Vice Direzione Generale Servizi Tecnici
2008 06433/056
Settore Sostenibilita’ Energetica Municipale
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CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

14 ottobre 2008


OGGETTO: IMPIANTI TERMICI COMUNALI. MISURE DI RISPARMIO ENERGETICO E DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2. SPERIMENTAZIONE.

Proposta dell'Assessore Mangone.

Le città sono responsabili, direttamente o indirettamente (attraverso i prodotti e i servizi utilizzati dai cittadini) di oltre il 50% delle emissioni di gas serra derivanti dall’uso dell’energia nelle attività umane.
Come noto, i gas serra, composti per l’80% da anidride carbonica (CO2), rappresentano una delle cause principali dei cambiamenti climatici.
Al fine di stabilizzare a livello planetario le concentrazioni di gas ad effetto serra, nel dicembre 1997 venne adottato dalla Comunità Internazionale il Protocollo di Kyoto, con il quale i paesi industrializzati si impegnarono a ridurre entro il 2012 le proprie emissioni di gas serra rispetto al 1990.
L’Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto nel 2002 (Legge 120 del 1° giugno 2002).
L'Unione Europea, responsabile di circa il 14% delle emissioni globali di gas ad effetto serra, è in prima linea nell'ambito degli sforzi internazionali per la lotta al cambiamento climatico.
A questo proposito il 29 gennaio 2008, durante la seconda edizione della settimana europea dell’energia sostenibile, la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci, un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale e alla quale la Città di Torino, con deliberazione di Giunta (mecc. 0802813/021) del 20 maggio 2008 esecutiva dal 30 giugno 2008, ha aderito.
Con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci, Torino si è impegnata a ridurre, sul proprio territorio, emissioni di anidride carbonica di oltre il 20% entro il 2020, attraverso politiche e misure locali di risparmio ed efficienza energetica.
Nella città di Torino, secondo i dati IREA 2005 – Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera- , le emissioni di anidride carbonica (CO2) su base annua sono causate principalmente, per circa il 35% del totale, dal macrosettore Combustione Non Industriale, cioè il riscaldamento, che costituisce pertanto uno degli assi principali sui quali agire per contribuire a diminuire le emissioni di anidride carbonica.
Su questo fronte Torino, rispetto ad altre Città italiane, è partita con largo anticipo e, attraverso la ex Azienda Energetica Municipale e ora Iride Servizi S.p.A., ha avviato un consistente programma di realizzazione della rete di teleriscaldamento dalle periferie verso il centro, inizialmente sfruttando il calore disperso della centrale termoelettrica di Moncalieri e, successivamente, integrando e potenziando la produzione di energia elettrica e calore con gruppi di cogenerazione ad alto rendimento. Dall’inverno 2011/2012 sarà in servizio il nuovo impianto di Torino Nord.
Ad oggi Torino è la città italiana più teleriscaldata e, dal 2011, il teleriscaldamento servirà il 55% della Città, con i correlati benefici in termini di risparmio energetico (meno 95.000 Tep – tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate) e con grande vantaggio economico e riduzione delle emissioni inquinanti (meno 134 tonnellate annue di NOx, meno 400 tonnellate annue di SOx, meno 17 tonnellate di polveri).
Ciò nonostante, sono ancora molte le azioni che si possono intraprendere per migliorare l’efficienza del riscaldamento, prima tra tutte una migliore coibentazione degli edifici e una gestione più attenta, continua e controllata degli impianti.
La Città è intervenuta sull’argomento con la recente approvazione dell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio, prescrivendo, tra il resto, la contabilizzazione individuale del calore e la termoregolazione degli appartamenti, con attuazione immediata per chi effettua interventi di manutenzione straordinaria e nuovi impianti, ed entro il 2011 per tutti gli altri casi.
Per quanto riguarda in particolare gli edifici di proprietà comunale, sedi di uffici e servizi, la Città nel corso degli anni, tramite AEM prima ed Iride Servizi oggi, nell’ottica del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente, ha rinnovato e trasformato la maggior parte degli impianti (oltre 770) per cui, oggi, solo il 3% è ancora alimentato a gasolio ed i restanti a metano (65%) o teleriscaldati (32%).
Nello specifico è stato calcolato che le trasformazioni effettuate negli impianti di riscaldamento degli edifici comunali, dal 1994 al 2005, hanno permesso di ridurre in modo significativo la CO2 (meno 39%), NOx (meno 38%), SOx (meno 95%).
E’ inoltre importante evidenziare che tutte le centrali termiche degli immobili comunali sono da tempo dotate di centraline di controllo per la termoregolazione del calore a livello generale; in particolare, per alcuni di essi, come per la parte di Palazzo Civico (dove si è intervenuti rinnovando l’impianto termico, mediante l’accorpamento delle centrali termiche esistenti in una unica, dotata di caldaie ad alto rendimento integrate con un sistema di trigenerazione), è presente negli uffici un termostato elettronico in grado di garantire con precisione la temperatura impostata, indipendentemente da fattori esterni.
Un’ulteriore azione che si reputa opportuno adottare, nell’ambito degli impegni della Città per la riduzione delle emissioni di CO2 e del risparmio energetico, è la riduzione di 1 grado della temperatura negli edifici comunali, come già avvenne nel febbraio 2006, allorché in Italia si diffuse la preoccupazione che le condizioni climatiche eccezionalmente fredde e la riduzione delle forniture dall’estero potessero causare una contrazione della disponibilità di stoccaggio di gas naturale.
Si ritiene pertanto di avviare tale misura, in via sperimentale, a partire dall’inverno 2008/2009, richiedendo ai gestori degli impianti di riscaldamento di impostare la temperatura di riferimento sulle centraline di controllo, scendendo dal valore di 20°C al valore tendenziale di 19°C.
Da tale misura saranno esclusi gli istituti di riposo per anziani, gli asili nido e le piscine comunali nonché, almeno per il momento, gli edifici sedi di scuole.
Nel caso in cui la suddetta riduzione di 1 grado venisse a creare diffuse situazioni di disagio in specifici edifici comunali, previa segnalazione da parte dei dipendenti che operano in tali sedi di lavoro, gli Uffici competenti effettueranno interventi mirati di regolazione della temperatura al fine di eliminare tale diffuso disagio.
Inoltre, per tutti quegli impianti ove non sia possibile ottenere una regolazione puntuale della temperatura nei diversi ambienti del fabbricato, a causa della conformazione dell’impianto stesso o dell’assenza dei termostati di controllo nei singoli ambienti, la Città di Torino intende proporre, per il prossimo anno, un piano mirato di installazione di valvole termostatiche a partire da quei fabbricati che, attraverso appositi monitoraggi delle temperature, risulteranno non uniformemente riscaldati, riservandogli specifici stanziamenti attraverso risorse graduate nel tempo.
Al termine del periodo di sperimentazione verrà effettuato il calcolo del risparmio di emissioni di CO2 e della quantità di combustibile utilizzato.
Si evidenzia, da ultimo, che la sperimentazione della riduzione di un grado centigrado della temperatura sopra descritta è in linea con le politiche cittadine di miglioramento della qualità dell’aria, in quanto il riscaldamento incide anche, seppur in minima parte, sulla produzione di PM10 (2.3% su base annua secondo IREA 2005-Inventario Regionale Emissioni in Atmosfera).

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai sensi dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli organi di governo che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del Sindaco o degli organi di decentramento;
Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;

D E L I B E R A

  1. di approvare in via sperimentale, per le motivazioni espresse in narrativa che qui integralmente si richiamano, la riduzione della temperatura di riferimento per il riscaldamento degli immobili adibiti ad uffici comunali, da 20 gradi centigradi a 19 gradi centigradi, fatta eccezione per gli istituti di riposo per anziani, gli asili nido e le piscine comunali nonché, almeno per il momento, gli edifici sede di scuole;
  2. di dare mandato agli Uffici di attuare, attraverso Iride Servizi S.p.a., la sperimentazione di cui al punto 1) del dispositivo, nonché di predisporre un piano mirato di installazione delle valvole termostatiche nei locali degli edifici comunali che, dai monitoraggi effettuati, risulteranno più caldi, riservando a tale piano appositi stanziamenti da individuare con risorse specifiche graduate anno per anno;
  3. di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
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