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2007 - "Eureka: scopro il Museo", Museo Borgogna, Vercelli

Attori del Progetto
- Museo Francesco Borgogna (Via Antonio Borgogna, 4/6 13100 Vercelli): Cinzia Lacchia, conservatore Museo Borgogna
- Centro Diurno disabili “EUREKA” (Piazzale G. Galilei, 6 13100 Vercelli), attivo nell’ambito dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Vercelli: Luciana Berruto, referente
- Master in Servizi Educativi per il Patrimonio Artistico, Musei Storici e Arti visive (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano): Silvia Mascheroni, referente

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Destinatari
Una decina circa di frequentatori del Centro Diurno Disabili “Eureka”, scelti dai loro operatori in base ai loro interessi rispetto alla proposta di progetto: un pubblico adulto con disabilità mentali, e in alcuni casi associate anche a lievi disabilità fisiche.

Équipe di Progetto
- Roberta Musso, responsabile sezione educativa Museo Borgogna e Giulia Enrico, operatrice sezione educativa Museo Borgogna
- Monica Fiorentino, Gianna Caldera, Catia Lattuate, Franco Girardino operatrici Centro Diurno Disabili “Eureka”
- Valentina Rubicini, tirocinante dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano), Master in Servizi Educativi per il Patrimonio Artistico, Musei Storici e Arti visive, presso il Museo Borgogna
- Giovanna Brambilla Ranise, GAMeC, Bergamo, responsabile dei Servizi Educativi, consulente esterno.

Formazione
La specificità del pubblico e il carattere innovativo dell’esperienza hanno richiesto, nei mesi precedenti la fase operativa, incontri e scambi fra gli educatori del Centro Eureka e gli operatori della sezione educativa del Museo. Inoltre la preparazione degli operatori museali ha ricercato e ha potuto contare sul supporto e i consigli di istituzioni dedite alla ricerca in campo della comunicazione dei beni culturali, come l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di musei che da anni praticano attività rivolte a pubblici speciali, come la GAMeC di Bergamo.

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Durata del progetto
Per la sperimentazione la fase di progettazione si è svolta da giugno 2006 a ottobre 2006. Gli incontri e le attività previste dal progetto si sono svolte dalla fine di ottobre 2006 a giugno 2007.
Il buon esito della sperimentazione ha permesso di prevedere nuovi incontri per una seconda annualità 2007-2008 su tematiche in via di definizione, attuabili a partire da dicembre 2007 e con possibile allargamento ad altri Centri Diurni del territorio di Vercelli.

Fasi di Lavoro
La progettazione nelle sue linee generali ha previsto la definizione del campo d’azione: Museo Borgogna, casa-museo e collezioni, in particolare l’esame di opere pittoriche legate tematicamente tra loro e in grado di interessare il destinatario. In concerto con gli educatori del Centro sono stati individuati, come temi portanti degli incontri, la coltivazione del riso, che caratterizza il territorio vercellese nei suoi aspetti economici, paesaggistici e nelle tradizioni, l’alimentazione e la sua storia nei secoli, la moda e il gusto dell’abbigliamento nei secoli ai quali premettere un incontro di conoscenza e famigliarizzazione con l’ambiente museo. Tra le opere considerate negli incontri alcuni capisaldi delle collezioni museali come A. Morbelli, Per 80 centesimi , B. de Donati, Enea alla corte di Didone, G. Chierici, Pulcini e micetti. Inoltre si è individuato in 10 utenti il numero massimo per l’esecuzione della visita e in particolare per il successivo laboratorio pratico.
Il reperimento e lo studio della bibliografia specifica sono stati rivolti alla conoscenza del Museo Borgogna, alla sua storia e a quella delle collezioni, ma anche al valore educativo e sociale del museo, al binomio patrimonio culturale/integrazione sociale, alle dinamiche dell’esclusione sociale, ai valori associati a questi spunti.
L’individuazione delle risorse necessarie, umane ed economiche, si è andata chiarendo dalla fase di progettazione a quella di attuazione.

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Obiettivi
Macro obiettivi
Il Museo Borgogna con l’attività di comunicazione al pubblico mira ad incarnare fattivamente il concetto di luogo pubblico e di servizio al cittadino in cui trovino espressione compiuta non solo valori culturali, educativi e didattici ma anche di vantaggio sociale nel significato più ampio possibile, praticando con rispetto ed elasticità il confronto con le realtà che ci circondano.
Mettere a disposizione gli strumenti per la scoperta e lo scandaglio dell’oggetto d’arte, dell’ambiente museo, delle persone che vi lavorano è un gesto che vuole contribuire al miglioramento dei rapporti sociali, del livello della qualità della vita, dello stato di benessere interiore per i partecipanti ad ogni titolo del progetto.

Micro obiettivi
Per la sezione educativa:
- Percorso di apertura e di disponibilità verso un tipo di pubblico praticamente sconosciuto all’attività organizzata all’interno del museo. La sezione educativa si prepara e formula il progetto di confronto coinvolgendo tutti i livelli dell’istituzione museale, dai referenti al servizio di sicurezza e vigilanza, per un innalzamento generale della sensibilità e della capacità di confronto.
- Parternariato che si sviluppa attraverso la collaborazione con gli operatori del Centro Diurno, rappresentanti operativi di una importante istituzione sociale del territorio.
- Sperimentazione e pratica dell’attività di mediazione culturale e museale per un pubblico specifico, assicurando un valore aggiunto alla comunicazione non solo in senso educativo ma anche sociale e di servizio.

Per il Centro Diurno:
Aggiungere alle molte attività svolte in esterno l’esperienza museale affinchè anche questa attività possa aumentare il senso di partecipazione dei fruitori alla vita sociale e alla sua varietà, sviluppando curiosità, interessi e abilità manuali e personali, in collegamento con attività svolte abitualmente dai fruitori.

Strategie e strumenti
In accordo con gli operatori del Centro, si sono impiegate le tipologie di accoglienza che seguono, in linea generale, quelle consuete adottate dalle operatrici didattiche del Museo. Si è previsto infatti un approccio che stimoli l’interattività e la partecipazione, sebbene tale metodologia dovrà tenere conto delle risposte degli utenti. Si sono scelte tipologie di comunicazione appositamente modulate sulla necessità di presentare e trasfondere contenuti nel modo più semplice e facilmente comprensibile, cercando continue connessioni con il “vissuto” quotidiano dell’utenza.
Nell’incontro che anticipa quelli tematici l’obiettivo era l’accoglienza in un nuovo ambiente e la socializzazione tra il personale e l’utenza: dopo le presentazioni e una passeggiata in Museo, si è previsto un momento di festa con bibite e salatini per tutti.
Negli incontri successivi le opere pittoriche comprese in questi percorsi diventano l’oggetto di una visita interattiva attraverso più sale del museo e lo spunto per attività pratiche da svolgersi non solo in museo (piramide alimentare, gioco dell’oca, creazioni di modellini di vestiario, foglio di carta reciclata, bastone della pioggia con chicchi di riso), ma soprattutto nello loro esperienza quotidiana (ricette da cucinare al Centro, lettura riviste di moda).
Tra un incontro e il successivo era previsto il contatto fra operatori museali e fruitori tramite il computer con messaggi e-mail che sono uno strumento d’espressione che facilita la comunicazione in situazioni di varie disabilità, come gli operatori del Centro Diurno hanno già sperimentato. A conclusione della visita è stata anticipata solo visivamente l’opera dalla quale si sarebbe iniziata l’attività nell’incontro successivo, come ulteriore strumento per creare fluidità e compattezza al percorso.

Esiti
La fase di attuazione del progetto si è svolta dal novembre 2006 al maggio 2007 con incontri a cadenza all’incirca mensile: alla parte di osservazione delle opere pittoriche è seguito ad ogni incontro un laboratorio pratico con la produzione di oggetti ed elaborati che gli utenti potevano portare a casa con sé. Fin dal primo incontro gli utenti sono stati omaggiati di oggetti regalo a ricordo del Museo: cartoline, segnalibri, matite.
Tra i “regali” gli utenti hanno ricevuto il quaderno didattico “Alla ricerca degli animali nascosti. Caccia ai tesori di Vercelli”, a cura della sezione educativa, che prevede una caccia al tesoro fra i monumenti della città di Vercelli: il gruppo del Centro Eureka ha svolto durante l’estate 2007 il giro della città accompagnato dagli operatori e guidato dal quaderno!
L’atmosfera che si poteva respirare era, sempre più ad ogni incontro, di attesa e di condivisione, sia da parte degli utenti che degli operatori museali: la complicità degli educatori del Centro e la loro famigliarità con i caratteri e le abitudini degli utenti ha permesso di agire in un ambiente piacevole e accogliente, rilassato e divertente.
L’attenzione rivolta agli utenti è stata riversata dagli stessi sugli operatori con gesti di fiducia e di tenerezza che hanno danno un valore aggiunto all’impegno richiesto dall’attività. Il successo degli appuntamenti ha reso possibile l’aggiunta in itinere di un ulteriore incontro che ha avuto come tema guida, la carta e la sua storia, seguito da un laboratorio di produzione di un foglio di carta riciclata.

Documentazione
La stesura della scheda di progetto è stata curata da Valentina Rubicini, come parte integrante della sua tesi di Master in Servizi Educativi per il Patrimonio Artistico, Musei Storici e Arti visive presso l’Università Cattolica di Milano: ha infatti svolto il tirocinio di master presso il Museo Borgogna, sotto la guida del conservatore Cinzia Lacchia e della resposabile dei servizi educativi Roberta Musso.
Il report di tutti gli incontri, dalla fase di progettazione a quella di attuazione, con considerazioni relative alle valutazioni in itinere e finali, è redatto a cura di Roberta Musso, responsabile dei servizi educativi del Museo Borgogna.
Il protocollo d’intesa per il sostegno economico da parte dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Vercelli è stato curato da Cinzia Lacchia, conservatore del Museo Borgogna.

Verifica/Valutazione
La valutazione dell’esperienza è stata condotta attraverso scambi tra gli operatori museali e i responsabili del centro Eureka durante le visite e con relazioni finali.
L’esperienza vissuta conduce a riflettere sulla possibilità e sulle modalità di mettere in atto un servizio permanente rivolto agli utenti di altri centri, di cui il progetto Eureka possa essere un punto di partenza e riflessione.
icuramente la fase operativa ha rivelato un approccio vincente e coinvolgente da parte degli operatori, che potevano contare su indiscutibili punti di forza quali:
- la progettazione congiunta ex-ante, guidata e monitorata da referenti universitari e con il confronto con istituzioni museali già attive su progetti similari
- un’accurata scelta del gruppo partecipante
- la collaborazione costante e attiva tra gli operatori, che hanno condiviso tutte le fasi ideative e attuative in ogni fase della sperimentazione
- le scelte tematiche e la modalità di approccio, interattiva e personalizzata
- la scelta del premio-regalo per valorizzare l’incontro
Tra i punti di criticità:
- la verifica in itinere, molto utile per migliorare costantemente e ottimizzare la fase di sperimentazione, è stata svolta solo parzialmente
- l’aggiunta in itinere di un tema (la carta e la sua storia) si è rivelato vincente per la praticità del laboratorio (produzione di un foglio di carta riciclata), ma difficoltoso per lo svolgimento della visita ai disegni e alle stampe su carta. Il contatto diretto con il quotidiano era meno evidente
- lo svolgimento di attività di collegamento alle esperienze museali per gli utenti nei periodi intermedi tra una visita e l’altra (e-mail), per creare un ponte tra il loro quotidiano e il museo, sono stati preventivati ma non attivati effettivamente
- non si è sviluppata in fase progettuale una riflessione accurata sull’aspetto della diffusione comunicativa dell’iniziativa e dei risultati prodotti
- per le modalità linguistiche utilizzate dagli operatori museali è stata richiesta maggiore attenzione per intensificare il risultato comunicativo dell’esperienza museale

Presentazione e divulgazione del Progetto
Il progetto è stato presentato in conferenza stampa presso il Comune di Vercelli nel novembre del 2006, precedendo di pochi giorni il primo incontro in Museo: nella rassegna stampa del Museo sono raccolti gli articoli riguardanti.

Finanziamenti
Si è contattato l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Vercelli ottenendo il patrocinio e un contributo al progetto, come segue:
· Costi relativi alla realizzazione dei materiali educativi del Museo e delle eventuali spese accessorie e di divulgazione, preventivabile in 500,00 euro
· Costi per le figure professionali coinvolte, per le operatrici didattiche: fasi progettuali da conteggiarsi in 500,00 euro forfettarie ai quali va aggiunto il compenso di 35 euro al netto degli oneri fiscali per ogni visita in museo e in aula didattica per ogni operatore
La direzione del Museo ha valutato particolari agevolazioni in fase sperimentale per il Centro Eureka conteggiando solo i costi a carico del Centro pari a euro 2,50 euro per utente.

Referente del progetto:
Roberta Musso, responsabile sezione educativa
Tel. 0161- 252764
didattica@museoborgogna.it

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