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2013 giugno - "Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi"

io sono cultura

Il Rapporto è stato realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione e il sostegno dell’Assessorato alla cultura della Regione Marche.
La carateristica peculiare della ricerca consiste nel non limitare il campo d’osservazione ai settori tradizionali della cultura e dei beni storico-artistici, ma nell’andare a guardare quanto contano cultura e creatività nel complesso delle attività economiche italiane.

Attraverso la classificazione in 4 macro settori: industrie culturali propriamente dette (film, video, mass-media, videogiochi e software, musica, libri e stampa), industrie creative (architettura, comunicazione e branding, artigianato, design e produzione di stile), patrimonio storico-artistico architettonico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), e performing art e arti visive (rappresentazioni artistiche, divertimento, convegni e fiere).

Al corpo centrale della ricerca è stata inoltre affiancata anche un’indagine su tutta la filiera delle industrie culturali italiane, ovvero quei settori che non svolgono di per sé attività culturali, ma che sono altresì attivati dalla cultura.
Una filiera articolata e diversificata, della quale fanno parte: attività formative, produzioni agricole tipiche, attività del commercio al dettaglio collegate alle produzioni dell’industria culturale, turismo, trasporti, attività edilizie, attività quali la ricerca e lo sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche.


L’analisi evidenzia che i 4 comparti che compongono il sistema produttivo culturale hanno differenti ricadute in termini economici sui territori. Queste ricadute moltiplicano la capacità di generare ricchezza del settore in sé in quanto attivano un circuito "virtuoso" di produzione di beni e servizi anche in comparti non prettamente culturali. 

Il Rapporto realizzato dimostrare che l’industria culturale rappresenta, già oggi, parte significativa della produzione di ricchezza e dell’occupazione in Italia.

Per affrontare la crisi e guardare al futuro l’Italia deve fare l’Italia: la cultura è l’infrastruttura immateriale fondamentale di questa sfida.


"Con questo rapporto, abbiamo voluto mettere sotto i riflettori ciò che di nuovo e di positivo si sta muovendo, pur nella crisi: le tante imprese che rinnovano il nostro made in Italy attraverso una sintesi unica fra cultura, creatività e tecnologia dove, non a caso, sono spesso protagonisti i giovani e le donne, anche nel Mezzogiorno"
(Claudio Gagliardi, segretario generale di Unioncamere)

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