Scuola nel caos: “I nostri figli disabili sono senza educatori”

Foto gruppo scolasticoLa lettera-denuncia delle famiglie dell’Istituto Gobetti Marchesini Casale

Educatori che invece di assistere i ragazzi disabili a casa, finiscono a scuola per sopperire almeno in parte all’assenza degli insegnanti di sostegno. È il paradosso che emerge in questo novembre segnato dal «pasticcio della scuola» e che si va ad aggiungere alle polemiche sui 1.500 docenti piemontesi che a dicembre dovranno cambiare istituto: un disagio che coinvolge 80 mila studenti. Lo raccontano cinque famiglie torinesi, che hanno scritto alla Stampa una lettera per esprimere tutto il loro sconcerto.

«Scriviamo dopo aver letto gli articoli apparsi in questi giorni sulla cronaca di Torino in merito al “pasticcio” delle nomine, ad anno iniziato, degli insegnanti vincitori del concorso straordinario della scuola. Segnaliamo che il problema impatta pesantemente anche sulla disabilità, perché, fra i docenti nominati, molti ricoprivano la cattedra di sostegno e, per effetto delle nuove nomine stanno lasciando scoperto un ruolo delicato. Siamo cinque famiglie con figli con disabilità, che frequentano l’istituto Gobetti Marchesini Casale: i nostri figli hanno visto andare via nel corso di novembre già tre insegnanti, che non sono stati sostituiti. Il disagio per loro è notevole: dopo aver avviato delle relazioni importanti, talvolta intervenute anche con grande difficoltà, si sono ritrovati improvvisamente privi di riferimento, con grave danno sia per loro che per i docenti rimasti in servizio che, pur con il massimo impegno, non riescono a garantire il diritto alla piena frequenza scolastica in assenza dei colleghi».

Da qui la scelta di intervenire: «Per supportare la scuola in questo frangente, alcuni di noi hanno “sacrificato” alcune ore con gli educatori che normalmente lavorano nelle ore pomeridiane a casa, inviandoli a scuola per sopperire alle assenze dei docenti di sostegno».

 
Ad oggi, una soluzione all’orizzonte ancora non c’è: «Abbiamo segnalato questa criticità alle strutture territoriali del ministero durante un incontro presso l’USR, lo scorso 15 novembre, ma senza risultato e purtroppo senza suscitare la soluzione sperata. In quella sede avevamo proposto di rinviare la decorrenza della nomina al prossimo settembre, o, in alternativa, nominare sostituti senza lasciare le cattedre scoperte. Eravamo anche stati rassicurati su una pronta soluzione che, almeno per ora, non c’è stata».

Concludono: «Il problema non è solo di qualità dell’insegnamento ma, nel caso degli studenti con disabilità, quanto avvenuto impedisce la frequenza, l’integrazione e l’esercizio del diritto allo studio». A queste famiglie coraggiose, già abituate ad affrontare tante battaglie, più che una risposta servirebbero fatti.

Font: lastampa.it