Cittą di Torino

Museo della Frutta

“…frutti modellati così vivamente dal vero da scambiarli coi naturali…” – Francesco Garnier Valletti

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Sotto la direzione di Francesco Scurti

Francesco ScurtiTra il 1914 e il 1941, il direttore Francesco Scurti, studioso e ottimo dirigente, riuscì a potenziarne notevolmente l’assetto scientifico. Fu in questa fase che fu costruito e successivamente ampliato il frigorifero sperimentale, una cui parte è esposta nel Museo.

Il frigorifero della Stazione servì come palestra per tecnici frigoristi, che ebbero la possibilità di studiare e conoscere le migliori condizioni per adattare il nuovo mezzo di conservazione a prodotti di natura particolarmente delicata come i prodotti ortofrutticoli. Permise numerosi approfondimenti di indubbia importanza dal punto di vista scientifico e tecnico, come gli studi sugli scambi gassosi dei vari tipi di frutta e sul loro comportamento nei diversi ambienti atmosferici, sui punti di congelamento e sulle alterazioni funzionali dei frutti refrigerati.

Con le sue ricerche la Stazione contribuì anche alla creazione, nel 1934, del Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso, dotato di moderne e ampie celle frigoirifere.

Fu negli anni 1926-27, che Francesco Scurti acquistò la collezione di frutti artificiali realizzata da Francesco Garnier Valletti: sette casse contenenti 1009 pezzi più 12 incompleti di proprietà del professore Natale Riva, assistente alla cattedra ambulante di Agricoltura di Alessandria. I frutti furono esposti all’interno di mobili costruiti appositamente e collocati nel corridoio del primo piano della palazzina. L’acquisto aveva il duplice scopo di dotare la stazione di una collezione di valore storico e di una sorta di catalogo non deperibile delle varie specie di frutta.

Scurti, nel corso della sua lunga direzione della Stazione sviluppò la ricerca su più fronti: dalla conservazione attraverso il freddo alla sperimentazione agraria nei Campi sperimentali della cascina Ostassi di Corso Unione Sovietica e della Continetta a Lucento; dalla redazione della carta agrogeologica del Piemonte agli studi sui sistemi di concimazione chimica, senza tralasciare l’attività di repressione delle frodi alimentari e l’introduzione in Italia degli esiti più avanzati della ricerca e sperimentazione europea nel campo della conservazione agroalimentare.

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