Alunni con disabilità: ancora troppe incertezze, il Ministero faccia chiarezza

Interno di una classe scolastica«Il Ministero dell’Istruzione rompa quanto prima il proprio silenzio istituzionale, riaprendo il confronto con le Associazioni e chiarendo alle scuole come dovranno operare almeno dall’inizio del prossimo anno scolastico, visto che questo sta ormai per concludersi»: lo dichiara Gianfranco Salbini, presidente dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), dopo la recente Sentenza con cui il Consiglio di Stato ha riportato in vita i nuovi modelli di PEI (Piani Educativi Individualizzati), dando vita a incertezze e discussioni, proprio a ridosso degli esami e della chiusura dell’anno scolastico.

«A ridosso degli esami e della chiusura dell’anno scolastico sono ancora tanti i dubbi, le incertezze e le discussioni sui nuovi modelli di PEI (Piani Educativi Individualizzati), soprattutto dopo la Sentenza 3196/22 con cui il Consiglio di Stato, annullando la precedente Sentenza 9795/21 del TAR del Lazio, ha riportato in vita il Decreto Interministeriale 182/20»: lo si legge in una nota diffusa dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), in cui la stessa AIPD, ricordando di essere stata «sin dall’inizio partecipe attiva di questo dibattito», sottolinea che «l’importante novità è arrivata proprio a ridosso della conclusione di un anno scolastico nel quale le scuole hanno dovuto inaspettatamente continuare a redigere i PEI degli alunni e delle alunne con disabilità senza utilizzare i nuovi modelli nazionali che sarebbero dovuti entrare in vigore nel settembre dello scorso anno, quando il TAR Lazio li aveva invece annullati».

«Purtroppo – affermano dall’Associazione – il Ministero non ha accolto le numerose richieste pervenute da parte di associazioni e scuole, perché fosse emanata una nota di chiarimento immediato sugli effetti concreti della sentenza del Consiglio di Stato rispetto alla fine di quest’anno scolastico. Né a tutt’oggi il Ministero ha convocato il proprio Osservatorio Permanente sull’Inclusione, per discutere con le associazioni anche di questi aspetti, nonostante, ad esempio, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), di cui facciamo parte, lo abbia formalmente richiesto da quasi un mese [se ne legga anche sulle nostre pagine, N.d.R.]».
«Auspichiamo quindi – dichiara Gianfranco Salbini, nuovo presidente dell’AIPD – che il Ministero voglia rompere quanto prima questo silenzio istituzionale, riaprendo il confronto con le associazioni e chiarendo alle scuole come dovranno operare almeno dall’inizio del prossimo anno, visto che questo sta ormai per concludersi».

Come documentato anche dal nostro giornale, la recente Sentenza del Consiglio di Stato ha riacceso un forte dibattito rispetto ai nuovi modelli di Piani Educativi Individualizzati tornati in vigore. Sui punti di forza e le criticità di quei nuovi modelli, l’AIPD si era espressa sin dall’estate del 2020, quando in seno all’Osservatorio Ministeriale sull’Inclusione erano state sottoposte alle associazioni le bozze del successivo provvedimento. Punti di forza e criticità ribaditi anche recentemente, su queste pagine, dai responsabili dell’Osservatorio Scolastico AIPD.
In particolare, l’Associazione intende ora puntare l’attenzione sui tipi di programmazione didattica previsti nelle scuole secondarie e sul conseguente esito agli Esami di Stato, che potrebbero risultare utili anche quest’anno. «Si tratta infatti di un aspetto molto delicato e importante – si puntualizza nella nota – e per questo riteniamo fondamentale che trale scelta debba essere presa con un accordo condiviso tra scuola, famiglia e operatori socio-sanitari che hanno in carico l’alunno/alunna, mettendo al centro il benessere dello studente ed evitando il muro contro muro che nuoce soltanto ai ragazzi. In altre parole, riteniamo fondamentale dare priorità all’individualizzazione del percorso di studio, per ottenere il massimo benessere degli alunni e delle alunne con disabilità, accanto al godimento del loro diritto allo studio».

Fonte: superando.it

(ca/la)