Fondo per il caregiver familiare: 25 milioni di euro destinati alle regioni

Foto di Banconote in EuroPer la prima volta prevista anche la possibilità di erogazione diretta alle famiglie. Ecco le tipologie di azioni finanziabili dal Fondo 2022
La Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli  l’aveva promesso: i caregiver sono una priorità. Nell’attesa di una legge che riconosca e tuteli il ruolo del caregiver, lo scorso 27 dicembre, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità del 17 ottobre 2022 recante criteri e modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare per l’anno 2022.
Si tratta, nel complesso, di 24.849.974,00 destinati alle regioni, che a loro volta dovranno trasferirli agli ambiti territoriali, che li utilizzeranno per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare.

A questo link è disponibile la tabella costituente l’Allegato 1 al Decreto, che contiene gli importi previsti per ogni regione. I criteri di ripartizione sono i medesimi utilizzati per la ripartizione del Fondo per le non autosufficienze 2022-2024. Le istituzioni regionali possono anche valutare, in completa autonomia, di co-finanziare iniziative e progetti selezionati.

LE MACRO PRIORITÀ INDICATE

È lo stesso Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità – all’intero del testo del Decreto – a indicare, nel dettaglio, a chi e cosa gli ambiti territoriali dovranno dare priorità, ovvero:

ai caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima;
ai caregiver di coloro che non hanno avuto accesso alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali, comprovata da idonea documentazione;
a programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.

TIPOLOGIE DI AZIONI FINANZIABILI

Costruito sulla falsariga del suo omologo del 2020, la vera novità che è capace di introdurre questo Decreto è legata all’introduzione della possibilità, da parte delle regioni, di sostenere i caregiver familiari anche attraverso l’erogazione diretta di contributi economici “di sollievo”, “assegni di cura” e bonus sociosanitari.

Scardinare, anche se in potenza e parzialmente, la necessità di far passare i finanziamenti per mille mani e introdurre non solo la possibilità di raggiungere direttamente gli interessati, ma anche di farlo attraverso un sostegno economico diretto, rappresenta un cambiamento davvero radicale per le “famiglie con disabilità”.

Sintetizziamo di seguito tutte le tipologie di azioni finanziabili, previste dall’Art. 2 del Decreto:

interventi di assistenza diretta in favore dei caregiver regionali mediante l’erogazione di contributi di sollievo o assegni di cura;
interventi di assistenza diretta o indiretta tramite la predisposizione di bonus sociosanitari utilizzabili per prestazioni di assistenza sociosanitaria;
assistenza diretta o indiretta per la fruizione di prestazioni di tregua dall’assistenza alla persona con disabilità, attuabili con interventi di sollievo, ad esempio per il fine settimana che favoriscano una sostituzione nell’assistenza o un ricovero in struttura residenziale aventi carattere di temporaneità;
attivazione e sviluppo di progetti finalizzati a percorsi di sostegno psicologico individuale o di gruppo;
interventi volti ad attività di formazione dei nuclei familiari che assistono persone con disabilità grave e gravissima;
interventi programmati per effetto del decreto 18 dicembre 2021 recante «Criteri e modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare per l’anno 2021».

Saranno ora le regioni, ciascuna attraverso la propria programmazione, a valutare se approfittare effettivamente della possibilità di dare contributi direttamente alle famiglie e comunicare voci e modalità di finanziamento all’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, che trasferirà i fondi previsti.

Soltanto come ultimo passaggio, sempre le regioni potranno comunicare ai caregiver familiari le eventuali modalità per accedere alle iniziative coperte da finanziamento, compresi eventuali contributi diretti.

Fonte: osservatoriomalattierare.it