Disabilità sensoriali, nella scuola le più diffuse sono ipovisione e ipoacusia

Il focus dell’Istat sui dati relativi all’anno scolastico 2018/2019. Quattro alunni su 10 con problemi legati a vista convivono con almeno altre due  difficoltà.

In occasione della presentazione del ‘Nuovo studio sulla popolazione di persone sordocieche, con disabilità sensoriali e plurime in condizioni di gravità’, commissionato dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus e realizzato dall’Istat, presentato questa mattina a Roma, l’Istituto di statistica ha riproposto un focus sulla situazione delle scuole basato sui dati relativi all’anno scolastico 2018/2019. Il focus evidenzia come nelle scuole italiane gli alunni con disabilità ammontino a 245.723, ovvero il 3,2% della popolazione studentesca, con un incremento dal 2007 del 34% (nel 2007 il 2,1% degli studenti). Forti le differenze a livello territoriale, con una prevalenza che varia dal 2,4% in Basilicata al 3,9% in Abruzzo.

Prendendo in esame nello specifico gli alunni con disabilità sensoriale, questi nel 2018/2019 rappresentano il 3,6% del totale degli alunni con disabilità, poco meno di 9.000 alunni. La percentuale maggiore si ha nella scuola secondaria di secondo grado, con il 4,5%, mentre il valore minimo si registra nelle secondarie di primo grado, con il 3,1%. La quota più rilevante in tutti gli ordini scolastici è quella degli alunni con disabilità intellettiva, quasi 170.000, che rappresentano dal 60,3% degli alunni con disabilità della scuola d’infanzia al 70,2% di quelli della scuola secondaria di primo grado.

Le disabilità sensoriali rappresentano il tipo di disabilità meno frequente nella popolazione studentesca. La cecità è quella meno diffusa e colpisce lo 0,6% degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e lo 0,5% in quelle secondarie. Mentre l’ipovisione è la più frequente, interessando rispettivamente il 3,7% e il 3,8% degli alunni con disabilità dei due ordini scolastici. La sordità profonda o grave interessa l’1,9% degli alunni con disabilità della scuola primaria e l’1,2% di quelli della secondaria di primo grado, mentre l’ipoacusia interessa rispettivamente il 2,4% e il 2,8%.

L’analisi dell’Istat evidenzia anche la complessità di diverse tipologie di problemi determinata dalla compresenza di disabilità sensoriale in associazione con altre disabilità. Prendendo in considerazione gli alunni con disabilità visiva (collettivo in cui vengono accorpati i ragazzi con cecità e quelli con ipovisione), emerge che fra questi 4 su 10 (42,8%) hanno almeno altre due disabilità e vivono una condizione estremamente complessa, il 32,1% non ha altri deficit e il 25,1% ha associata un’altra difficoltà. I dati mostrano, inoltre, che nel 41,6% dei casi la disabilità visiva è associata a quella intellettiva e nel 36% con un disturbo specifico dell’apprendimento; frequente anche l’associazione con il disturbo del linguaggio (18,3%), con i disturbi evolutivi dello sviluppo (10,5%) o con un’altra disabilità sensoriale (sordità e ipoacusia; 10,1%).

Rispetto agli alunni con disabilità uditiva (collettivo in cui vengono accorpati i ragazzi con problemi di ipoacusia e con sordità profonda o grave), emerge invece che la metà di questi (52,2%) non presenta altre disabilità, il 25,4% si trova ad avere almeno altre due difficoltà, mentre il 22,3% ha associata un’altra tipologia di disabilità. Analizzando, in particolare, gli alunni con pluridisabilità, i dati mostrano che nel 21,2% dei casi il deficit dell’udito si associa più frequentemente con la disabilità intellettiva, seguito dal disturbo specifico del linguaggio, circa il 19,5%, che però può essere considerato diretta conseguenza della sordità o dell’ipoacusia. Per questo collettivo la combinazione con il disturbo specifico dell’apprendimento si attesta al 14,1%. I dati evidenziano dunque che la disabilità visiva è più frequentemente collegata, rispetto a quella uditiva, ad altri tipi di disabilità, rendendo il quadro clinico dell’alunno mediamente più complesso.

L’indagine Istat condotta nelle scuole descrive inoltre gli studenti con disabilità sensoriale attraverso l’approccio proposto dall’ICF al fine di analizzare le sue principali aree di funzionamento. In particolare, sono state analizzate le performance di sei macroaree: apprendimento, svolgimento di compiti generali, mobilità, comunicazione, cura della persona, interazione e tempo libero.

Per quanto riguarda l’apprendimento, dai dati emerge come gli alunni con disabilità visiva abbiano maggiori difficoltà, anche in presenza di una sola disabilità, rispetto a quest’area di funzionamento: oltre 4 studenti su 10 (44%) presentano, infatti, un problema grave di apprendimento, percentuale che scende al 29,2% per gli studenti con disabilità uditive e al 23,7% per quelli con altre disabilità non sensoriali. Condizione che si acuisce se si considera anche la multidisabilità: oltre la metà (58,5%) degli alunni con problemi visivi riscontra infatti problemi gravi nell’apprendimento, contro il 52,7% di coloro che hanno una disabilità uditiva1. Quando alla disabilità visiva si associa anche quella uditiva, le difficoltà di apprendimento aumentano considerevolmente e oltre 7 alunni su 10 (73,8%) riscontrano problemi gravi.

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