Inclusione scolastica, il Consiglio di Stato annulla la sentenza sul nuovo Pei

Sembrava chiuso, il capito del nuovo Pei, invece si riapre: dopo che il Tar del Lazio aveva accolto il ricorsodel comitato #NoEsonero(sentenza n. 9795/2021), ora arriva il Consiglio di Stato, ad annullare la decisione (con sentenza 3196/2022) e rimettere tutto in discussione, in merito all’appello proposto dai ministeri dell’Istruzione e dell’Economia e delle Finanze contro la stessa sentenza del Tar. Sentenza che, lo ricordiamo, aveva annullato il Decreto interministeriale n. 182 e tutti i suoi allegati. Ora, il Consiglio di Stato ha riformato la citata sentenza del Tar Lazio rigettando l’originario ricorso.

La notizia scuote il comitato #No esonero, che evidenzia in una nota come “la decisione tuttavia non entri nel merito delle illegittimità che erano state denunciate nel ricorso e ritenute sussistenti nella sentenza del Tar Lazio, ritenendo che il Di 182 sarebbe un atto amministrativo di portata generale e che la diretta impugnabilità dello stesso sarebbe possibile solo in presenza di un provvedimento applicato nei confronti del singolo studente, che renda concreto l’eventuale pregiudizio, legittimando così l’interesse alla proposizione di un ricorso giudiziale. Questo significa – osserva il comitato – per esempio, che laddove un singolo studente venisse esonerato da alcune materie piuttosto che vedesse ridotto l’orario, così come nel caso non venissero ammessi al Glo tutti gli esperti indicati dalla famiglia, quest’ultima ben potrebbe proporre ricorso al Tar territorialmente competente ed in tale sede verrebbe giudicata la legittimità del Di 182 non valutata dal Consiglio di Stato”.

E il comitato critica duramente la decisione del Consiglio di Stato: “Pur dovendo prendere atto del contenuto della sentenza, si osserva che la stessa non solo non ci sembra condivisibile, in quanto delegittima gli enti esponenziali e le associazioni che, invece, anche alla luce delle sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, sono portatrici proprio di questo tipo di interesse avverso tali atti, tema di cui neppure si occupa il Consiglio di Stato nella odierna sentenza”. Ma ciò che “più preoccupa ed amareggia è constatare che la difesa avverso la lesione dei diritti delle persone con disabilità, ed in questo caso dei bambini e delle bambine, degli alunni e delle alunne, degli studenti e delle studentesse è posta a carico delle famiglie che, qualora ne abbiano le possibilità economiche, saranno costrette ad agire in giudizio per sentire affermare l’illegittimità di atti che prevedono l’applicazione di istituti come l’esonero o la riduzione orario, ovvero che pregiudichino la partecipazione delle famiglie o degli specialisti ai Glo. Il tutto, ovviamente, ingolfando ulteriormente i già affollati Tribunali Amministrativi Regionali”.

Alla luce di questo, il comitato “intende insistere fermamente nelle proprie istanze e resterà accanto alle famiglie, proseguendo nella difesa del diritto alla piena ed efficace inclusione scolastica mettendo in campo ogni risorsa possibile, vigilando sulla corretta applicazione delle norme e resistendo rispetto ad applicazioni illegittime delle stesse, se pure attraverso l’uso del DI 182 che, per le ragioni che più volte abbiamo espresso sono state condivise dal Tar Lazio e, ripetiamo, non smentite dal Consiglio di Stato, contiene gravi profili di illegittimità”.

Il ricorso, lo ricordiamo, era stato presentato da: CoorDown OdV, CIIS, A.S.S.I. Gulliver Associazione Sindrome di Sotos Italia APS, Autismo Abruzzo Onlus, Associazione Persone Sindrome di Williams (APW), Associazione Prader Willi Lombardia, Fondazione Cepim, PianetaDown ONLUS, Spazio Blu Autismo Varese APS.

Fonte: superabile.it