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Lo Speciale

Patrimonio Culturale e inclusione sociale

 

Negli ultimi anni le istituzioni culturali mostrano un crescente interesse verso i cosiddetti "nuovi pubblici". In questo scenario, alcuni musei italiani, diversi gruppi di educatori e altri professionisti stanno sempre più operando in un ambito pedagogico di frontiera che vede il patrimonio culturale giocare un ruolo di primo piano nei processi di inclusione sociale. Museiscuol@ ritorna su questo argomento, a distanza di poco più di un anno, su sollecitazione del moltiplicarsi delle iniziative "sul campo" con l'obiettivo di mettere in rete buone pratiche e promuovere l'attenzione verso la funzione educativa del patrimonio culturale. Progetti, iniziative, strumenti ed occasioni di aggiornamento professionale compongono questo speciale che dà conto di alcune significative esperienze a livello nazionale ed europeo rivolgendo una particolare attenzione alle attività realizzate e promosse dalla Città di Torino, attraverso il nostro Settore Educazione al Patrimonio Culturale e il progetto "Un patrimonio di tutti".

 

All'interno delle politiche culturali della Città di Torino, particolare rilievo rivestono i terreni dell'accessibilità e dell'inclusione. A partire dagli anni Novanta, l'attenzione al modificarsi della domanda, peraltro sempre crescente, e al rafforzamento del ruolo educativo dei musei ha favorito la realizzazione di progetti indirizzati a diverse tipologie di pubblici.

 

Sul fronte del patrimonio culturale come possibile "luogo neutro" in cui costruire nuove appartenenze, spazio privilegiato dove dar vita a sempre nuove interpretazioni, il progetto pluriennale "Un patrimonio di tutti" raccoglie una serie di interventi finalizzati all'inclusione sociale. L'accesso alla cultura rappresenta infatti un importante fattore di stimolo alla cittadinanza attiva. L'esclusione di molti gruppi dai nostri musei (sia dall'accesso in quanto visitatori, sia dalla partecipazione in quanto interlocutori attivi) contribuisce a rafforzare i più ampi processi sociali di alienazione mettendo in rilievo la persistenza delle numerose barriere che impediscono l'accesso ai musei e al patrimonio culturale. In questa prospettiva, se l'educazione al patrimonio culturale privilegia l'apprendimento cooperativo, facilita la costruzione di conoscenze e di memorie condivise, contribuendo a creare nuove appartenenze e senso di comunità. Nel corso dei primi due anni, nell'ambito del progetto è stata realizzata un'indagine conoscitiva sui consumi culturali dei cittadini di altre culture residenti a Torino, sono stati condotti dei focus group con le associazioni di migranti e sperimentate forme di costruzione partecipata della visita. Il progetto è coordinato dalla Città di Torino e condotto da un gruppo di lavoro formato da insegnati dei CTP cittadini, esperti in educazione interculturale, professionisti della narrazione e della mediazione dei beni culturali e l'Università degli Studi di Torino, (Quaderno dei Musei Civici "Un patrimonio di tutti"). Il programma per il 2007, anno conclusivo del progetto, prevede l'elaborazione di un documento, a cura di un gruppo di cittadini di altre culture che ha partecipato ai focus group nel corso del 2006, che sarà presentato alla Giunta Comunale come manifestazione di interesse verso il patrimonio culturale torinese e che conterrà proposte inerenti la mediazione culturale nei musei cittadini e l'ampliamento del loro livello di accessibilità. Inoltre, a partire dal mese di maggio, prenderà il via l'iniziativa "Ti racconto il mio museo, Il patrimonio culturale narrato dai nuovi torinesi", una serie di incontri pubblici dove saranno protagonisti il Machu Picchu, La Rural di Buenos Aires, la Jemaa Fna di Marraquesh, i musei dei tappeti di Teheran, il patrimonio culturale dell'estremo oriente, i musei di Bucarest. Su entrambe le iniziative museiscuol@ darà ampia comunicazione. Nel medesimo ambito di intervento si inserisce la partecipazione della Città al progetto di learning partnership europea Museums Tell Many Stories, cui è dedicata una sezione del nostro sito. Francesca Togni, della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, uno dei partner torinesi del progetto, ha curato l'aggiornamento di questa sezione con le informazioni e i materiali relativi al recente seminario svoltosi a Torino e a Rimini. Tra essi, la relazione di Simona Bodo "Da un'educazione al patrimonio con obiettivi interculturali a un'educazione al patrimonio interculturale - esperienze e approcci nei musei italiani" , di Margherita Sani sul sistema museale italiano e la presentazioni dei progetti locali che da Museums Tell Many Stories sono nati e, con il sostegno della Città, sono stati realizzati o in via di realizzazione da parte del Museo Nazionale del Cinema, dalla Fondazione Pietro Accorsi e dalla Fondazione per le Antichità Egizie.

 

Particolarmente attiva sul terreno del patrimonio culturale come strumento di integrazione sociale è la Fondazione ISMU di Milano che da aprile metterà in linea il sito internet Patrimonio e intercultura, curato da Simona Bodo e Silvia Mascheroni e che, in collaborazione con la Provincia di Milano, ha presentato il volume "Progettare insieme per un patrimonio interculturale", recensito tra le novità editoriali.

 

Anche i Musei Civici di Verona hanno lavorato su questi temi e hanno organizzato un convegno poche settimane fa. Il contributo di Margherita Bolla presenta il progetto "Il museo come promotore di integrazione sociale e di scambi culturali". Infine, tra le riflessioni, uno sguardo d'insieme sui temi affrontati e su quanto emerso nel corso delle Giornate di pedagogia del patrimonio culturale tenutesi nel settembre scorso a Uncastillo.

 

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