Disabilità sensoriali

Tsang, la sordo-cieca che legge con le labbra

Tsang Tsz-Kwan è una studentessa di Hong Kong di vent’anni che ai test di ammissione per l’università è risultata fra il 5% con i voti più alti nonostante sia cieca, quasi completamente non udente e abbia una scarsa sensibilità nei polpastrelli – difetto che le ostacola il riconoscimento dei puntini nell’alfabeto Braille

Per far fronte a queste disabilità si è inventata un approccio alla lettura alternativo: legge in Braille con le labbra. La sua storia è stata raccontata oggi sul sito web della CNN, nella sezione Asia>Age of China.

Tsang ha scoperto questo metodo già a 6 anni quando frequentava la scuola di Ebenezer, l’unica nella città asiatica per studenti ciechi, quasi per caso: “Non so neanche io come sia accaduto. È stato miracoloso per me”. Da allora non lo ha mai abbandonato nonostante gli impicci che talvolta le crea. “Leggere in pubblico è un po’ imbarazzante” dice, “per di più i libri in Braille sono pesanti e scomodi da maneggiare, ma sono grata di avere ancora un modo per fare conoscenza del mondo attraverso gli scritti”.

All’età di 13 anni ha lasciato le cure di Ebenezer per una scuola superiore normale, poiché voleva immergersi in un ambiente più vicino alla vita reale: “Voglio facilitare il mio ingresso nella società per quando finisco i miei studi”.
All’inizio per leggere e scrivere le serviva il doppio del tempo rispetto agli altri studenti, ma nessuno l’ha mai emarginata e gli insegnanti hanno cercato, seppur non abituati a gestire allievi con disabilità, di sostenerla come potevano. Infine la sua enorme forza di volontà le ha permesso di raggiungere risultati eccezionali.

Ora che ha ottenuto il massimo dei voti in cinese e inglese, Tsang vuole diventare una traduttrice: “Ogni volta che leggo qualcosa di stimolante vorrei tradurlo in più lingue per condividerlo con più lettori possibili”, ma mentre si appresta ad entrare in una nuova fase dei suoi studi, resta pragmatica con i piedi per terra. “Sono consapevole che i miei limiti mi seguiranno per tutta la vita, ma faccio tesoro di ciò che mi rimane”.

“Vorrei stimolare tutti a perseverare con coraggio per superare gli alti e bassi che la vita presenta perché so che ognuno ha le proprie difficoltà, ma una cosa è certa: dove c’è volontà, c’è una via d’uscita”.

 

Fonte: redattoresociale.it

(c.p.)