Disabilità sensoriali

Scherma, presentata a Padova polsiera per sordi

È dotata di sensori che “traducono” in vibrazioni i messaggi vocali del giudice di gara ed è stata messa a punto da un’equipe della facoltà di Ingegneria dell’informazione

PADOVA. Una polsiera vibrotattile per permettere anche ai non udenti di salire in pedana ed affrontare un assalto di scherma. È questo il risultato di un progetto denominato “Scherma senza barriere”, messo a punto da un gruppo di lavoro del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Padova, coordinato dal professor Federico Avanzini, che si è avvalso della collaborazione tecnica dei maestri della Comini Padova.

Si tratta di una sperimentazione nata dalla presenza di alcuni allievi non udenti dell’istituto Magarotto di Padova, che si sono avvicinati alle pedane della società schermistica padovana. La polsiera è dotata di sensori vibrotattili che traducono le indicazioni dell’arbitro, dall’”a voi” all’”alt”, che solitamente sono sonore, in segnali tattili che l’atleta può percepire senza distrarsi, mantenendo appunto gli occhi in pedana.

Questo sistema potrebbe consentire quindi ai sordi di gareggiare alla pari coi normodotati. Il primo prototipo è stato presentato nella sede della Comini Padova proprio da alcuni allievi del Magarotto che hanno dimostrato il funzionamento delle polsiere. «Il nostro obiettivo – spiega Andrea Borella, maestro della Comini Padova – era quello di integrare un atleta sordo nel panorama dei normodotati. La scherma è adesso davvero uno sport senza barriere e, con la polsiera, un atleta non udente potrà gareggiare anche a livello internazionale, ai mondiali e ai Giochi Olimpici!”.

Le polsiere realizzate sono due ed i produttori hanno avuto il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio. «Esprimo soddisfazione ed ammirazione per questa iniziativa che testimonia, ancora una volta, che la sinergia tra eccellenze produce risultati estremamente positivi – ha detto il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, presente all’evento padovano – Lo sport e la scherma in particolare è strumento integrativo e parla un linguaggio universale. Ecco perchè vedere che, attraverso questa polsiera, vengono abbattute le barriere relative all’udito, è motivo di soddisfazione. Il mio grazie, a nome della scherma italiana e dello sport azzurro, va all’Università di Padova, ai ricercatori ed ai maestri della Comini Padova, Andrea Borella e Francesca Bortolozzi. Il loro lavoro, svolto con passione, attesta come la scherma italiana sia vincente non solo in pedana ma anche nel sociale”.

 

Fonte: mattinopadova.gelocal.it

(c.p.)