Paralimpiadi, giorno 1

di Mauro Costanzo

“PEACE!”

L’urlo rabbioso di Parsons, presidente del comitato paralimpico internazionale, si è abbattuto con una forza devastante sulla cerimonia di apertura dei giochi paralimpici di Pechino. Non sarà semplice immergersi totalmente in questa nuova avventura paralimpica, ma un evento sportivo di tale portata richiede un coinvolgimento totale in termini di passione, di entusiasmo, di tifo. Personalmente, mi emozionerò, esulterò, imprecherò come sempre, come in ogni paralimpiade, come in ogni manifestazione sportiva, ma è inutile nascondersi dietro un dito, il clima non sarà quello di sempre. Ci sarà un forte contrasto di notizie, d’immagini, di opinioni che si alterneranno senza soluzioni di continuità.

I venti di guerra che spirano dall’est dell’Europa inficeranno non poco sul consueto gioioso clima paralimpico, non c’è possibilità di creare compartimenti stagni, anche in concreto i fatti bellici hanno già impattato sui giochi con la scelta del comitato paralimpico internazionale di escludere gli atleti russi e bielorussi, scelta sofferta ha tenuto a ribadire Pancalli. Ma quale migliore messaggero di pace dello sport.

Veniamo ai campi di gara, alle prime emozioni di questi giochi. Lo sci alpino ha inaugurato i giochi, con il bianco della neve è partita la prima notte paralimpica. Prima giornata dedicata alla discesa libera. La prima carta azzurra buttata sul tavolo a queste paralimpiadi ha l’immagine di Martina Vozza, 17enne, al debutto paralimpico ma medaglia di bronzo ai recenti mondiali di Lillehammer. Martina, insieme alla sua guida Ylenia Sabidussi nella categoria vision impaired (atleti con disabilità visive) femminile, è uscita subito dopo il primo intermedio, se l’è cavata con un semplice contusione per fortuna e domani sarà al cancelletto per il SuperG, sua specialità. Dodicesimo posto nello standing maschile per Federico Pellizzari, altro debuttante ai giochi, l’atleta lombardo ha sciato in 1:19.73. Nella notte ha fatto irruzione anche il portabandiera degli azzurri, nonché plurimedagliato ai giochi di Pyeongchang 2018, Giacomo Bertagnoli, buon sesto posto per lui e la sua guida Andrea Ravelli con il tempo di 1:17.05.

Non un debutto felice quello degli azzurri del para ice hochey, un perentorio 5-0 dalla corazzata Repubblica Ceca. Malgrado il pesante passivo si sono intraviste buone trame di gioco e la fiducia per il proseguo del
torneo è intatta.
Ma la copertina di questa prima giornata ha i colori giallo blu dell’Ucraina: con tre medaglie d’oro, tre di argento e una di bronzo, la nazionale giallo blu viene subito catapultata in testa al medagliere.

E l’istantanea del podio tutto ucraino nel Biathlon 6 km VI visually impaired suscita forti emozioni.