Non autosufficienza, dai notai la proposta di un “Mandato di protezione” in previsione di una incapacità

Una proposta di legge sul mandato in previsione di futura incapacità: il “Mandato di Protezione”. E’ questa la prima novità uscita dal convegno nazionale  di Federnotai dal titolo “Il notariato dell’innovazione”, che si è svolto venerdì scorso – 20 maggio – a Bologna, nell’aula del Convento di San Domenico.
“Ad oggi l’ordinamento prevede degli strumenti di protezione delle persone incapaci complessi e farraginosi – afferma Federnotai – con procedure davanti al giudice, in Tribunale. Ma i giudici hanno un eccesso di richieste e procedure (migliaia ciascuno) e non riescono a rispondere con i tempi richiesti dalla modernità o a effettuare controlli efficaci”.

“L’ordinamento non riesce a rispondere alle esigenze di una società moderna che richiede velocità nelle decisioni e alta specializzazione – ha affermato Enrico Maria Sironi, notaio di Gallarate, tra gli estensori della proposta di legge –. Il sistema è stato pensato per una concezione dell’amministrazione dei patrimoni con criteri che andavano bene ottanta anni fa, ma che mal si conciliano con le esigenze delle famiglie e della società di oggi. Occorre un nuovo strumento privatistico, che tenga conto dell’interesse del cittadino che intende programmare il futuro, in previsione  dell’avanzare dell’età, dove saremo meno lucidi o per il caso di infortuni improvvisi.

“L’idea di fondo – continua – è quella di rispettare la libertà individuale di autodeterminarsi per il futuro, senza ingerenze. Si intende proporre un sistema che consenta a ciascuno, in vista di un’eventuale futura incapacità, di designare la persona o le persone che si occuperanno di assisterlo, sia per questioni personali sia soprattutto per le questioni patrimoniali, con la possibilità di dare indicazioni vincolanti sulle modalità di gestione del proprio patrimonio. Sarà possibile nominare un guardiano, con il compito di controllare la gestione e il rispetto dei vincoli dati. Si tratta dunque di una proposta che potremmo definire ‘di libertà’ ma anche di efficienza, dal momento che gli strumenti che oggi conosciamo ed abbiamo a disposizione, purtroppo, per i tempi della giustizia, non sono soddisfacenti.”

Per Edoardo Rinaldi, presidente di Federnotai, “il Mandato di Protezione che proponiamo è un’alternativa alle procedure giurisdizionali quali l’amministrazione di sostegno, che continuerebbero a esistere. Il cittadino avrebbe finalmente un’alternativa e sarebbe tutelato comunque e rapidamente dall’intervento del notaio quale garante della legalità e che potrebbe adattare ciascun ‘Mandato di Protezione’  alle esigenze del cittadino con una soluzione ‘ritagliata su misura’,  secondo il singolo specifico caso concreto. Non solo, ma in un momento in cui si lamenta una carenza di magistrati, l’introduzione di questo strumento permetterebbe sicuramente di liberare i Tribunali dalle numerosissime procedure che li appesantiscono, consentendo di liberare i giudici per altre attività”.

L’innovazione nel notariato, così come nel convegno di Bologna passa dalla proposta di legge sul mandato in previsione di futura incapacità a riflettere su una aspetto del notariato 4.0 ovvero sull’atto digitale a distanza e a una sua possibile applicazione nella rappresentanza dell’impresa commerciale.

“Il notaio di oggi è sicuramente al passo con i tempi – ha dichiarato Edoardo Rinaldi, Presidente di Federnotai in apertura di giornata –. L’atto a distanza esiste già nei verbali assembleari. Quotidianamente nei nostri studi diamo atto di un accadimento tramite strumenti telematici e il notaio firma il proprio atto senza necessità che il soggetto coinvolto venga in studio. Abbiamo poi anche la srl on-line. Già è possibile costituire a distanza una società a responsabilità limitata, con l’ausilio del notaio, collegandosi alla piattaforma del notariato italiano. Nel mondo del notariato insomma oggi l’innovazione prevale sulla tradizione, anche se resta al notaio la funzione di mediatore giuridico, ossia colui che trasforma in regola privata le esigenze del cittadino, con una prospettiva e sfida futura in più. Quella cioè di fare non solo da mediatore giuridico ma anche da mediatore informatico, che dovrà portare l’alfabetizzazione informatica ai che non hanno modo, possibilità o tempo per potersene occupare”.

Fonte: redattoresociale