Telemedicina e teleriabilitazione: dal Ministero della Salute le nuove Linee guida

Foto di medico che illustra una radiografiaIn linea con quanto previsto dal PNRR, l’obiettivo è quello di ridurre il carico sugli ospedali e promuovere la casa come primo luogo di cura. Vediamo quanto previsto anche per ortesi e ausili

“Un passo avanti verso la riforma dell’assistenza territoriale. Pubblicate nella Gazzetta ufficiale del 24 maggio 2022 le linee guida organizzative contenenti il “Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare””. Con queste parole – attraverso una nota diffusa tramite il sito ufficiale – il Ministero della Salute ha annunciato la firma da parte del Ministro Speranza del DM contenente il nuovomodello di riferimento per l’attuazione dei diversi servizi di telemedicina nel setting domiciliare, attraverso l’individuazione di processi innovativi di presa in carico del paziente a domicilio e la valorizzazione della collaborazione multiprofessionale e multidisciplinare tra i diversi professionisti. 

“È stata così raggiunta – si legge ancora nella nota – la Milestone europea, ovvero l’obiettivo, “EU M6C1 – 4 Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare” che fa parte della Missione 6 (Salute), Componente 1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in anticipo rispetto alla scadenza del 30 giugno 2022 prevista dal Piano”.

L’impianto più generale della riforma dell’assistenza territoriale, nell’ambito della quale si collocano queste nuove linee guida, era stato introdotto dal DM 71 che, per la prima volta, definisce gli standard che devono essere rispettati in ogni regione.
Il perno del nuovo sistema è il Distretto sanitario, al cui interno riveste un ruolo fondamentale la Casa della comunità dove i cittadini potranno trovare assistenza h24 ogni giorno della settimana. Rimangono in piedi gli studi dei medici di famiglia (definiti spoke delle Case della Comunità) che saranno collegati in rete per garantire aperture h12 sei giorni su sette. Nel nuovo sistema un forte ruolo rivestono gli infermieri di famiglia, che saranno impiegati in molte delle nuove strutture definite dal decreto.

Tutti gli interventi della M6C1 – si legge nel testo del Decreto Ministeriale (DM del 29 aprile 2022, Gazzetta ufficiale del 24 maggio 2022) – sono volti al potenziamento dell’assistenza territoriale, in particolare alla finalizzazione del principio di “casa come primo luogo di cura”.

Gli elementi fondamentali della riorganizzazione dell’assistenza territoriale, volti a perseguire tale principio e quindi con un impatto sull’organizzazione delle cure domiciliari, sono principalmente:
·       la Casa della comunità (CdC), in cui lavoranoin modalità integrata e multidisciplinare, con reperibilità h12 o h24, tutti i professionisti per la progettazione ed erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale;
·       il Medico di medicina generale (e/o Pediatra di libera scelta) (MMG/PLS), con ruolo di responsabile clinico del rapporto di cura;
·       la Centrale operativa territoriale (COT), che coordina la presa in carico della persona e funge da raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali;
·       l’infermiere di famiglia o di comunità (IFoC), che facilita e monitora i percorsi di presa in carico e di continuità dell’assistenza in forte integrazione con le altre figure professionali del territorio, utilizzando anche strumenti digitali e di telemedicina;
·       l’Unità di continuità assistenziale (UCA), che supporta i professionisti responsabili della presa in carico del paziente e della comunità, e opera sul territorio di riferimento anche attraverso l’utilizzo di strumenti di telemedicina;
·       la rete di cure palliative in cui è inserito, quale nodo della rete, anche il setting domiciliare.

L’attivazione di un percorso di telemedicina può avvenire o a partire da un’assistenza domiciliare già attiva (un’ADI ma anche il semplice monitoraggio da parte del MMG) oppure come prosecuzione di un ricovero (cosiddetta “dimissione protetta”). Gli interventi, che possono essere di natura medica, assistenziale, riabilitativa, ecc, vengono in ogni caso coordinati dal COT che, come accennato sopra, si occupa di raccordare l’intervento dei diversi professionisti e specialisti.

Le prestazioni che fanno capo ai servizi di telemedicina, erogate nell’ambito delle cure domiciliari, – chiariscono le Linee guida – devono essere progettate a partire dalle esigenze specifiche degli assistiti ai quali essi si rivolgono. Si tratta, volendo schematizzare, di televisita, teleconsulto medico, teleconsulenza medico-sanitaria, teleassistenza, telemonitoraggio, telecontrollo e teleriabilitazione.

Quale/i di questi viene attivato per ciascun utente, tuttavia, dipende dall’analisi fatta a monte, condivisa con il paziente, di cui gli elementi fondamentali sono:
·        la programmazione e la realizzazione delle attività e il perseguimento degli obiettivi definiti nel PAI-Piano Assistenziale Individualizzato, laddove previsto, in accordo con il paziente e la famiglia;
·        il collegamento a piattaforme tecnologiche di supporto alla presa in carico da parte dell’équipe multiprofessionale o del singolo professionista;
·        la circolarità delle informazioni tra tutti gli attori coinvolti nella presa in carico al fine di garantire i dati aggiornati in tempo reale.

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(ca/la)