La matematica diventa “friendly” per studenti ciechi e con DSA

Immagine con calcoli di matematicaLa matematica accessibile non è più un miraggio. Per chi ha disabilità visive e disturbi specifici dell’apprendimento le materie scientifiche possono rappresentare una doppia sfida. Lo dimostrano le iscrizioni degli studenti universitari con disabilità, non solo in Italia ma nel mondo. Per invertire questa tendenza il “Laboratorio Sergio Polin” dell’Università di Torino ha creato Axessibility, un pacchetto aggiuntivo per Latex – il più diffuso linguaggio di marcatura utilizzato per la preparazione di testi scientifici – che permette di leggere e dettare formule matematiche. Questa innovazione rende, per la prima volta, davvero accessibili i documenti Pdf ai non vedenti e agli ipovedenti, così come a coloro che soffrono di discalculia o a chi è Dsa.

Le persone con disabilità visive possono accedere alle informazioni testuali attraverso le tecnologie assistive come lo “screen reader” o la barra braille. Tuttavia, a differenza del testo, le formule matematiche, le tabelle e i grafici non sono delle strutture lineari. Questa caratteristica rende difficile l’accesso ai contenuti scientifici e didattici, limitando quindi la possibilità di studiare e lavorare. “In ogni università la maggior parte dei corsi di laurea ha esami di informatica e statistica. E questo rappresenta un problema per tutti coloro che non possono vedere le formule o hanno bisogno di un metodo di studio non convenzionale. Così ci siamo chiesti come risolvere il problema all’origine”, spiega la professoressa Anna Capietto, che ha iniziato questo progetto quando è diventata la referente per la disabilità per il Dipartimento di matematica dell’Università di Torino.

“Leggere e dettare formule è un problema universale. Per chi usa la tavoletta braille esiste un carattere indicatore che segnala la presenza di un numero, ma è evidente quanto sia limitante un sintetizzatore vocale non in grado di leggere e identificare formule”. Superare questo limite è stato il primo obiettivo che si è dato il “Laboratorio Polin” per la ricerca e sperimentazione di nuove tecnologie assistive per le discipline scientifico-tecnologiche. Era il 2018 e, oggi, la matematica accessibile e inclusiva è realtà. “Il pacchetto aggiuntivo di Latex viene distribuito gratuitamente per permettere a tutti di usufruire di questa funzione di lettura e scrittura assistita delle formule”.

 
Al progetto collaborano professori, ricercatori, tecnici della ricerca, borsisti, dottorandi e assegnisti del Dipartimento di matematica e di informatica dell’Università di Torino, oltre a numerosi collaboratori e sperimentatori volontari, di cui sette persone con disabilità visiva. Sono proprio gli “esterni” al mondo universitario, con la loro esperienza sul campo, a dare i “plus” necessari per rendere il programma realmente inclusivo e utilizzabile. Su tutti Sergio Polin, bancario non vedente, prematuramente scomparso a causa di un incidente stradale, che per primo, nel 2012, aveva affiancato la professoressa Capietto, avviando questo cammino per dare un aiuto concreto a chi con i numeri ci lavora, anche se non può vederli.

I computer e l’Intelligenza Artificiale, oggi, rappresentano un salto di qualità per lo studio della matematica. “Ma non tutti i non vedenti sono nativi digitali e non tutti i mezzi informatici sono accessibili. In questi anni abbiamo raccolto molte testimonianze e richieste – racconta la referente del progetto –. Basta pensare che ci sono non vedenti che studiano su chilometriche trascrizioni in braille dei libri. Una ragazza ci ha raccontato che al liceo la compagna di banco le disegnava i grafici scritti sulla lavagna con un dito sulla schiena. Poi, durante la sperimentazione, ci siamo resi conto che il lavoro inizialmente pensato per chi ha disabilità visive poteva essere d’aiuto anche a tutti coloro che hanno un disturbo dell’apprendimento e trovano giovamento nella sintetizzazione vocale per studiare”, ampliando così il target.

Axessibility (si può scaricare al sito http://www.integr-abile.unito.it/axessibility/ ) è solo il primo passo per una matematica universalmente accessibile. Durante il lockdown i ricercatori del “Laboratorio Polin” hanno iniziato lo sviluppo di VoiceMath, un software per la trascrizione delle videolezioni “con formule”, utile a tutte le persone con disabilità motorie, uditive e con Dsa, attualmente in corso di brevetto. Ed è in fase di realizzazione anche un nuovo software, Ocr specifico, per formule matematiche, utile per la trascrizione in formato accessibile di materiale didattico.

“L’attività del nostro laboratorio rientra in quella che viene definita la terza missione delle università e lo facevamo da prima che venisse battezzata così. Il trasferimento scientifico, tecnologico e culturale è parte integrante della nostra attività”, conclude la professoressa Capietto, che ha come obiettivo personale quello di abbattere le barriere nello studio delle materie Stem. Inclusione, oggi, è una parola quasi abusata, che rientra in tantissimi contesti, a partire dal Pnrr. C’è ancora molto da fare e progetti come quelli del “Laboratorio Plin” dovrebbero essere non solo sovvenzionati, ma presi d’esempio per innescare un reale cambiamento.

Fonte: lastampa.it