Disabilità sensoriali

Sordo dalla nascita, grazie all’impianto cocleare ora sento

Andrea Dezio mostra il suo impianto cocleare.Andrea Dezio, 28 anni, è nato sordo. Dopo aver portato per tutta la vita gli apparecchi acustici esterni, ha deciso di farsi impiantare l’impianto cocleare. A novembre 2012 l’intervento e la gioia: ora sente tutto! Laureato in architettura, lavora nello studio del padre a Vittoria (Ragusa). Questa è la sua storia…

«Le mie giornate a scuola erano piene di silenzi, non riuscivo a capire quasi nulla. Sono sordo fin dalla nascita, la mia è una sordità neurosensoriale bilaterale profonda. All’inizio, forse per vergogna o per timore di essere giudicato, non volevo portare gli apparecchi acustici: non appena uscivo di casa li toglievo e li riponevo subito in tasca, per non fare capire niente ai miei genitori.

E ho continuato cosi fino a quando l’Amplifon ha messo sul mercato dei nuovi apparecchi acustici, le cui dimensioni erano notevolmente ridotte, quasi non si vedevano. Ho cambiato idea e ho deciso di portarli, perché mi davano la possibilità di sentire, seppure in maniera differente rispetto a un normoudente. Ma per me già quella era una grande, enorme, entusiasmante conquista.

Poi, finito il liceo, mi sono iscritto all’università ad Agrigento, alla facoltà di Architettura. Durante quegli anni ho vissuto da solo in un monolocale e, nonostante la mia sordità, sono riuscito a giungere al traguardo che tanto sognavo: la laurea. Questo grazie alla mia famiglia e ad alcuni colleghi, conosciuti ad Agrigento, che da subito mi hanno dato una mano. È con il loro aiuto che sono riuscito a seguire con meno difficoltà le lezioni universitarie.

Ma gli apparecchi acustici non mi bastavano. Non ero felice, c’era qualcosa che mi faceva sentire incompleto. Dopo la laurea mi sono messo al computer per fare delle ricerche riguardanti la sordità, volevo trovare una soluzione, qualcosa che mi facesse rinascere. E mi sono imbattuto nell’impianto cocleare.

All’inizio quelle parole mi erano totalmente sconosciute, ma ho subito capito che era la soluzione che tanto cercavo: mi avrebbe permesso di sentire meglio rispetto a un normale apparecchio acustico. Ne ho subito parlato con i miei genitori, con i miei amici, con tutti, ero euforico! Alcuni erano felici, altri titubanti e preoccupati, perché si trattava pur sempre di un’operazione complicata e rischiosa alla testa. Io però volevo farlo, nulla mi spaventava, nulla!

A gennaio del 2011 mi sono subito messo in contatto con il servizio di audiologia e foniatria dell’ospedale S. Maria di Ca’ Foncello di Treviso. Sono riuscito ad avere un appuntamento, e con grande gioia, insieme ai miei genitori e mia sorella anche lei sorda dalla nascita, siamo partiti! L’ansia era a mille, il cuore batteva all’impazzata! Ci siamo sottoposti a vari controlli e colloqui, alla fine dei quali ci hanno dato l’ok. Ero idoneo! Avevo paura, perché ero consapevole del fatto che la mia vita sarebbe cambiata, ma sarebbe cambiata in meglio! Da quel giorno non ho smesso di pregare il Signore, perché mi dava la forza e la sicurezza, sia a me che alla mia famiglia, per affrontare tutto questo.

L’intervento, perfettamente riuscito, è avvenuto il 7 novembre 2012. Ma il giorno più bello della mia vita è arrivato dopo un mese, quando l’apparecchio è stato attivato. Per la prima volta, come un bambino, mi sono emozionato all’udire la voce di mia mamma, la quale mi diceva: “Andrea, Andrea, mi senti?”. Un altro rumore di quel giorno che non riesco a dimenticare è stato la chiusura a strappo di una borsa, non lo avevo mai sentito prima, è stato fantastico. Nei giorni in Veneto iniziavo a sentire, ogni cosa, dal rumore più piccolo e insignificante a quello più bello.

Oggi, a distanza di qualche mese dall’attivazione, posso dire di essere davvero contento di essere bionico. Mi sento completamente trasformato perché il cambiamento è stato profondo, ma positivo. Mi sento rinato e per questo mi sento in dovere di rendere la mia esperienza un bene prezioso da condividere con gli altri! Soprattutto chi mi è stato vicino: i miei genitori e il mio amico Germano.

Voglio terminare con una frase: “Il guerriero della luce è colui che è capace di comprendere il miracolo della vita, lottare fino alla fine per qualcosa in cui crede e di sentire allora la poesia che vivere trasmette”. È di Paulo Coelho, mi rispecchia tantissimo».

 

Fonte: blog.ok-salute.it

(c.p.)