Premio europeo per le città più sostenibili

Disegno di una carrozzina insieme a normodotatiRiconoscimenti per la presenza di piste ciclabili e strade pedonalizzate, oltre che per la mancanza di barriere architettonica. Nessuna presenza tra le italiane.

Una presenza articolata di strade pedonalizzate e piste ciclabili, ma soprattutto le iniziative per ridurre le barriere architettoniche. Sono tra i parametri che hanno permesso a sei città europee di ottenere l’Access City Award 2022, premio annuale dell’Unione europea che gratifica le città del Vecchio Continente per accessibilità e mobilità. 

I centri urbani premiati
Porto si è vista riconoscere gli sforzi fatti per migliorare l’accessibilità alle stazioni dei treni (in concomitanza con il fatto che il 2022 è “L’anno europeo delle ferrovie”) e alle metropolitane, oltre che per essersi dotata di avvisi sonori per l’attraversamento pedonale e di marciapiedi tattili per i non vedenti. Palma di Maiorca è stata selezionata tra le migliori grazie soprattutto alle sue pratiche iniziative per consentire l’accesso ai servizi anche a persone con disabilità. Lovanio (Belgio) ricorre spesso nelle graduatorie sui centri più innovativi e questa volta viene premiata soprattutto per l’accessibilità dei servizi grazie al digitale.

La Spagna ha anche una seconda presenza, Barcellona, grazie agli investimenti per la mobilità sostenibile e i supporti forniti ai disabili. Il Nord Europa è rappresentato da Helsinki e l’ultima citazione è per Lussemburgo: entrambe vedono riconosciuti gli sforzi fatti per garantire un ambiente inclusivo. Anzi Lussemburgo viene indicata come la città più avanzata su questi terreni, grazie alla capacità di progettare nuovi servizi in modo che siano fruibili anche dai portatori di handicap. 
 

Concorrenza europea
Al di là della soddisfazione per i riconoscimenti e del contributo economico (350 mila euro ogni anno, da dividere tra i vincitori), le città prescelte stanno investendo molto sulla comunicazione, consapevoli di quanto il tema sia caldo per attrarre tanto turisti, quanto nuovi abitanti. La Commissione Europea ricorda che nell’area sono circa 87 milioni gli abitanti che soffrono di disabilità, complice il progressivo invecchiamento della popolazione. Inoltre, quattro su cinque cittadini del Vecchio Continente vivono in città e centri urbani. Per questa ragione Bruxelles sprona le città di medie e grandi dimensioni (vengono esaminate le candidature presenti da centri urbani con popolazione non inferiore 50 mila persone) a mettere in campo il massimo degli sforzi per garantire ambienti inclusivi. Un invito che vale anche per le città italiane, nessuna delle quali è considerata tra i casi più virtuosi.

Fonte: larepubblica.it

(lv/la)