Il morbo di Alzheimer è considerato tra le patologie a più alto impatto sociale del mondo per le gravi conseguenze non solo a carico di chi ne soffre, ma soprattutto della famiglia e della comunità. Il 21 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale Alzheimer, istituita ventitre anni fa dall’OMS per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica su questa grave patologia. Un momento importante che, attraverso il coinvolgimento di operatori sanitari, volontari ed enti locali, intende portare l’attenzione sulla demenza di Alzheimer, con particolare attenzione alle esigenze e alle difficoltà quotidiane dei caregiver.
La malattia di Alzheimer comporta un progressivo decadimento delle funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria: rappresenta la forma più comune di demenza, insorge più frequentemente dopo i 65 anni di età e colpisce più spesso le donne. Come tutte le forme di demenza comporta un progressivo decadimento delle funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria. Le sue cause sono ancora ignote, anche se sono stati identificati numerosi fattori che aumentano il rischio di sviluppare la patologia: l’età avanzata, la storia familiare, traumi cranici, stili di vita e condizioni che comportano problemi ai vasi sanguigni.