Durante la gravidanza tu, mamma, ascolta e canta i brani che ami, quelli che evocano memorie affettive forti: persone amate, luoghi, eventi, giochi indimenticabili, fallo a occhi chiusi, come sono chiusi gli occhi del feto.
Scegli qualche brano dal ritmo compatibile con il tuo battito cardiaco, respira a tempo di musica.
Riascolta lo stesso brano una o due volte al giorno, facendo precedere e seguire un periodo di silenzio.
Apprezza i rumori domestici o d'ambiente, riproducendoli con la voce per gioco o muovendo il corpo in sintonia con essi.
GYÕRGY LIGETI Lontano
JOHANN SEBASTIAN BACH da Suite n. 1 per violoncello, Preludio
PËTR IL'IČ ČAJKOVSKIJ da Lo schiaccianoci, Danza degli zufoli
SERGEJ PROKOF'EV Pierino e il lupo
PAUL DUKAS L'apprendista stregone
Il feto è un essere sensibile agli stimoli sensoriali, cerca di stare in equilibrio e di esplorare l'ambiente, conosce dolore e sofferenza, ha una sua identità e una memoria delle esperienze sensoriali che vive e di cui si costruisce delle rappresentazioni. Infine desidera dialogare, in primo luogo con la madre.
Il feto può percepire suoni, anche esterni, a partire dalla 24° settimana, e nell'oscurità reagisce agli stimoli musicali aumentando o diminuendo il battito cardiaco, ruotando la testa, innalzando le braccia, distendendo le gambe e battendo le palpebre.
Il dialogo sonoro potrà avvenire attraverso musiche dal ritmo ben scandito, così come scalcia o si succhia il pollice, oppure molto lento e curvilineo, quasi un bagno di suoni, così come si abbandona a una danza nel liquido amniotico.