Alunni con disabilità, più insegnanti di sostegno ma 1 su 3 non è specializzato

In aumento gli studenti con certificazione: il 3,6% nell’anno scolastico 2020/21 Si attenuano gli effetti della Dad: escluso il 2,3% contro il 23 dell’anno prima.

La strada che resta per rendere realmente inclusiva la scuola italiana è ancora lunga. Con o senza didattica a distanza. La conferma arriva dalle ultime rilevazioni dell’Istat sugli alunni con disabilità che hanno frequentato nell’anno scolastico 2020/21 in un istituto statale o paritario. Una platea in aumento (+ 4mila, pari al 3,6% del totale). Tra luci e ombre. Se da un lato scendono dal 23 al 2,3% gli sclusi del tutto dalla Dad e aumentano gli segnanti di sostegno, portando a 1,4 il rapporto docente/studente disabile, dall’altro un prof su 3 non è specializzato. Senza contare che meno di uno su 4 ha frequentato corsi di formazione su inclusvità e uno su 5 viene assegnato in ritardo.

La platea in aumento
Il primo dato che balza ali occhi dalla fotografia dell’Istat è la nuova crescita degli alunni con disabilità a fronte di una diminuzione dell’intera popolazione studentesca: nel 2020/21 sono stati più di 300mila (pari al 3,6% degli iscritti), circa 4mila in più rispetto all’anno precedente (+2%).Una dinamica che l’Istituto di statistica attribuisce alla maggiore attenzione nel diagnosticare e certificare la condizione di disabilità tra i giovani, all’aumento della domanda di assistenza da parte delle famiglie e alla crescente sensibilità del sistema di istruzione ordinaria verso il tema dell’inclusione scolastica.

L’impatto della Dad
Chissà se quando il premier Mario Draghi ha attribuito alla didattica a distanza l’effetto collaterale, nefasto, di aumentare le diseguaglianze pensava anche agli studenti con certificazione. Fatto sta, evidenzia l’Istat, che la Dad continua rendere più complicata la loro inclusione. Anche se va meglio rispetto al recente passato. La scelta di tenere aperte le scuole a partire dalla primavera 2021 e la possibilità di consentire ai bambini e ai ragazzi disabili di seguire le lezioni in classe con insegnante di sostegno e compagni sembra aver pagato.
Gli esclusi dall’e-learning sono stati il 2,3% rispetto al 23% registrato nell’annoprecedente. Quota che sale al 3,3% nelle scuole del Mezzogiorno, con punte del 4% in Calabria e in Campania, dove gli istituti sono rimasti chiusi per più tempo.

L’organizzazione delle lezioni a distanza
Per gli alunni con disabilità le modalità di partecipazione all’attività didattica a distanza sono state diverse:mentre il 41%, ha preso parte alla Dad al pari degli altri, ovvero con lezionia distanza in collegamento con tutti i docenti (curricolari e per il sostegno) e insieme all’intero gruppo classe un altro 38% ha beneficiato di percorsi personalizzati con il coinvolgimento dei coetanei. Per loro, la didattica si è svolta sempre in presenza con l’insegnante peril sostegno e con un gruppo ristretto di compagni anch’essi in presenza (25%) o collegati da remoto(13%).
Per la quota residua non si è riusciti a garantire l’interazione con i coetanei: a quel 2% e passa di studenti esclusi dalla Dad si aggiunge infatti un 19% di ragazzi in difficoltà che ha fatto lezione con il solo prof per il sostegno, senza il coinvolgimento dei compagni e degli altri docenti.

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(la)