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2009 - "City Telling", MAMbo Museo d'Arte Moderna di Bologna

Attori del Progetto
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Destinatari
Giovani italiani e migranti tra i 16 e i 23 anni appartenenti ai gruppi giovanili Katun e Katun Party del Quartiere San Donato, Bologna.

Il MAMbo ha come missione la promozione e l’incontro con i linguaggi artistici contemporanei. Possiede una vasta collezione composta da opere del XX secolo fino al presente avanzato. Il Dipartimento educativo propone attività rivolte a bambini, giovani e adulti, organizza conferenze e incontri di approccio all’arte contemporanea, gestisce corsi di formazione e tirocini e propone progetti sul territorio.

City Telling nasce dalla collaborazione dei Dipartimenti Educativi del MAMbo e della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. L’intento è stato di sviluppare un progetto interculturale fondato sulla condivisione di valori, metodi e buone pratiche, che partisse dal museo per dare avvio a un percorso di scoperta e analisi del territorio, e giungere alla realizzazione di elaborati che ne raccontino l’identità percepita e vissuta, “mappe geo-emotive” che indagano il rapporto tra soggetto e territorio, tra identità privata e spazio pubblico.

Obiettivi

  • favorire l’accesso ai luoghi della cultura;
  • promuovere l’incontro con l’arte per potenziare le capacità dei giovani partecipanti di orientarsi in maniera critica nel mondo delle comunicazioni e nella realtà circostante;
  • favorire il contatto tra persone con diversi background culturali, producendo esperienze nuove e condivise;
  • sviluppare le potenzialità del museo come luogo di dialogo e promuovere un impegno più attivo nei confronti di tutti i cittadini, utilizzando il patrimonio come fonte di scambio interculturale.

Fasi di Lavoro
La fase preliminare è stata dedicata alla comunicazione del progetto sul territorio. Sono stati effettuati diversi incontri con gli operatori attivi nel quartiere periferico di San Donato (Servizio Minori e Famiglie Poliambulatorio Pilastro, Cooperativa Attività Sociali), con gli educatori dei gruppi giovanili Katun e Katun Party e con i potenziali destinatari.
Una volta individuati i partecipanti, sono state svolte visite e laboratori al museo per favorire l’approccio ai linguaggi dell’arte contemporanea, considerati come pretesto iniziale per un percorso educativo in cui lo sguardo rinnovato e la creatività personale sono fondamentali. Sono state inoltre effettuate “passeggiate” nel quartiere durante le quali i partecipanti hanno individuato i luoghi per loro significativi (scuole, impianti sportivi, giardini, installazioni urbane, punti d’incontro...), mettendo in comune suggestioni e storie personali, e raccogliendole in un diario di viaggio, fatto di contributi fotografici, sonori e video.
L’ultima fase del progetto prevede la realizzazione di un supporto multimediale realizzato in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e il Museo Nazionale del Cinema. La piattaforma, che contiene i contributi raccolti nel corso del progetto, è stata progettata tramite Google Earth; l’interfaccia visualizza i luoghi mappati, è accessibile a tutti i partecipanti al progetto, e può essere utilizzata per presentare i risultati del percorso e condividere buone pratiche con altri gruppi di lavoro e istituzioni culturali.

Esiti
I destinatari del progetto hanno fatto un’esperienza nuova e si sono avvicinati ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il museo, inizialmente percepito come un luogo alieno, è stato riconsiderato sotto una nuova luce, tanto che i ragazzi hanno deciso di tornarvi per collaborare alla realizzazione della mappa.
Da parte sua, il museo ha compiuto un primo, importante passo nell’affrontare percorsi interdisciplinari e interculturali all’interno dei propri spazi e sul territorio, con un target di pubblico difficilmente raggiungibile per età ed estrazione sociale.
Le competenze interculturali del personale educativo si sono arricchite grazie al confronto con gli operatori del quartiere e allo scambio di punti di vista, metodologie operative e priorità differenti.

Criticità
l nelle prime fasi di City Telling il museo (alla prima esperienza con questo target di pubblico) ha incontrato delle difficoltà nell’adeguare la propria metodologia educativa a quella adottata all’interno dei gruppi giovanili; questo fattore ha avuto peraltro dei risvolti positivi in termini di continuo monitoraggio del progetto, di volta in volta adattato alle esigenze e ai tempi dei partecipanti
l diffidenza iniziale nei confronti del museo da parte dei ragazzi.

Punti di attenzione finali
l prevedere tempi lunghi per lo sviluppo di progetti come questo, in modo da consentire una maggiore conoscenza del contesto culturale di riferimento e dell’utenza specifica a cui il museo si vuole rivolgere, nonché lo sviluppo delle relazioni interpersonali tra i partecipanti
l considerare l’importanza di occasioni d’incontro mirate all’inserimento degli educatori esterni all’interno del gruppo di ragazzi coinvolti
l prevedere in tutte le fasi del progetto momenti in cui le istituzioni, gli educatori e i partecipanti coinvolti possano conoscersi reciprocamente, per stabilire un linguaggio e un sentire comuni, e instaurare un rapporto di fiducia reciproca.

Referenti del progetto:
Cristina Francucci, consulenza scientifica
Anna Caratini, coordinamento generale
e-mail: anna.caratini@comune.bologna.it
Ilaria Del Gaudio, educatore museale responsabile
e-mail: mamboedu@comune.bologna.it
Daniele Campagnoli, operatore video

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