Il Festival della Cooperazione Internazionale: energie mediterranee per la pace

Sono ore di vigilia per un evento sempre seguito anche da «Superando.it», ovvero il Festival della Cooperazione Internazionale, che già da alcuni giorni, in realtà, sta animando una serie di località della Puglia, con alcune iniziative prefestival, ma che in esse vivrà il proprio programma principale dal 26 ottobre, fino a domenica 30, con numerosi incontri, dibattiti e riflessioni, in presenza e online, all’insegna del tema generale “Energie mediterranee per fare pace”. E durante le prossime giornate, di pace, cooperazione internazionale e disabilità si parlerà in vari momenti

«La struttura strategica di base dell’Agenda ONU 2030, con i suoi diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, è esprimibile attraverso le cinque Ppopolazione (metter fine a povertà e fame, garantire dignità ed uguaglianza a ogni essere umano); pianeta (tutelare le risorse naturali e il clima della Terra per le generazioni future); prosperità (garantire vite prospere e piene in armonia con la Natura); partenariato (implementare l’Agenda attivando una larghissima e solida rete di cooperazione globale); pace (edificare società pacifiche, più giuste ed inclusive). La quinta dimensione, quella della pace, si rivela obiettivo e presupposto delle altre quattro e la esploreremo in vari modi»: così Franco Colizzi, che ne è il coordinatore, presenta la sesta edizione di una manifestazione costantemente seguita negli anni anche dal nostro giornale, vale a dire il Festival della Cooperazione Internazionale, che già da alcuni giorni sta animando una serie di località della Puglia, con una serie di iniziative pre-festival, ma che in esse (Ostuni, Brindisi, Francavilla Fontana, Massafra, Lucera e Latiano) vivrà il proprio programma principale da domani, 26 ottobre, fino a domenica 30, con numerosi incontri, dibattiti, momenti di riflessione, in presenza e online, il tutto all’insegna del tema generale scelto per quest’anno, che è Energie mediterranee per fare pace.

La manifestazione è tradizionalmente promossa dalla RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo), l’alleanza strategica avviata nel 2011 da due organizzazioni non governative, l’AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) ed EducAid, insieme a due organizzazioni di persone con disabilità, quali DPI Italia (Disabled Peoples’ International) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), alle quali si è aggiunto successivamente l’OVCI-La Nostra Famiglia (Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale), con l’obiettivo di occuparsi di cooperazione allo sviluppo delle persone con disabilità in àmbito internazionale. A collaborare quest’anno vi è anche l’Associazione La coda di Ulisse di Massafra (Taranto).

E di pace, cooperazione internazionale e disabilità si parlerà molto, durante le prossime giornate, basti pensare, ad esempio, all’intervento di Giampiero Griffo, presidente della RIDS, durante l’incontro online Pace e Cooperazione Internazionale, in programma nel pomeriggio del 26 ottobre, intervento centrato sul tema Ancora più invisibili: le persone con disabilità e la guerra. Ma anche alla partecipazione di Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ad un ulteriore webinar del 27 ottobre sempre su Pace e Cooperazione Internazionale o alla partecipazione di Luisella Bosisio Fazzi, altra componente della RIDS, durante l’incontro del 26 ottobre mattina sul Piano Nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità in Tunisia.
Ma il programma completo del Festival è particolarmente ricco e intenso e ad esso rimandiamo Lettori e Lettrici (a questo link, ove è disponibile anche l’intervento integrale del coordinatore Colizzi). Qui concludiamo ancora con le parole di Franco Colizzi, che parlando della pace scrive: «Si racconta che Diogene di Sinope, filosofo greco del quarto secolo avanti Cristo, andava in giro di giorno con la lanterna accesa per “cercare l’uomo”. Diogene era certamente un tipo eccentrico, bizzarro, un po’ folle. Ma tutti noi, sia pure con un pizzico di follia, dovremmo andare in giro di giorno e di notte con la lanterna accesa per “cercare la pace”». (S.B.) 

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: francocolizzi@virgilio.it.

Fonte: superando.it