Disabilità sensoriali

Il primo bar per ciechi: “Il primo così, spazio anche per i cani-guida”

Il primo locale per non-vedenti “Altro Spazio” all’ex Chet Baker.  Un locale dove si fa musica, si beve, si mangia, ci si incontra. L’Altro Spazio di Bologna è concepito a misura di non-vedente e arriva dopo il successo del “Senza Nome” di via Belvedere“

“Non ho mai incontrato gruppi di persone non vedenti che si vanno a prendere una birra” ha detto Barbara Verna, consulente per le attività rivolte ai sordociechi, durante la conferenza stampa che ha annunciato l’apertura de “L’Altro Spazio” (in via Polese 7). Adesso a Bologna è possibile. Dopo l’esperienza di successo del “Senza Nome”, il primo bar d’Italia gestito dai ragazzi sordi in via Belvedere a Bologna, l’associazione culturale Farm sta per inaugurare un nuovo locale interamente a misura delle persone non vedenti e sordo-cieche.

IL PRIMO IN ITALIA. Pare che il locale non abbia precedenti in Italia, fatta eccezione per qualche serata dedicata alle “cene al buio”: la formula infatti (un work-in-progress che terrà conto dei suggerimenti degli utenti) è assolutamente nuova e completa. E’ previsto anche un “dehors” per ospitare i cani guida mentre i loro padroncini si trovano all’interno del locale. (GUARDA IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA).

CONTINUA LA TRADIZIONE JAZZ DEL CHET BAKER. Il locale via Polese, lo stesso in cui ha avuto sede lo storico jazz club Chet Baker è stato completamente rinnovato ed è oggi un ambiente adatto alle persone cieche, oltre che alle persone sorde. Confluiranno qui i principi e gli accorgimenti sperimentati con successo al ‘Senza Nome’, ma si amplieranno alzando l’asticella della sfida dell’integrazione tra i diversi linguaggi: visivo, tattile, verbale e non verbale. Non mancheranno i concerti e le serate musicali, che proseguono la tradizione jazzistica vissuta fra queste quattro mura del centro: una volta al mese l’esibizione di un artista sordo internazionale.

STRUMENTI UTILI PER SENTIRSI A PROPRIO AGIO E ORIENTARSI ANCHE A TAVOLA. Entrando nell’‘Altro Spazio’, alle persone cieche sarà consegnata una mappa tattile del locale, in modo che possano subito orientarsi tra i tavoli dove, posate, bicchieri e tovaglioli avranno posizioni specifiche e forme precise in modo da essere facilmente localizzate e utilizzate. E se per i sordi sarà replicata la bacheca con i biglietti prestampati per fare le ordinazioni, per i non vedenti ci saranno i menù scritti in Braille. Ma l’integrazione passerà soprattutto dalle attività culturali. A disposizione dei clienti ci saranno tavolette per la scrittura in Braille, postazioni per ascoltare gli audiolibri e una serie di giochi, come la scacchiera tattile. Due volte al mese, inoltre, si terranno la cena e l’aperitivo al buio in collaborazione con l’associazione ‘La Girobussola’, per vivere un’esperienza sensoriale. Non mancheranno mostre tattili con le opere realizzate da scultori ciechi e incontri di sensibilizzazione sul linguaggio.

FARM: LA FILOSOFIA DEL LOCALE, LA SCELTA DEL NOME E DEL LOGO. “Ciò che abbiamo voluto costruire nell’Altro Spazio è ciò che vorremmo ci fosse nel mondo, ovvero un ambiente adatto a tutti, vedenti e non, sordi e non – spiega la presidente dell’associazione Farm Nunzia Vannuccini –  un luogo in cui si possa avere un rapporto fisco con l’altro e vivere un’esperienza in cui ciò che bevi e che mangi passa in realtà in secondo piano rispetto all’opportunità di comunicare in modi alternativi, di conoscere nuovi linguaggi come la Lis, il Braille o la Lis tattile”. Quanto alla scelta del nome, prosegue Vannuccini, “abbiamo scelto di puntare sul concetto di ‘altro’, uno dei primi che si impara a scuola da bambini e che gli adulti dimenticano forse troppo facilmente”.

IL LOGO DEL LOCALE: ECCO COSA SONO QUEI PUNTINI ROSSI. “Ma la lettera ’A’, che compare tradotta in Braille nel logo del locale – conclude Vannuccini – sta a rappresentare anche l’inizio della comunicazione, l’inizio di un alfabeto traducibile in tutte le lingue”.
L’invito all’Altro Spazio è dunque un invito ad entrare in un mondo che non si conosce e che può, invece, nascondere tantissime sorprese.

ECCO COSA SI MANGIA. Grande cura anche per la cucina che sarà rigorosamente a base di prodotti di stagione, con dolci fatti in casa ogni giorno diversi. Nel locale si potrà gustare il brunch della domenica, bere un aperitivo o sorseggiare il tè delle cinque, magari leggendo un libro o lavorando al computer. Aperto sia a pranzo che a cena, l’Altro Spazio offre l’inedita possibilità di seguire un percorso alimentare sano ed equilibrato, con un abbonamento a prezzo fisso, secondo i consigli di un’esperta.
L’Altro Spazio è aperto tutti i giorni, dalle 12 alle 3.

 

Fonte: bolognatoday.it

(s.f./c.p.)