Cittą di Torino

Museo della Frutta

“…frutti modellati così vivamente dal vero da scambiarli coi naturali…” – Francesco Garnier Valletti

Glossario

Malpighi Marcello (Crevalcore, 1628 – Roma, 1694)
Medico, anatomista e fisiologo, è riconosciuto come uno dei padri fondatori dell'istologia. A causa delle sue idee innovatrici nel campo della medicina sperimentale incontra una feroce ostilità da parte dell'ambiente medico bolognese di tradizione galenica. Nel 1656 il principe di Toscana Ferdinando II crea per lui una cattedra di medicina teorica all'Università di Pisa. Applica alle sue ricerche fondamentali sul polmone un nuovo metodo di studio basato su osservazioni macroscopiche e microscopiche. É stato il primo a descrivere i corpuscoli renali, che da lui prendono nome. Alcuni dei suoi numerosi scritti sono raccolti nell'Opera Posthuma pubblicata a Londra nel 1697.
Museo internazionale di Apicoltura e Bachicoltura
Il Museo di Apicoltura nasce nel 1911 dopo l’Esposizione Internazionale su iniziativa, tra gli altri, di Edoardo Perroncito che, a partire dal 1884 aveva già dato vita al Museo Bacologico nella sua villa (la villa Pasteur) a Cavoretto, ai piedi della collina torinese, sede anche della neonata istituzione. Nel 1914 il museo si trova a dover chiedere finanziamenti al Comune a causa delle difficoltà economiche. Nel 1923 il Comune gli concede in affitto un immobile di sua proprietà al Monte dei Cappuccini. Il 14 maggio, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede, si festeggia anche il ritiro a vita privata di Edoardo Perroncito al quale viene intitolato il Museo. Nel 1933 l’Istituto “Edoardo Perroncito” Museo internazionale di Apicoltura e Bachicoltura, diretto dal marchese Lodovico Compans di Brichanteau e Challant, è inglobato dalla Stazione Sperimentale Agraria (poi Sezione operativa torinese dell’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante) con la clausola che il Comune continui a versare il contributo, già versato al museo, di £ 2.000 annue. Viene così costituita la Sezione Apistica dell’Istituto alla quale il Comune continua a versare un contributo fino al 1951. Alla Stazione il Museo porta in dotazione, oltre a ogni tipo di attrezzatura, alcuni modelli sinottici scomponibili realizzati dalla ditta francese del dottor Auzoux, di cui il modello di baco da seta esposto al Museo è l’unico sopravvissuto.
[fonte: M. Benassi, F. Levi, V. Marchis, Dalla Stazione Sperimentale Agraria alla Sezione Operativa Periferica di Torino dell’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante (1871-2001), in: Daniele Jalla (a cura di), Il Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti”, Milano, Officina Libraria, 2007]

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