Piena inclusione della disabilità nella gestione delle emergenze

La realizzazione grafica elaborata da CBM Italia per le giornate formative sulle emergenze«Le persone con disabilità devono poter accedere all’assistenza umanitaria e ai vari interventi alle stesse condizioni degli altri, ciò che richiede un approccio a doppio binario, combinando programmi generali inclusivi con interventi mirati per le stesse persone con disabilità»: partiranno da questo assunto le tre giornate di formazione online proposte da CBM Italia alle Organizzazioni Non Governative coinvolte nelle emergenze in loco e a tutti coloro che si occupano in Italia di progettazione in emergenza, per qualificarne l’intervento a tutela delle persone con disabilità

Tre giornate di formazione online pensate per operatori di Organizzazioni Non Governative coinvolti nell’emergenza in loco e per tutti coloro che si occupano in Italia di progettazione in emergenza, volte a qualificare l’intervento delle stesse Organizzazioni Non Governative italiane a tutela delle numerose persone con disabilità in cerca di protezione internazionale. È la proposta di CBM Italia, la nota organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e nella cura della cecità e della disabilità evitabile, oltreché nell’inclusione delle persone con disabilità nel Sud del mondo e in Italia, dal titolo complessivo di Disability mainstreaming nella gestione delle emergenze.

«L’articolo 11 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – sottolineano da CBM Italia –, riguardante le situazioni di rischio e le emergenze umanitarie, invita gli Stati Parti ad adottare “tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio”. In realtà l’impatto delle emergenze sulle persone con disabilità è maggiore rispetto a quelle persone senza disabilità e il loro tasso di mortalità è da due a quattro volte superiore. E tuttavia, nonostante l’aumento del rischio e dell’impatto della disabilità, i bisogni fondamentali e specifici di queste persone sono spesso ignorati o trascurati nella gestione del rischio di emergenza, escludendoli, ad esempio, dalle misure di preparazione alle catastrofi, rendendoli “invisibili” quando si tratta di mappatura della comunità o di pianificazione dell’evacuazione. Hanno inoltre difficoltà ad accedere a rifugi e spazi sicuri a causa delle barriere ambientali o dei rischi di protezione e ricevono soccorsi e supporto inadeguati o inappropriati. Le persone con disabilità devono invece poter accedere all’assistenza umanitaria e agli interventi alle stesse condizioni degli altri membri della popolazione, ciò che richiede un approccio a doppio binario (Twin Track), che combini programmi generali inclusivi con interventi mirati per le persone con disabilità».

Si tratta di tematiche assai spesso presenti anche sulle pagine del nostro giornale, pensando, ad esempio, al recente ampio intervento di Giampiero Griffo, intitolato Le emergenze umanitarie e le Associazioni di persone con disabilità, di cui suggeriamo senz’altro la consultazione (a questo link, tenendo conto anche del lungo elenco di contributi da noi pubblicati, nella colonnina a destra del testo).

Tornando alla proposta di CBM Italia, essa, come detto si articolerà su tre giornate successive, dedicate ad altrettanti temi. Il 25 maggio si parlerà di Disability Inclusive Disaster Risk Reduction (“Inclusione della disabilità nella riduzione dei rischi da disastri”), fornendo conoscenze e competenze nell’òmbito della risposta alle emergenze umanitarie, per potere appunto elaborare azioni e progetti inclusivi. A condurre l’incontro sarà Alberto Tonon, esperto in Gestione di Emergenze Umanitarie (a questo link per registrarsi).

Il tema del 26 maggio, invece, sarà Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e il sistema di protezione internazionale, giornata durante la quale, a cura di Barbara Terenzi, esperta in Advocacy e Diritti Umani e coordinatrice del Comitato per la Promozione e la Protezione dei Diritti Umani ed Emma Colombatti, esperta in Advocacy e Diritti Umani, si forniranno conoscenze e competenze sulla Convenzione ONU e in parallelo sul sistema di protezione internazionale, per capire come monitorare il pieno ed effettivo godimento dei diritti delle persone con disabilità (a questo link per registrarsi).

Infine, il 27 maggio è in programma Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e sua applicazione concreta nelle attività quotidiane di accoglienza in Italia, con Emma Colombatti e Maria Luisa Parisi, esperta in progetti di accoglienza per Richiedenti Asilo e Titolari di Protezione Internazionale in condizioni di vulnerabilità, incontro durante il quale verranno esposte altre conoscenze e competenze in àmbito di Convenzione ONU e sulle azioni concrete da realizzare nel quadro della prima accoglienza dei profughi (a questo link per registrarsi).

Fonte: superando.it

(lv/la)