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2011 - “Pezzi di storie”, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna

Il contesto territoriale di riferimento

La realtà territoriale di Montebelluna, dove ha sede il Museo di Storia Naturale e Archeologia, vede attive diverse associazioni di stranieri, un CTP (Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli Adulti) e la cooperativa sociale “Una casa per l’uomo”, che gestisce per conto del Comune diversi servizi territoriali.

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse

Gli stimoli ad avviare percorsi che rendano accessibile il patrimonio del Museo in chiave interculturale sono stati forniti da diverse occasioni formative alle quali ha preso parte il personale del Museo. In primo luogo, il corso di formazione e ricerca-azione “Patrimonio culturale e integrazione. Quale dialogo con la scuola e il territorio?” , promosso dalla Fondazione Ismu di Milano (novembre 2005 – dicembre 2006), e successivamente un percorso di formazione a livello internazionale dedicato all’apprendimento degli adulti, prendendo parte ad incontri di respiro europeo realizzati, con il coordinamento della Regione Emilia Romagna, nell’ambito del LLML Lifelong Museum Learning, un progetto sostenuto dalla Comunità Europea all’interno del programma Socrates Grundtvig. Il workshop dal titolo “L’educazione degli adulti nel museo” (Museo di Montebelluna, maggio 2006) ha previsto la sperimentazione diretta di alcune attività con diversi pubblici di adulti, e in particolare con due gruppi del Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli adulti locale. Infine, la Regione Veneto ha affidato al Museo di Montebelluna la progettazione e la cura scientifica del percorso formativo “Progetto Educard: Un patrimonio di culture” , rivolto a docenti e ad educatori museali (2008-2009).
L’ultima azione che ha visto il Museo operare, in sinergia con altre realtà territoriali, sui temi dell’intercultura e dell’accessibilità del patrimonio culturale si riferisce all’esperienza progettuale “Museo un tappeto tra mondi” (tutta la documentazione relativa a questo percorso è depositata presso il Centro di Documentazione del Museo di Montebelluna).

“Pezzi di storie” attinge all’esperienza maturata negli ultimi anni, e più in particolare si ispira al progetto pilota “Choose the Piece”  del Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena, realizzato nell’ambito del progetto europeo “MAP for ID – Museums as Places for Intercultural Dialogue”

Gli attori coinvolti – la rete di progetto

· Ente promotore: Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna (Tv)
· Enti partner: Soc. coop. sociale “Una Casa per l’Uomo” di Montebelluna (Tv); Centro Territoriale Permanente di Montebelluna – II° Circolo, classi Patti Integrati e Gruppo di Socializzazione Donne.
Il progetto è stato realizzato con il supporto economico del “Lions Club” – Sezione di Montebelluna.

Gli operatori – l’equipe di progetto

- Angela Trevisin (Responsabile centro di documentazione e attività educative per l’archeologia) e Arianna Capiotto (Educatrice Museale– Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna
- Ilaria Baldin (Psicologa), Jian Hong Ni (mediatrice culturale cinese partecipante al precedente corso di mediazione museale per mediatori culturali)– Cooperativa “Una casa per l’uomo”
- Franca Lovato – Insegnante Coordinatrice Gruppi Donne CTP Montebelluna
- Claudia Cacciato, Pierluigi Dupré, Chiara Da Riva – Docenti del Centro Territoriale Permanente II° Circolo di Montebelluna.

I destinatari

· due classi del CTP di Montebelluna (Patti Integrati livello linguistico A1 e A2)
· gruppo di socializzazione donne migranti di Montebelluna
· i familiari dei partecipanti.

Gli obiettivi

Attraverso questo percorso si è inteso
· promuovere la conoscenza del patrimonio archeologico del Museo di Montebelluna e una loro “presa in carico” da parte dei destinatari, sviluppando intrecci tra storie personali e storia delle collezioni, e stimolando una partecipazione attiva al bene comune custodito nel Museo
· favorire occasioni di progettazione interistituzionale mediante una consapevolezza interculturale

· promuovere, attraverso i ragazzi e le donne, una conoscenza e frequentazione del Museo da parte delle loro famiglie.

Da quando, per quanto

L’ideazione e le fasi preliminari del progetto sono state messe in atto da settembre a dicembre 2010; il percorso che ha visto protagonisti i ragazzi del CTP e le donne si è articolato nel periodo gennaio-giugno 2011. Si ipotizza uno sviluppo e consolidamento negli anni successivi.

Come si articola – le fasi di lavoro

Una lunga fase di progettazione e messa a punto delle diverse azioni ha avuto luogo presso la sede del Museo attraverso una serie di incontri tra i partner di progetto.
I destinatari sono stati coinvolti in 4 incontri di formazione sulle collezioni museali e sul museo in generale di 2 ore ciascuno presso la sede museale, e in 3 incontri dedicati al progetto coordinati dai docenti all’interno del CTP.
- Prima fase : conoscenza della realtà museale di Montebelluna e del territorio, analisi e studio dei reperti; ogni partecipante “adotta” il suo reperto (sia in Museo che a scuola).
- Seconda fase : il reperto scelto viene analizzato in profondità, ogni partecipante esplicita le ragioni della propria “adozione”, ognuno sceglie la modalità di comunicazione per socializzare il lavoro svolto (sia in Museo che a scuola).
- Terza fase: realizzazione dell’atelier video-fotografico. I reperti prendono vita FUORI dalle vetrine del museo (presso il Museo).
Giornata finale di festa e proiezione del video realizzato (in Museo). Consegna ad ogni partecipante del Dvd realizzato e per le donne, copia dell’album fotografico.

Gli ambiti – le aree disciplinari

Gli ambiti disciplinari coinvolti sono l’area linguistica italiana e l’ambito archeologico.
Le strategie e gli strumenti
· focus group iniziale relativo all’idea e alla percezione di museo
· laboratori di avvicinamento alle collezioni
· incontri di predisposizione di materiale informativo “facilitato”. Il conservatore archeologo del museo e il responsabile del progetto hanno prodotto delle schede di reperto corredate da foto e indicazioni di carattere scientifico relative ad ogni reperto con un linguaggio estremamente semplificato.
Per la realizzazione del prodotto finale si è deciso di utilizzare mezzi quali la videocamera e la macchina fotografica, in modo tale da agevolare anche i partecipanti con difficoltà linguistiche legate all’espressione in lingua italiana.

Produzione finale

La scelta di quale prodotto finale dovesse restituire l’intero percorso progettuale è stata condivisa tra i partecipanti e i partner di progetto.
Si è quindi optato per la realizzazione di un Dvd contenente il montaggio delle immagini di chi ha scelto di farsi ritrarre con il reperto archeologico originale e il video di chi ha voluto esprimere anche verbalmente la motivazione della propria “adozione”.
Data la scarsità di risorse finanziarie, il video è stato realizzato con mezzi propri dal personale del Museo, mentre le foto sono state realizzate da un fotografo volontario, non professionista.
Per i partecipanti che non avevano la possibilità di fruire il Dvd, in particolare per le donne, è stato realizzato un album fotografico contenente i loro ritratti.

La documentazione

La documentazione del percorso (verbali delle riunioni, diario di bordo degli incontri, foto e schede), curata dal Museo Civico di Montebelluna, è consultabile presso il Centro di Documentazione del Museo, così come una copia del Dvd finale e dell’album che ritrae le donne. Sono state passate allo scanner tutte le schede reperto realizzate dai ragazzi, e trascritti tutti i testi da loro elaborati rispetto alle motivazioni che li hanno portati a scegliere un particolare oggetto. Sono state trascritte tutte le testimonianze verbali delle donne relative alla scelta del proprio reperto.

La verifica e la valutazione

La valutazione del percorso è stata condotta in itinere dall’equipe di progetto. Sono stati effettuati due incontri di verifica finale tra i partner di progetto a conclusione dello stesso.
ui contenuti specifici di carattere storico-archeologico alcuni ragazzi sono stati valutati in sede di esame all’interno del CTP.

La presentazione e la pubblicizzazione
· articoli e informazioni alla stampa e sul web
· servizio nell’ambito del TG3 Veneto, edizione del 4 luglio 2011 ore 14.00
· partecipazione alla XVI festa interculturale di Giavera del Montello (Treviso), “Ritmi e danze dal Mondo”, tramite una postazione dedicata al Museo e al progetto “Pezzi di Storie”
· partecipazione al Convegno Nazionale “A scuola nessuno è straniero”, organizzato da Regione Toscana e Giunti Scuola (Firenze, 30 settembre 2011)
· presentazione nell’ambito di altri seminari e convegni
· distribuzione mirata del Dvd contenente il montaggio di foto e video che ritraggono i ragazzi e le donne con il reperto scelto.

Le risorse finanziarie

€ 500 contributo “Lions Club”; € 200 contributo CTP.
Risorse umane e spese per stampa materiale e montaggio video a carico del Museo.

Punti di forza

Uno dei punti di forza più significativi è stato la disponibilità da parte dell’equipe di progetto in termini di tempo, anche non retribuito, dedicato a riunioni, scambi di mail e confronti, pur provenendo da realtà istituzionali diverse tra loro.
La volontà dei docenti del CTP di far rientrare il progetto “Pezzi di Storie” nel programma scolastico è stata determinante per la riuscita dello stesso.
Il coinvolgimento a diverso titolo di diverse figure professionali all’interno del Museo ha determinato una presa in carico del progetto da parte di tutta la struttura.
L’esperienza ha inoltre permesso di :
· promuovere l’agio
· favorire l’accesso a un’istituzione importante, sede di cultura, normalmente percepita come un luogo esclusivo
· dare spazio all’ascolto e al confronto
· riconoscere i soggetti come portatori di conoscenze e interpretazioni diverse
· avviare spirali positive: figli e madri che “traghettano” le rispettive famiglie all’interno del Museo.

Criticità emerse

La scarsa disponibilità di risorse economiche ha implicato un notevole sforzo da parte dell’equipe di progetto nella gestione di tempi e mezzi da utilizzare, creando in alcuni casi tensioni tra quanto sarebbe stato “bello” fare e quanto è stato possibile fare, costringendo lo staff museale a un monitoraggio continuo delle azioni in chiave “economica”.

L’impiego della mediatrice culturale cinese è una delle azioni che maggiormente è stata influenzata da vincoli di carattere economico. Avremmo infatti voluto impiegare anche mediatrici per altre aree linguistiche, ma per la mancanza di risorse economiche abbiamo individuato l’area linguistica che maggiormente rappresentata comportava anche maggiori difficoltà, essendo molti dei ragazzi cinesi di livello A1.

Questo stesso vincolo ha, per ora, impedito una presentazione “ufficiale” alla cittadinanza di Montebelluna dell’intero percorso. L’idea in cantiere, infatti, è quella di restituire tutto il percorso svolto attraverso una mostra fotografica allestita presso le sale del museo.

Recapiti dell’ente promotore

Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna
via Piave, 51 – 31044 Montebelluna (Tv)
tel. 0423.609031
info@museomontebelluna.it
www.museomontebelluna.it

Referente del progetto
Angela Trevisin
Responsabile centro di documentazione e attività educative per l’archeologia
tel. 0423.609031
info@museomontebelluna.it; a.trevisin@alice.it

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