Disabilità sensoriali

Sentire per la prima volta un suono: il video e la storia di Joanne

L’emozione di sentire per la prima volta una voce. Cosa si prova a sentire per la prima volta, dopo 40 anni di sordità? Per comprenderlo, basta guardare la reazione di Joanne Milne, sorda dalla nascita, di fronte al primo ascolto del suono di una voce

La sua storia, pubblicata dal Daily Mail, ha fatto rapidamente il giro del mondo ed è finita su molte prime pagine. La donna, affetta dalla Sindrome di Usher, non aveva mai potuto udire alcun suono, almeno fino al momento mostrato nel video: grazie ad un intervento ed all’impianto di una protesi, Joanne ha potuto sentire per la prima volta un suono, la voce della sua terapeuta. Immediate le lacrime: la donna dice in un primo momento che la voce le sembra molto, molto strana, per poi passare ad un “Wow, è assolutamente incredibile”.

Un cambiamento incredibile, che si può leggere chiaramente sul volto di Joanne e che ha colpito i lettori di tutto il mondo. Sulle pagine del Daily Mail la donna ha dichiarato che si è trattato dell’esperienza più emozionale e travolgente della sua vita e che adesso dovrà imparare a riconoscere i diversi suoni e “costruire” una propria libreria mentale per catalogarli.

A riprendere e condividere tramite YouTube il momento di accensione della protesi è stata un’amica di Joanne. In seguito all’operazione, la procedura ha richiesto un’attesa di quattro settimane prima di poter scoprire se l’intervento fosse andato a buon fine. Il volume dell’impianto è stato progressivamente alzato, per consentire al cervello di Joanne di registrare gradualmente le nuove informazioni che sarebbero arrivate in forma di suono. “Sono così felice – ha aggiunto Joanne – Sentire nelle ultime 48 ore qualcuno ridere dietro di me, il cinguettio degli uccelli o il semplice stare con gli amici… non hanno dovuto toccare il mio braccio per richiamare la mia attenzione”.Quello di Joanne non è il primo video che ci mostra una prima scoperta: a sembrare quasi paradossale è il fatto che debba essere proprio internet a ricordare all’uomo che è bello scoprire (o riscoprire) le cose.

 

Fonte: beezer.it

(c.p.)