Disabilità sensoriali

Oltre le parole, la lingua dei segni

PESARO. In preparazione dell’Eurocup di basket per sorde di fine novembre, il Panathlon finanzierà un corso per insegnarla a 18 volontari

Il Governo italiano è uno dei pochi al mondo che non riconosce ufficialmente la lingua dei segni, utilizzata da milioni di sordi per comunicare. Ma il comune di Pesaro è uno dei pochi in Italia che ha nel suo organico, sin dall’85, un’interprete che parla la Lis, Michela Massa.

Sarà per questa particolare sensibilità che il vice sindaco Enzo Belloni ha ascoltato la richiesta dell’Ente sordi provinciale che chiedeva un aiuto per organizzare un corso di Lis internazionale in vista dell’Eurocup, una manifestazione di basket che porterà a Pesaro 24 squadre di non udenti da tutta Europa. Il Panathlon ha accolto la richiesta del Comune e finanziato il corso.

Ieri i protagonisti erano nella Sala Rossa per illustrare un’iniziativa dal grande significato: 18 volontari verranno formati per poter essere nei giorni del torneo, dal 27 novembre al 1° dicembre, interpreti internazionali. «In questa città la pallacanestro per i non udenti ha una tradizione sottolinea Belloni : campio nati italiani vinti, un atleta, Peter Pozzoli, che è una colonna degli azzurri, e la Nazionale sorde nata proprio qui ed arrivata ai massimi livelli.

A Pesaro sono state organizzate finali tricolori, amichevoli, raduni. Mai, però, avevamo ospitato un evento internazionale come quello ottenuto grazie alla candidatura presentata da Esatour e Asd sordi. Per la nostra città una ulteriore opportunità di farsi conoscere». «Eravamo in lizza con Varsavia e Istanbul, ma alla fine la Dibf ha scelto Pesaro racconta orgoglioso David Gabrielli, vice presidente dell’Asd sordi . Andiamo verso un record di squadre partecipanti e vogliamo essere all’altezza».

Silvano Fanelli, presidente dell’Ens ringrazia il Panathlon: «La formazione rientra nelle nostre competenze. La struttura, fondamentalmente, è la stessa della lingua italiana dei segni, quindi una base i nostri allievi ce l’hanno già: cambia solo il lessico, in base alla cultura». Alberto Iaccarino, presidente del Panathlon: «Eravam o già stati vicini alle azzurre silenziose in occasione degli Europei 2012, perciò il consiglio è entusiasta di poter unire l’aspetto sportivo con quello sociale spiega . Volevamo ancora una volta dimostrare la nostra utilità coi fatti, le parole non bastano». Già. Per questo ci sono i segni.

 

Fonte: Il Resto del Carlino

(c.p.)