Nuovo Nomenclatore Tariffario per ausili disabilità: bene l’approvazione ma…

Immagine di scritta LEADa Confindustria Dispositivi Medici un plauso all’aggiornamento delle tariffe dei LEA, ma si pone l’attenzione sugli ausili complessi da personalizzare, le tariffe e l’aggiornamento delle tecnologie che rischiano di essere già superate

I nuovi tariffari per visite, prestazioni e ausili per la disabilità, approvati nei giorni scorsi e in vigore dal prossimo 30 dicembre, rappresentano, di fatto, la possibilità di accedere finalmente, per i cittadini, a prestazioni e prodotti più recenti, quindi più performanti.
Tale aggiornamento, lo ricordiamo, sblocca documenti fermi al 1999 e al 1996, e rende finalmente esigibili i livelli essenziali di assistenza che erano stati aggiornati con la riforma del 2017.

 

AUSILI E PRESTAZIONI DEVONO STARE AL PASSO COI TEMPI

Prestazioni e ausili che, quindi, risalendo ad 8 anni fa in alcuni casi sono stati già superati da una tecnologia più recente. A ricordarlo è Nicola Barni, Presidente di Confindustria dispositivi medici, il quale dichiara: “Attendevamo da tempo l’adozione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e ci auguriamo si avvii un nuovo processo di aggiornamento delle tecnologie per la salute, che sia continuo e in linea con l’evoluzione dell’innovazione dei dispositivi medici. Senza aggiornamento continuo la tecnologia invecchia prima ancora di essere riconosciuta fra i LEA che, ricordiamo, risalgono a 8 anni fa e già oggi escludono tutte le innovazioni adottate dopo il 2017. Sono per esempio esclusi i test NGS (Next-Generation Sequencing) che consentono di identificare alterazioni genomiche responsabili dell’insorgenza di alcuni tumori e di stabilire cure personalizzate; test di screening prenatale come quello per la SMA o l’esame diagnostico prenatale non invasivo (NIPT)”.

AUSILI E PERSONALIZZAZIONE

Ma gli interventi da prevedere sul Nomenclatore Tariffario sono anche altri, secondo la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese che forniscono alle strutture sanitarie italiane, pubbliche e private, dispositivi medici. Continua Barni: “Sebbene l’adozione dei nuovi LEA rappresenti un traguardo importante c’è ancora molto lavoro da fare sull’aggiornamento del nomenclatore e sulle tariffe. In particolare, la scelta di alcuni dispositivi come gli ausili per disabilità gravi e complesse e gli apparecchi acustici dovrebbero essere inseriti in un elenco assimilabile all’elenco 1 dei ‘su misura’ perché altamente adattabili, per garantire la personalizzazione sulla base delle specifiche esigenze del paziente. Ci auguriamo che il Ministero della Salute adotti a breve un decreto che recepisca queste modifiche”. Su questo la Federazione aveva già sollevato perplessità.
Ricordiamo che i “nuovi” LEA approvati nel 2017 hanno modificato la classificazione degli ausili prevista dal precedente elenco, di conseguenza alcuni dispositivi in serie inclusi e descritti nell’Elenco 1 del precedente Nomenclatore sono stati trasferiti nell’attuale Elenco 2a dell’ allegato 5 del d.P.C.M. 12 gennaio 2017 denominato “Ausili di serie che richiedono la messa in opera da parte del tecnico abilitato”.

TARIFFE NAZIONALI E REGIONI

Infine, Confindustria Dispositivi Medici tocca anche il tasto della dotazione economica: “Sul fronte delle tariffe la dotazione di 550 milioni in manovra rappresenta sicuramente uno slancio importante per ripartire, ma se le tariffe minime nazionali non sono adeguate il sistema rischia di implodere andando a pesare troppo sui bilanci regionali e creando iniquità di accesso alle cure sul territorio. Sarebbe pertanto necessario rivedere alcuni criteri di definizione delle tariffe nazionali basati sui dati di una o due regioni, che potrebbero non riflettere in modo completo i reali costi delle prestazioni”.

Fonte: disabili.com