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2009 - "Io vivo qui (e la vedo così)" - Laboratori creativi per nuove esperienze urbane

io vivo qui

Attori del Progetto
Ente promotore e finanziatore: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Ente realizzatore: Comune di Ancona - Assessorato alle Politiche Sociali, Assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione.
Istituzioni coinvolte: II Circoscrizione di Ancona, Istituto Comprensivo “Ancona Posatora Piano Ovest” (Scuola Secondaria di primo grado “F. Podesti”), Istituto Comprensivo “Ancona Archi Cittadella Sud” (Scuola Primaria “L.da Vinci” e Scuola Secondaria di 1° grado “Donatello”), ITIS “Vito Volterra”, ISTVAS “Vanvitelli Stracca Angelini”, Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici, della Pubblicità e Sociali “F. Podesti”, Liceo Scientifico “L. Cambi” (Falconara M.).

Gli operatori – l’équipe di progetto
Coordinamento amministrativo: Grazia Mosciatti,  Francesco Paesani
Comitato scientifico: Giorgio Cingolani (antropologo), Alessandra Panzini (architetto), Franco Pesaresi (Dirigente Servizi sociali, educativi e sanità del Comune di Ancona), Maria Grazia Conti (funzionaria servizi educativi del Comune di Ancona)
Gruppo di lavoro per i laboratori: Walter Angelici (docente di pittura ed arte applicate), Giorgio Cingolani (antropologo e docente cinematografia), Luca Luzi (docente di fotografia e regia cinematografica), Sara Eugeni (tutor), Sabrina Maggiori (tutor), Edelvais Cesaretti (insegnante), Tiziana D’Amico (insegnante), Mario Brutti (insegnante),
Mediatori linguistico-culturali: Neli Isaj, Syed Zeaul Karim, Farhana Mon Mon, (Associazione ANOLF Ancona),
Segreteria: Elena Feggi, Daniela Gaetani
Allestimenti e comunicazione visiva: Marchingegno s.r.l.
Ufficio stampa: In3 comunicazione

Destinatari
Destinatari diretti: bambini e ragazzi italiani e migranti di seconda generazione della fascia di età compresa tra i 6 e i 19 anni provenienti dalle scuole cittadine, per un totale di 60 partecipanti.
Destinatari indiretti: educatori ed insegnanti della scuola pubblica, associazionismo culturale e sociale, operatori pubblici e privati del settore culturale e sociale, amministratori pubblici, cittadini.

Obiettivi
- stimolare nei partecipanti ai laboratori una riflessione profonda sulla propria cultura di appartenenza come base e valore per un nuovo senso di cittadinanza
- agire sul bagaglio di capacità e motivazione dei partecipanti, promuovendo in essi la sicurezza di sé e stimolando la presa di coscienza delle proprie capacità anche attraverso l’acquisizione delle tecniche artistiche
- stimolare attraverso percorsi di ascolto e dialogo un protagonismo sociale e culturale dei bambini e degli adolescenti partecipanti in un’ottica di sviluppo di una comunità integrante
- promuovere forme più stimolanti di contatto con la cultura di arrivo, operando attraverso un confronto diretto, e non mediato, con le persone e i luoghi portatori di quella stessa cultura
- promuovere occasioni di confronto coinvolgendo gli operatori e le associazioni culturali presenti sul territorio e creando iniziative ed eventi interculturali estese alla cittadinanza
- offrire agli insegnanti nuovi stimoli di riflessioni per la prassi didattica nel campo dell’educazione interculturale
- promuovere all’interno delle pubbliche amministrazioni e delle locali istituzioni culturali urbane già esistenti una cultura più aperta e accogliente.

Durata del Progetto
Da dicembre 2008 a gennaio 2009: definizione degli obiettivi e delle metodologie, avvio delle attività del Comitato Scientifico, incontri di sensibilizzazione e promozione del progetto con i dirigenti delle scuole coinvolte, incontri pubblici all’interno delle scuole e diffusione di materiale informativo per l’individuazione dei destinatari per i singoli laboratori creativi.
Da febbraio a maggio 2009: svolgimento dei tre laboratori creativi (30 ore ciascuno) con attività guidate in aula e sul territorio di Ancona.
Da ottobre a novembre 2009:  mostra alla Mole Vanvitelliana con i risultati dei laboratori.
Novembre 2009: convegno nazionale “La città che cambia. patrimonio culturale e identità locali” per la diffusione dei risultati del progetto e lo scambio di buone prassi.
Da gennaio ad aprile 2010: è previsto un corso di aggiornamento per gli insegnati sulle competenze interculturali e la pubblicazione dei risultati del progetto e degli atti del convegno.

Fasi di lavoro - Formazione
Il lavoro è stato preceduto da una fase preparatoria che si articola nell'analisi di case-history  e partecipazione ad incontri in sede di comitato scientifico e gruppo di lavoro dei laboratori; incontri preliminari per valutare e conoscere il contesto in cui si andava ad operare, sulla base anche delle rilevazioni del Comune di Ancona, della Provincia e del Provveditorato agli Studi; esperienze pregresse degli educatori e degli artisti coinvolti nelle pratiche interculturali.

Come si articola
Attività di informazione e sensibilizzazione: nella fase di lancio del progetto è stata avviata una campagna di informazione mirata ai destinatari principali ed alle loro famiglie, attraverso la distribuzione di materiali promozionali all’interno delle scuole, dei centri di aggregazione e in altri spazi ritenuti strategici rispetto ai target di riferimento.
Attività preparatorie per i laboratori: in questa fase sono avvenuti la selezione dei partecipanti al laboratorio, in accordo con dirigenti e i docenti delle scuole di appartenenza, l’allestimento degli spazi di laboratorio, l’acquisizione delle dotazioni strumentali necessarie e dei materiali di laboratorio, l’elaborazione dei materiali didattici necessari, l’organizzazione di escursioni sul territorio urbano.
Laboratori creativi: sono stati realizzati 3 laboratori della durata di 30 ore ciascuno. I laboratori sono stati svolti all’interno dei plessi scolastici di provenienza degli studenti, in orari extra-scolastici concordati sulla base delle diverse esigenze dei partecipanti. I bambini della scuola primaria hanno partecipato al laboratorio di disegno e arti applicate. I ragazzi della scuola secondaria di 1° grado al laboratorio di fotografia, gli studenti della scuola secondaria di secondo grado al laboratorio di tecnica audio-video, sia di indirizzo documentaristico (reportage) che narrativo (cortometraggi). Nel caso del laboratorio di pittura e di quello di audio-video è stato necessario programmare, in accordo con i partecipanti e le rispettive famiglie, incontri aggiuntivi in relazione all’avanzamento del lavoro individuale e di gruppo.
Attività di monitoraggio e fine-tuning: L’attività di monitoraggio e valutazione sul processo di realizzazione e sui risultati finali delle attività laboratoriali è stata svolta nel corso dei laboratori nel periodo compreso tra Febbraio e Maggio 2009.
- Sviluppo della partecipazione: attraverso Focus Group le associazioni degli immigrati e le associazioni culturali cittadine già radicate nel contesto socio-culturale locale, le famiglie dei partecipanti, i rappresentanti delle scuole e gli amministratori pubblici hanno potuto aprire un dialogo costante, aperto e propositivo tra le parti, con lo scopo non solo di essere informati e valutare il reale perseguimento degli obiettivi del progetto, ma anche di suscitare nuove proposte per la prosecuzione e lo sviluppo futuro del progetto stesso.
Attività di post-produzione ed eventi conclusivi:  nella fase conclusiva del progetto è stata realizzata un’esposizione pubblica delle opere realizzate nei laboratori, un convegno di livello nazionale e in futuro verrà realizzato un corso di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole anconetane per lo sviluppo delle competenze interculturali.

Ambiti – aree disciplinari
Interpretazione e narrazione per immagini dei luoghi urbani (pittura e modellazione, fotografia, audiovisivo).

Strategie e strumenti
Il progetto è stato realizzato attivando all’interno dell’Amministrazione proponente un tavolo di lavoro comune tra Assessorato alla Cultura, Assessorato ai Servizi Sociali e Assessorato alla Pubblica Istruzione. La sinergia tra i diversi Assessorati e i relativi Servizi ha consentito la messa in atto di azioni integrate che hanno garantito una maggiore efficacia, durabilità e sostenibilità delle azioni, agendo su diversi aspetti della relazione tra soggetti destinatari e contesto dell’ambiente sociale. Il coordinamento tecnico/scientifico del progetto è stato affidato ad un’èquipe di esperti (interni ed esterni all’amministrazione) con competenze interdisciplinari quali: antropologia, sociologia, mediazione linguistica e culturale, pedagogia, patrimonio culturale e sviluppo locale.
Si è scelto di operare attraverso e all’interno della scuola perché questa rappresenta un laboratorio fondamentale per l’integrazione sociale sia per il suo ruolo di formazione linguistica, sia per l’impegno nell’educare ai valori di cittadinanza. La scelta di non coinvolgere bambini e giovani stranieri esterni ai percorsi scolastici (perché in situazioni di irregolarità o marginalità) è inoltre stata dettata dalla necessità di studiare l’esperienza di ragazzi inseriti in processi di formazione e socializzazione del paese di arrivo, processi che passano in gran parte proprio attraverso la scuola; in questo modo è stato possibile mettere a confronto esperienze di vita assimilabili, rintracciando comuni denominatori come base di relazione.
La pratica artistica è stata scelta come strumento privilegiato delle attività laboratoriali per la sua capacità di penetrazione a livello di comunicazione ed espressività. Essa ha consentito un coinvolgimento attivo e gratificante dei giovani facendo sì che anche temi complessi potessero essere affrontati attraverso azioni capaci di emozionare e divertire. Inoltre la pratica artistica ha permesso di entrare in relazione anche con persone che per varie difficoltà, prima di tutto linguistiche, generalmente possono risultare poco penetrabili con i tradizionali metodi di indagine ed ha offerto nello stesso tempo ai partecipanti l’occasione di mettersi alla prova facendo emergere le proprie capacità espressive.
All’interno dei tre laboratori i partecipanti hanno lavorato sotto la guida di un artista-mediatore, supportati da un docente della scuola ospitante, da un tutor e assistiti quando necessario da mediatori linguistico-culturali. Dopo un’introduzione dedicata alle tecniche del mezzo espressivo ed alle tecniche di narrazione, ogni partecipante ha fatto propri gli strumenti artistici per elaborare proprie “visioni” urbane attorno ad una selezione di luoghi pubblici rappresentativi della quotidianità, operando all’interno dei gruppo dei pari attraverso un processo di ascolto, condivisione, interpretazione e narrazione. L’indagine sugli spazi urbani è stata al centro del confronto all’interno di ciascun gruppo di lavoro a partire dal presupposto che ciò che intendiamo per “luogo” è la rappresentazione sociale e culturale di quello stesso luogo. Si è cercato quindi di promuovere una riflessione sulle “identità” e sulle “appartenenze” non individuando a priori, quale campo di indagine, un luogo “simbolico” - riconosciuto e/o riconoscibile come tale (es. centro storico, monumento, ecc.) – ma tarandosi di volta in volta sulle sensibilità e sul patrimonio di conoscenze già insite nei partecipanti, nel loro bagaglio di esperienze, che spesso, soprattutto per i più piccoli è riconducibile piuttosto al quartiere, al porto, al mercato, al parco, al centro ricreativo: il “museo del quotidiano”. I partecipanti non sono quindi stati indotti a visitare chiese, palazzi, piazze della città cercando di trasferirgli, in un tempo necessariamente breve, una serie di informazioni di carattere culturale; piuttosto si è cercato di offrire loro gli strumenti per una lettura critica e interpretativa del proprio ambiente vitale, lasciandoli liberi di chiedere approfondimenti, di confrontarsi sulle forme, sul modo di vedere e di vivere una piazza, un mercato, ecc.
Nel corso dei laboratori il confronto tra le diverse culture non è emerso mai in modo immediato, soprattutto tra gli adolescenti. Così per portare la riflessione sui temi cardine sono stati utilizzati strumenti diversi, quali: ricerche individuali e di gruppo; testimonianze in aula di soggetti estranei al gruppo di lavoro e portatori di interesse; visione e condivisione di selezioni iconografiche, di opere fotografiche, audiovisive; ecc.
Nelle “creazioni d’arte”, individuali e collettive, dei partecipanti i rimandi alle culture d’origine emergono in maniera più o meno evidente, assieme ai riferimenti a repertori iconografici della cultura “globalista” contemporanea. I lavori realizzati non hanno il senso di un lavoro compiuto, ma piuttosto sono il risultato di un processo complesso, delicato, non sempre lineare, su cui durante i laboratori si è più volte riflettuto e discusso dal punto di vista del metodo e dell’approccio.
La mostra conclusiva, realizzata negli spazi espositivi della Mole Vanvitelliana, è stata molto attesa dai partecipanti e dalle loro famiglie, un momento importante del progetto quanto tutto il percorso di laboratorio, che si è trasformato in un’occasione di festa e di socializzazione. La mostra ha inoltre rappresentato anche per i cittadini di Ancona un’opportunità per comprendere che la diversità (all’interno dei gruppi mai percepita come barriera) può essere un’opportunità di crescita per tutta la comunità. Importanti sono stati anche i diversi incontro collaterali alle attività laboratoriali, come quelli per la condivisione degli obiettivi del progetto con i ragazzi e le loro famiglie nonché i focus group che hanno creato nuove relazioni tra persone provenienti da ambiti culturali differenti e hanno dato adito a diverse ipotesi per il proseguimento del progetto nel futuro. Tra queste quella della realizzazione di un corso di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole anconetane per lo sviluppo delle competenze interculturali.

Esiti
Nell’ambito del progetto sono stati realizzati:
- una serie di foto-sequenze narrative realizzate dai ragazzi sui diversi temi della vita urbana
- una serie autoritratti fotografici e testuali, dove partecipante della scuola secondaria di 1° grado ha rappresentato se stesso e la propria famiglia attraverso oggetti e luoghi affettivi
- videoclip (mini cortometraggi) di autopresentazione e di racconto delle proprie percezioni rispetto ai luoghi urbani, realizzate da parte dei ragazzi delle scuole superiori
- un cortometraggio narrativo ambientato ad Ancona realizzato dai ragazzi delle scuole superiori
- serie di burattini policromi che hanno permesso ai bambini della scuola primaria di esprimere attraverso il gioco le esperienze legate al proprio vissuto, alla propria famiglia, alle proprie origini
- disegni realizzati dai bambini della scuola primaria con diverse tecniche grazie ai quali emerge, attraverso gli occhi e i commenti testuali dei piccoli autori, una lettura critica ed affettiva del proprio quartiere.

Documentazione
Tutte le fasi di lavoro delle attività laboratoriali (gli incontri in aula, le uscite nei quartieri, le riprese del corto ecc.) sono state monitorate dal Comitato Scientifico e documentate attraverso riprese audio-video e fotografiche confluite in un reportage/documentario conclusivo fruibile all’interno del percorso espositivo della mostra sul progetto.

Le risorse consultabili
- Sezione dedicata al progetto all’interno del sito web del Comune di Ancona: http://www.comune.ancona.it/ankonline/Temi/Io_Vivo_Qui_/index.html

Verifica/Valutazione
Il monitoraggio e la valutazione delle attività laboratoriali sono stati svolti nel periodo compreso tra Febbraio e Maggio 2009 attraverso la somministrazione ai partecipanti dei laboratori di un questionario ex ante, uno in itinere ed uno ex post, con lo scopo specifico di rilevare il loro grado di soddisfazione/insoddisfazione rispetto a:
- contenuti dei laboratori
- metodologie e materiali didattici
- performance del gruppo di lavoro
- apprendimenti
- organizzazione dei laboratori
- funzionamento delle attrezzature didattiche.
In estrema sintesi l’obiettivo generale dell’attività di monitoraggio era far emergere punti di forza e di debolezza di un progetto sperimentale. I questionari, ad eccezione che per la scuola primaria, sono stati somministrati durante l’orario di laboratorio. A prescindere dalla fascia d’età presa in considerazione e dalla tipologia specifica di ogni laboratorio, il dato che risulta più interessante è la constatazione di un effettivo coinvolgimento e di una partecipazione anche emotiva dei ragazzi al progetto, che li ha posti su un piano molto importante di condivisione degli obiettivi che il gruppo di lavoro si era proposto.
Inoltre i partecipanti hanno dimostrato una straordinaria attitudine al confronto interiore con se stessi e con gli altri desiderosi e consapevoli di proporre una “messa in scena” del sé utile ad aprire nuovi punti di congiunzione con l’intera cittadinanza.
Il monitoraggio e la valutazione in progress del percorso di lavoro sono avvenuti anche grazie ai numerosi incontri tra Comitato Scientifico e Gruppo di lavoro per i laboratori che hanno permesso di adeguare ed adattare di volta in volta le attività alle necessità dei partecipanti e degli obiettivi del progetto.

Presentazione e divulgazione del Progetto
La promozione del progetto è avvenuta attraverso molteplici canali di comunicazione:
- un DVD contenente tutto il materiale video relativo al progetto (cortometraggio e videoclip prodotti durante il laboratorio di tecnica audio-video, video reportage di progetto) distribuito ai partecipanti dei laboratori, alle scuole che hanno aderito al progetto e alle principali istituzioni culturali locali
- conferenze stampa e comunicati stampa realizzati per la veicolazione delle diverse fasi di avanzamento del progetto
- esposizione temporanea dei lavori realizzati nel corso dei laboratori
- convegno conclusivo “La città che cambia. Patrimonio culturale  e identità locali"  per diffondere i risultati e metterli a confronto con le esperienze italiane più significative. Si prevede anche la pubblicazione degli atti del convegno.

Costi/Finanziamenti
Il progetto è stato promosso e finanziato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali con il Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati (anno 2007) e realizzato dal Comune di Ancona.
 

 

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