Tutti i diversi diritti umani sono indissolubili gli uni dagli altri

Documento di grande importanza scientifica e anche politica, il “Rapporto sullo stato dei diritti in Italia”, di cui è stata presentata recentemente l’edizione di quest’anno, è un monitoraggio di diciassette diversi diritti, tra cui quelli delle persone con disabilità, e delle maggiori difficoltà riscontrate nel loro riconoscimento, delle novità normative e legislative e delle iniziative e proposte da intraprendere per la loro tutela. È una sorta di racconto corale, intersezionale, che mostra come i diversi diritti siano indissolubili gli uni dagli altri e riguardino sempre tutti, ovunque.

Paradigma del confinamento vs Diritto alla vita indipendente, capitolo che si conclude citando un rapporto internazionale, in cui «si sottolinea come sostegno pubblico e crescita economica delle strutture di assistenza “for profit” si accompagnino a criticità e controversie crescenti, amplificate dalla pandemia, sollevando una domanda: “dovremmo lasciare che aziende private, il cui obiettivo è il profitto finanziario, si prendano cura della nostra salute e si prendano cura di noi nella nostra vecchiaia?”. Probabilmente, come sottolineano gli stessi ricercatori, “la risposta è già nella domanda”».
La sistematica privazione del diritto di lavorare, ove si cita invece una relazione dell’eurodeputata Katrin Langensiepen, secondo la quale, in tema di occupazione delle persone con disabilità, «sembra che ci sia “ancora un lungo cammino davanti a noi”, e che alla garanzia dell’applicazione e del rispetto della normativa, debbano necessariamente accompagnarsi anche interventi su una dimensione politica e culturale che porta ancora oggi in troppi casi, come segnalato nel rapporto dell’ISTAT 2019, a considerare “un problema per la produttività il collocamento di persone con disabilità”».
E infine Abilismo, discriminazioni e violenze, sezione aperta da un’amara e realistica considerazione, ovvero che «nel corso dell’anno si è, purtroppo, registrato un numero preoccupantemente elevato di notizie di aggressioni e violenze contro le persone con disabilità. Tali episodi sembrano rappresentare solo la punta dell’iceberg di un grave e diffuso problema sottostimato nella sua portata e nelle sue drammatiche conseguenze, come risulta evidente anche solo scorrendo parte di quanto emerso in questo periodo».
Sono questi i tre capitoli, sostanziati da un ampio apparato di note, che compongono la parte dedicata alla disabilità nel nuovo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia (disponibile integralmente a questo link), presentato nei giorni scorsi in Parlamento dall’Associazione A Buon Diritto, nata nel 2001 allo scopo di promuovere alcune questioni di grande rilievo pubblico, relative all’esercizio di diritti riconosciuti dal nostro ordinamento, ma non adeguatamente tutelati, o il cui riconoscimento viene messo in mora o contrastato o ritardato nei fatti.
A curare la parte riguardante la disabilità sono stati ancora una volta Andrea De Giorgio e Domenico Massano, pedagogista, formatore ed educatore, “firma” spesso presente anche sulle nostre pagine, noto anche per essere stato il curatore, insieme a Simona Piera Franzino, della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa).

Documento di grande importanza, da un punto di vista scientifico e informativo, ma anche segnatamente sul piano politico, il Rapporto sullo stato dei diritti in Italia, va ricordato, è un monitoraggio di diciassette diversi diritti (Libertà di espressione e di informazione; Pluralismo religioso; Salute e libertà terapeutica; Ambiente; Istruzione; Lavoro; Persona e disabilità; Profughi e richiedenti asilo; Migrazioni e integrazione; Rom e Sinti; LGBTQI+; Autodeterminazione Femminile; Minori; Prigionieri; Salute Mentale; Dati sensibili; Diritto all’abitare) e delle maggiori difficoltà riscontrate nel loro riconoscimento, delle novità normative e legislative e delle iniziative e proposte da intraprendere per la loro tutela.
Composto da grafici, storie e linee del tempo, è una sorta di racconto corale, intersezionale, che mostra e ribadisce come i diversi diritti siano indissolubili gli uni dagli altri e riguardino sempre tutti, ovunque. Ne riprendiamo nel box in calce la presentazione di Luigi Manconi, presidente dell’Associazione A Buon Diritto.

Fonte: superando.it