Città di Torino

Musei Scuola

Home > Formazione e approfondimenti > Bibliografia sull'educazione al patrimonio culturale > Scuole > Il fare e il fare vedere nella storia insegnata. Didattica laboratoriale e nuove risorse per la formazione storica e l'educazione ai beni culturali a cura di Perillo E., Santini C.

Il fare e il fare vedere nella storia insegnata. Didattica laboratoriale e nuove risorse per la formazione storica e l'educazione ai beni culturali a cura di Perillo E., Santini C.

IL FARE

Casa editrice Polaris - Vicchio del Mugello, Faenza 2004

La Scuola Estiva di Arcevia è una scuola di formazione in Didattica della storia organizzata dall'I.C. di Arcevia in collaborazione con l'associazione Clio '92, il cui Presidente, prof.Ivo Mattozzi, docente di didattica della storia presso l'Università degli studi di Bologna, ne è il direttore e coordinatore scientifico. Si tratta di un corso complesso ed integrato che tiene conto delle diverse esigenze formative degli insegnanti i quali hanno la possibilità di apprendere, acquisendo competenze anche operative, nei modi più idonei ai loro stili di apprendimento: lezioni frontali, laboratori in aula, laboratori sul territorio, workshop, mostre di materiali didattici. I corsi sono tenuti da formatori dell'associazione Clio e da docenti universitari ed esperti dei settori indagati di fama nazionale. La scuola ogni anno propone temi diversi di indagine, stimolando i docenti all'utilizzo di sempre nuove fonti per la ricostruzione storica e creando legami stretti con altre discipline ed educazioni .

I contributi presenti nel volume Il fare e il far vedere nella storia insegnata propongono riflessioni e indicazioni operative riguardo a come gli studenti possano costruire la loro conoscenza storica in modo significativo ed utile al loro divenire cittadini attenti, competenti e consapevoli se supportati da una mediazione didattica efficace.

Ciò è possibile se il docente applica una didattica di tipo laboratoriale, il che significa servirsi, oltre che delle lezioni, dei testi storici e dei manuali, dell'osservazione di paesaggi agrari e urbani, dei monumenti e delle opere d'arte, dei documenti conservati negli archivi e dei materiali raccolti nei musei, per far riconoscere in essi le preziose tracce del passato, tracce che, se opportunamente interrogate, conducono alla costruzione significativa delle conoscenze storiche. Una didattica che si serva anche delle risorse realizzate con i nuovi linguaggi: filmati e film, documentari e ipermedia e che dia la possibilità ai ragazzi di diventarne produttori.

Il volume è organizzato in due parti, corrispondenti ai temi dei due anni di convegno citati: Insegnare e apprendere con i laboratori e Sguardi sulla storia da vedere .

In La didattica laboratoriale nella modularità e nel curricolo di storia Ivo Mattozzi chiarisce il profondo significato didattico del termine laboratorio applicato alla storia: una didattica laboratoriale non coincide con la semplice operatività della didattica operativa.

In Beni culturali e laboratori didattici Silvia Mascheroni e Lucia Cella rispondono al quesito alla domanda: "Cosa si intende per laboratorio in relazione alla didattica dei beni culturali?" e individuano la difficoltà a cogliere il processo, le operazioni cognitive implicate, il contesto e la storia degli oggetti considerati.

La didattica in archivio di Franca Balzelli ci dimostra, attraverso esempi di attività promosse dall'Archivio Storico del Comune di Modena, come un archivio storico possa diventare non solo un laboratorio ma una vera e propria palestra per la mente.

In Didattiche laboratoriali nei musei storici Adriana Bortolotti cerca di rimodulare il rapporto tra operatore-oggetto-visitatore in modo che le proposte didattiche dei musei possano diventare esperienze vere di apprendimento.

Stefania Sebastiani nel suo saggio La storia dalla terra: l'archeologia nelle Marche dimostra come il territorio diventa aula didattica se lo si sa guardare come archivio di tracce della storia.

Lo stesso ragionamento appartiene a Stefano Torresani nel suo Le fonti cartografiche storiche: un archivio delle trasformazioni del territorio , in cui lo studioso ci fa conoscere il modo di vedere, nelle carte geografiche storiche, non solo le trasformazioni del territorio, ma anche le trasformazioni della logica e della filosofia di chi era osservatore e disegnatore di quel territorio.

La seconda parte del libro si apre con il contributo di Ivo Mattozzi Far vedere la storia nel quale dimostra la necessità di utilizzare tutte le risorse visive nella costruzione della ricerca storica in un mondo dominato dalle immagini ma nel quale, quasi per assurdo, nessuno più sa guardare.

Da questo assunto, tema del convegno della Scuola estiva di Arcevia 2003, prendono le mosse tutti gli altri contributi nei quali troviamo utilissimi spunti per una ricerca storico-didattica che voglia utilizzare in modo efficace e produttivo il visivo.

Come si legge un territorio in una dimensione temporale di lunga durata con le problematiche connesse, è il tema del saggio Campi, orti, giardini. L'architettura del paesaggio marchigiano tra Medioevo e '900 di M. Moroni.

I saggi di Adriana Bortolotti nel suo Vedere la storia nelle esposizioni museali e il terzo contributo di Ivo Mattozzi Far vedere la storia con i monumenti e le opere d'arte ci mostrano le possibilità e le modalità di lettura delle fonti museali, artistiche e architettoniche.

Il profondo legame tra storia e cinema, visto come nuova fonte della storia, è indagato nella sua complessità da Luisella Pasquini nella relazione La storia al cinema, mentre Giuseppe Di Tonto nel suo Far vedere la storia negli ipermedia - Forme grafiche di rappresentazione della conoscenza storica in ambienti interattivi di apprendimento ci introduce negli ambienti multimediali indicandoci le procedure per riconoscere e leggere le diverse tipologie di immagini utilizzate negli ipermedia storici.

Carla Santini , Direttivo Associazione Clio '92

E-mail: tremalzo@libero.it

Scuola Estiva di Arcevia giugno 2002 - giugno 2003

Istituto Comprensivo di Arcevia - Associazione Clio 92 - Comune di Arcevia - Provincia di Arcevia

Cerca nel sito

Ricerche avanzate