Città di Torino

Musei Scuola

Home > Formazione e approfondimenti > Bibliografia sull'educazione al patrimonio culturale > Bibliografia di base > Distanza e vicinanza : il museo scolastico ricco di spunti anche per la didattica ai tempi del lockdown

Distanza e vicinanza : il museo scolastico ricco di spunti anche per la didattica ai tempi del lockdown

casa del sole-14

museiscuol@ propone il contributo di Maria Grazia Tiozzo dirigente della scuola materna Casa del Sole

La situazione che oggi stiamo vivendo spesso viene paragonata alla guerra, e anche se così non è viviamo in una situazione di allerta: usciamo di casa sempre con sospetto allontanandoci dall‘altro, ci sentiamo vulnerabili e in balia di uno stato di cose di cui non riusciamo a trovare la soluzione, e la paura non ce la raccontiamo pur sentendola dentro di noi.

In questa atmosfera i bambini sono chiusi in casa da parecchio tempo, vicino hanno adulti, genitori ed insegnanti, che amorevolmente li aiutano a passare le giornate.

Le scuole chiuse hanno dovuto inventare un nuovo modo di fare didattica: oggi parliamo di didattica a distanza e dopo i primi due mesi cominciamo a fare alcune riflessioni sull’utilizzo di questa nuova metodologia, sulla sua opportunità ed efficacia. 

All’inizio pensavamo che questo periodo sarebbe stato un periodo passeggero ma oggi, nonostante la “fase 2“, sappiamo che solo a settembre le scuole riapriranno; dovremo quindi continuare ad utilizzare questa nuova modalità di fare scuola.

Ma stiamo facendo scuola?

Le insegnanti in questi due mesi si sono sperimentate con nuovi strumenti e hanno cercato di ricreare, seppur a distanza, un mondo che oggi è diventato intangibile ma che è conservato nella memoria di ognuno di noi, ed proprio da questo ricordo  e da ciò che abbiamo lasciato che le insegnanti hanno preso spunto per ripartire a distanza con i bambini delle loro classi.

Le progettualità lasciate a scuola sono ricomparse nelle proposte a distanza e nell’interazione con i bambini, le insegnanti per riuscire a seguire meglio i bambini si sono divise i gruppi, i contatti sono giornalieri e paradossalmente questa distanza ha creato vicinanza.

Presa dimestichezza con la tecnologia e con i mezzi che oggi ci vengono in aiuto, si sono ripresi i momenti di socialità e condivisione: le insegnanti si incontrano spesso in videochiamate, si confrontano sui materiali e sulle attività da proporre ai bambini.

E’ interessante osservare come anche le famiglie, pur tra le mille difficoltà di gestione di figli e lavoro, partecipino con i bambini ed in questo loro partecipare assumano consapevolezza che fare l’insegnante è un mestiere difficile!

In questo periodo di distanza i momenti di ascolto delle famiglie e dei bambini sono aumentati: ci sono più richieste di contatto, spesso di aiuto. 

Chiusi in casa riusciamo a concentrarci maggiormente sul nostro lavoro e anche la formazione offerta, molta di qualità, viene ricercata e seguita con grande interesse.

 Le insegnanti più giovani hanno supportato le insegnanti meno giovani per quanto concerne la tecnologia. Ne è così risultata un’ amalgama di lavoro veramente solidale e collaborativo.

Se all’inizio le attività potevano avere vagamente il sapore dell’intrattenimento con il passare del tempo si sono mostrate sempre più strutturate e finalizzate.

Certo rimangono tante domande sul come andare avanti e su quanto tempo ancora dovremo aspettare prima di tornare alla normalità, su come chiudere questo anno scolastico. In questo momento in cui gli aspetti sanitari prevalgono  dobbiamo cercare di mantenere il più vivo possibile il ricordo del modo di vivere che abbiamo dovuto lasciare perché  la scuola che educa è una scuola dove non dobbiamo avere paura dell’altro, dove la solidarietà e lo scambio di sorrisi, carezze, abbracci ci permettono di sentirci sostenuti da chi sa starci vicino consolandoci ed incoraggiandoci , da chi sa prenderci per mano e da chi ci aiuta ad esplorare e conoscere il mondo.

Introduco qui un progetto di didattica a distanza che, riprendendo i racconti di Zia Mariù, viene proposto ai bambini della sezione Panda della Scuola d’infanzia Casa  del Sole.  

La Casa del Sole nasce alla fine della Prima Guerra Mondiale ad opera di Paola Carrara Lombroso per bambini figli di malati di tubercolosi “affinché una vita sana, all’aria aperta, con vitto abbondante e una vigilanza affettuosa potesse evitare di contrarre la malattia”. Allora la villa accoglieva 72 bambini e prese il nome propiziatorio di “Casa del Sole”. 

Figlia del famoso antropologo e psichiatra Cesare Lombroso, Paola Carrara governa la Casa del Sole dall’inizio (1918-19) fino al 1953.

Feconda scrittrice, collaborò a riviste letterarie e culturali quali “Il Fanfulla della Domenica”, “la Gazzetta letteraria”, il periodico “Cenerentola”, “Il Giornalino della Domenica”.  

Ispirandosi ai periodici per ragazzi e ragazze, soprattutto anglosassoni, elaborò un progetto culturale ed educativo per una rivista per l’infanzia. Nasce così il 28 dicembre 1908 “Il Corriere dei Piccoli” in cui Paola Lombroso si occuperà di una rubrica di corrispondenza con lettori e lettrici, intitolata “Piccola posta”, firmandosi “Zia Mariù”. Esce nel 1922 “Storie per voi bambini di zia Mariù” che fa parte di una serie di sei volumetti della collana “Zia Mariù” da lei stessa diretta per la casa editrice Paravia.

Cura anche riduzioni per ragazze e ragazzi di importanti classici, da “Peter Pan” a “Guerino detto il Meschino” per la collana “La scala d’oro” della UTET.

Tornata a Torino dopo la guerra, nel 1950 viene insignita della medaglia d’oro dei benemeriti della Pubblica Istruzione. Viene eletta Presidente del Centro di letteratura infantile di Torino e poco prima di morire nel 1953 dà alle stampe una nuova edizione delle “Storie vere di zia Mariù”.

È da queste storie vere che le insegnanti e bambini della Casa del sole hanno oggi, a distanza di 70 anni, preso spunto per riproporre una “Giornata di auto-governo”.

Il racconto è ambientato nel periodo natalizio: una sera la signora Valentina,  direttrice della Casa del Sole, propone ai bambini un divertimento:  “per un giorno sarete voi i padroni ,governanti, gerenti, responsabili della casa del sole”.  La proposta suscita nei bambini un urlo di entusiasmo e cosi in modo democratico e con una votazione a tutti viene dato un incarico.

 Viene eletta direttrice della scuola Cesarina, che ha 15 anni e non andando più a scuola ordinariamente già si occupa della casa. A sua volta Cesarina elegge sei damigelle sorveglianti dei dormitori con la responsabilità della loro pulizia, altri si occuperanno della pulizia dei gabinetti e della cucina.

Sei ragazzi vengono eletti per la pulizia del giardino, quattro si sarebbero occupati di apparecchiare e sparecchiare , quattro di cucinare, i ragazzi più grandi dell’accensione dei termosifoni e così via ….

In questa giornata di autogoverno i bambini espressero alcuni desideri: fare le  capriole nel letto, pettinarsi con la banana come quando erano piccoli, mangiare gli spaghetti con il sugo rosso e il panettone con la crema al cioccolato. 

Fu una giornata bellissima e tutti si divertirono moltissimo, e a fine giornata ricomparve l’autentico governo.

Dal diario di Alessandra maestra dei Panda mese di aprile 2020

 

C’è chi apparecchia il tavolo …..

 

  

 

 quello che ha accomunato ognuno di loro, comunque, è stato l’entusiasmo…

      

 

Cerca nel sito

Ricerche avanzate