Oculisti: alleanza con le istituzioni per accedere alle innovazioni tecnologiche e farmaceutiche

Rafforzare la sinergia e la collaborazione tra gli oculisti italiani e le istituzioni e le associazioni, per costruire per i pazienti con disturbi visivi percorsi assistenziali strutturati secondo principi di innovazione tecnologica, ricerca, digitalizzazione e sostenibilità anche alla luce del PNRR. E’ questo il chiaro messaggio emerso dal tavolo tecnico che ha visto insieme per la prima volta gli esperti della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche e i maggiori rappresentanti delle istituzioni, in occasione del primo congresso nazionale.

“Ci sono 6 milioni di persone nel nostro Paese con patologie oculari che devono poter usufruire delle più innovative opportunità terapeutiche e beneficiare di un’attività di prevenzione – è intervenuta Mariastella Gelmini, Ministro dei rapporti con il Parlamento – Proprio per questo siamo disponibili a tenere conto e ad accogliere le istanze di adeguamento di nuove risorse da destinare alla cura e alla prevenzione dei disturbi visivi, per garantire a ciascun cittadino il diritto di essere curato nel migliore dei modi, superando disuguaglianze e divari territoriali. Questa volta abbiamo molte filiali di finanziamento provenienti anche da altri fondi europei oltre il PNRR e cade l’alibi dell’assenza di risorse”.
“Il mondo dell’oculistica è motivo di orgoglio per il nostro SSN ed è all’avanguardia – ha dichiarato Giovanni Leonardi, Segretario Generale del Ministero della Salute – I disturbi visivi non sono banali e possono avere effetti e risvolti negativi anche sul futuro delle nuove generazioni, come per gli adulti e per gli anziani, perché abbracciano tutta la sfera emotiva e delle interazioni sociali. Il PNRR è una cornice in cui il quadro va disegnato – precisa Leonardi – e ci sarà un ruolo della S.I.S.O. nella definizione delle Linee Guida e in progetti di interazione e collaborazione per avvicinare il mondo della ricerca all’innovazione, motore di sviluppo del Paese”.
“Aprire una bella pagina di collaborazione con le istituzioni basata sul rispetto e sul confronto è essenziale affinché la salute diventi priorità nell’agenda di Governo – ha confermato Andrea Urbani, Direttore Generale della programmazione sanitaria – Questo Governo ha investito aumentando le spese correnti per la salute al di là del PNRR. La grande novità di questi due anni è stato mettere in piedi una procedura di aggiornamento dei LEA. Siamo pronti a far entrare in vigore nel 2023 il nuovo decreto tariffe perché il Governo ha messo a disposizione 200 milioni di euro. Anche per le prestazioni ambulatoriali siamo pronti con il primo aggiornamento che integra le prestazioni agli adeguamenti tecnologici, con un ulteriore stanziamento, di 100 milioni di euro e siamo disponibili ad accogliere eventuali altre prestazioni attraverso un confronto di buona fede”.

“La nascita di una società scientifica è un’occasione e un’opportunità anche per i cittadini – ha dichiarato Daniela Rodorigo, Direttore Generale della vigilanza sugli enti e della sicurezza delle cure – La S.I.S.O. saprà essere un punto di riferimento e per il futuro avrà un ruolo da protagonista nella condivisione di scelte, strategie e programmi anche in collaborazione con il Ministero della Salute”.
“Tanti investimenti sulle tecnologie ma poche risorse umane, le apparecchiature più avanzate sono fondamentali ma non servono a nulla se dietro non c’è nessuno – così Antonio Magi, presidente Ordine dei Medici di Roma – Servono più investimenti per le risorse umane e un’integrazione tra territorio ed ospedale con la riorganizzazione di una forte oftalmologia territoriale che va organizzata con un’equipe di professionisti capaci di accogliere chi esce dall’ospedale e di indirizzare chi ha bisogno di entrarci”.
Sono intervenuti anche il prof. Nicola Magrini, Direttore Generale AIFA, che ha fatto il punto su farmaci e innovazione, e Mario Barbuto, presidente Unione Italiana ciechi e ipovedenti (UICI) che ha auspicato rapporti istituzionali e di collaborazione per la cura, la prevenzione e la riabilitazione degli ipovedenti, mettendo in risalto l’importanza di realizzare una medicina di prossimità.
“Il dialogo aperto e collaborativo che si crea tra le società di esperti e le istituzioni è la sola modalità con cui è possibile operare cambiamenti avendo come obiettivo comune la salute del paziente” conclude Teresio Avitabile.

Fonte: ilsole24ore