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Musei Civici di Reggio Emilia

reggio emilia

via Spallanzani 1
42100 Reggio Emilia
tel. 0522 456841 - fax 0522 456476
e-mail: didattica.museo@comune.re.it
sito web: https://musei.comune.re.it/

Musei Civici di Reggio hanno sede, dal 1830, nel Palazzo di S. Francesco. Contengono raccolte e Collezioni riferibili all’Archeologia (Mosaici romani, Museo Chierici, Portico dei Marmi-sezione romana, Museo Romano, Museo di Preistoria e Protostoria), Etnografia, Storia dell’Arte (Galleria Fontanesi, Museo Mazzacurati, Galleria dei Marmi-sezione medievale, Mosaici medievali), Storia Naturale (Collezione Spallanzani, Raccolte zoologiche, anatomiche, botaniche, geo-mineralogiche e paleontologiche), Storia della città (Museo di Arte industriale, vetrine degli Scienziati reggiani).

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Il Palazzo, che ospitò fino al 1782 il convento francescano annesso alla adiacente chiesa, sorse nell’area dell’antico Palazzo imperiale, concesso in uso al Vescovo di Reggio nel 1256 e da questi ai Frati Minori Conventuali di S. Francesco. Ingrandito nel 1270, il palazzo fu restaurato ed ampliato nel XV secolo e, in modo più radicale, nel 1730 circa su progetto dell’architetto Giovan Maria Ferraroni (1662-1775), raggiungendo le dimensioni e la configurazione attuale. Il corpo principale dell’edificio si sviluppa su tre piani attorno ad un chiostro centrale, con quattro ali che, al piano inferiore, risultano bipartite da una serie di archi su pilastri, che sostengono i volti a crociera.
Dopo la soppressione del convento, nel 1782, l’edificio fu adibito ad usi diversi: caserma, sede di istituti scolastici e, dal 1830, Museo.

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Le attività didattiche per l'anno scolastico in corso sono state articolare in modo diverso rispetto agli anni precedenti. Obiettivo del cambiamento è offrire agli insegnanti nuovi stimoli che li aiutino a una più complessiva visione del contesto generale della loro programmazione consentendo nello stesso tempo ai giovani allievi di trovare risposte più adeguate alla formazione e sviluppo della loro personalità.
Nell’articolarsi, in un unico contesto spaziale, di collezioni riferite ai più diversi ambiti specialistici (dalle scienze naturali all’arte, dall’archeologia alla storia, ma anche alla tecnica, alle arti minori, etc.) attraverso tutti i tempi (dalla preistoria ai nostri giorni) e le più diverse civiltà, i Musei di Reggio Emilia si pongono oggi come luogo esemplare in cui sperimentare un diverso approccio ai saperi, basato non sulla separatezza degli specialismi e la rigida proposizione di un ordine cronologico inteso in senso progressista, ma come un più articolato spazio di relazioni aperto a diverse esplorazioni cognitive.

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Alle tradizionali partizioni (Arte e storia / Archeologia / Etnografia / Scienze naturali) sono stati sostituiti tre principali percorsi (Tempo / Natura / Arti) che hanno consentito di articolare in modo nuovo la mappa delle proposte, non a caso visualizzate secondo la tipologia della carta stratigrafica, con riferimento al paesaggio naturale, alle sedimentazioni archeologiche, ai diversi collegamenti suggeriti dal mobile medium dell’acqua.
Nasce un nuovo atlante dei saperi, in cui si dissolvono i classici limiti disciplinari, emerge una nuova complessità fatta di passaggi plurimi, scambi e cortocircuiti tra argomenti che sembravano lontani, intrecci da cui nascono nuove traiettorie di pensiero e di possibili esperienze.
Viste nel loro insieme le proposte di collegamenti denunciano la loro provvisorietà e parzialità, si aprono a diverse alternative che potranno essere assunte nei prossimi anni, o liberamente portate avanti dagli insegnanti nel loro lavoro in classe, evidenziano, nel loro rifiuto a porsi come strutture fisse, l’obiettivo di mantenere viva una energia irrequieta e mobile all’ascolto dei ragazzi e delle loro esigenze.

 

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