Divisione Ambiente e Verde
2007 01669/046
Settore Gestione Verde
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CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

27 marzo 2007


OGGETTO: LINEE GUIDA PER LA RICLASSIFICAZIONE DEI PARCHI E DELLE AREE VERDI URBANE E PER L`AVVIO DI NUOVE FORME DI GESTIONE

Proposta del Vicesindaco Dealessandri
e dell’ Assessore Tricarico di concerto con gli Assessori Levi e Mangone.

La Città di Torino dispone di un inestimabile patrimonio ambientale e paesaggistico rappresentato dal complesso di aree verdi pubbliche che si estende su oltre 18 milioni di metri quadri e rappresenta circa il 15% della superficie urbana torinese. Le sue funzioni ormai ampiamente riconosciute e scientificamente dimostrate, si estrinsecano nella mitigazione dell’inquinamento atmosferico ed acustico con produzione di ossigeno indispensabile alla vita dell’uomo, assorbimento di inquinanti, riduzione dell’insolazione e della temperatura, nella difesa dei suoli dall’impermeabilizzazione con consolidamento delle sponde fluviali e dei versanti collinari instabili con riduzione degli effetti negativi delle piogge concentrate, nel sostegno della biodiversità animale e vegetale, nel miglioramento dell’estetica e dell’immagine complessiva della città, nello sviluppo delle funzioni ricreative e sportive e della didattica naturalistica.
Questa insostituibile e fondamentale ricchezza si è formata gradualmente negli ultimi due secoli parallelamente allo sviluppo della città ed è costituita da parchi e giardini sia storici che a valenza paesaggistica e naturalistica, aree strategiche di arredo della città, giardini ed aree verdi di ambito circoscrizionale, aree verdi di quartiere e giardini scolastici e si sviluppa sia in città , sia lungo le direttrici dei 4 fiumi (Po, Dora Riparia, Stura di Lanzo e Sangone) che nell’area collinare dove si compenetra con l’altrettanto fondamentale patrimonio di verde fatto di giardini, parchi e boschi privati.
In tale contesto, grande importanza assumono le alberate urbane, costituite da circa 60.000 soggetti ubicati sui viali cittadini ed altri 100.000 circa nei parchi, giardini, boschi ed aree verdi.
Tale patrimonio ha trovato una prima fonte di coordinamento, inquadramento e valorizzazione sia all’interno del P.R.G. vigente, che da parte del nuovo “Regolamento del verde pubblico e privato” della Città approvato dal Consiglio Comunale il 6 marzo 2006 ed entrato in vigore il 21 giugno scorso a cui è previsto si aggiunga, nel corso di questa legislatura, l’elaborazione del Piano comunale del Verde che concorrerà a definire più compiutamente le tipologie, le modalità di progettazione, gestione e fruizione e le prospettive di sviluppo futuro del verde torinese.
In tale ottica risulta importante procedere ad una nuova definizione delle tipologie del verde urbano allo scopo di avviare una razionalizzazione della gestione e consentirne un armonico sviluppo nel futuro della città, ed un maggior coinvolgimento dei cittadini.
Ciò affinchè siano minimizzati i rischi comparsi negli ultimi anni di stravolgimento delle peculiarità e delle caratteristiche dei parchi causate dal progressivo e sempre più evidente utilizzo distorto degli stessi a danno della collettività.
Il concetto di gestione si ricollega a criteri di scelte culturali, estetiche, , tecniche, economiche e di utilizzo. E’ frutto di studi conoscitivi e di un progetto manutentivo che individua per ogni area verde modalità e livelli differenziati di manutenzione. Non è quindi una scelta semplicistica o dettata da insufficienza di risorse, ma presuppone invece una approfondita conoscenza del territorio e una grande capacità professionale e relazionale.
A fronte di ciò si possono individuare alcune tipologie di classificazione delle aree verdi su cui applicare linee guida innovative di approccio alla gestione. Ciò coerentemente con le attuali tendenze che si manifestano a livello nazionale e così come previsto all’art. 3 del Regolamento precedentemente citato, affinchè vengano ottimizzati i livelli di efficienza, efficacia ed economicità della gestione e di partecipazione e responsabilità della cittadinanza nei confronti delle aree verdi. Le tipologie individuate sono le seguenti:

1 Parchi e giardini storici e monumentali a valenza sovracomunale, aree verdi di importanza strategica, alberate urbane.
2 Parchi e giardini a valenza cittadina, sia di impostazione paesaggistica che naturalistica.
3 Giardini di interesse circoscrizionale.
4 Aree verdi di quartiere.

I primi 2 gruppi corrispondono ai parchi e giardini in gestione centralizzata al settore Gestione Verde (a cui vanno aggiunti i Giardini Cavour in quanto storici), mentre i gruppi 3 e 4 corrispondono alle aree verdi decentrate alle circoscrizioni, conformemente a quanto previsto dalla deliberazione della Giunta Comunale del 16 marzo 2004 (mecc. 200401771/094) esecutiva dal 3 aprile 2004 “Decentramento della manutenzione ordinaria del verde pubblico orizzontale”.
L’obiettivo finale, soprattutto a livello delle aree di maggiori dimensioni, è quello di integrare una pluralità di servizi come la manutenzione del verde, la pulizia ed igiene del suolo e dei servizi igienici, la gestione delle aree gioco, delle aree cani e dei punti di noleggio delle biciclette, oltre a servizi aggiuntivi come l’accompagnamento e l’intrattenimento di anziani e bambini, il monitoraggio delle situazioni di rischio sociale ed altri da definirsi successivamente, affinchè venga rafforzato il concetto di unitarietà di gestione ed i cittadini possano avere riferimenti più chiari e certi a cui indirizzare le loro istanze.

1- Parchi e giardini storici e monumentali a valenza sovracomunale, aree verdi di importanza strategica, alberate urbane.

Senz’altro i giardini storici e i grandi parchi monumentali di possibile valenza regionale meritano particolare attenzione per individuare le forme di gestione che meglio si adattano alla loro natura, al genius loci e alle offerte di fruizione loro richieste.
Si tratta quindi anzitutto di stabilire, nel caso di un giardino catalogato come storico, cosa il giardino stesso è in grado di offrire e quindi quale uso sia compatibile.
Il giardino storico nasce in un determinato contesto socio-culturale, che, pur accettando l’evolversi della vita sociale, non può essere ignorato, pena la vanificazione e il degrado del giardino stesso come tale o la sua trasformazione in altra tipologia.
Non si può dimenticare infatti, che esso nasce come raffinata estensione del palazzo nobiliare, proprietà di una élite privata, e quindi di norma frequentato da pochi, con modalità d’uso non impattanti e dedicate soprattutto al godimento visuale e sensoriale di colori, forme, vedute, sentori senza un contatto fisico diretto e con un continuo e consistente investimento economico e presenza di giardinieri specializzati.
Inoltre molto spesso i giardini storici erano circondati da recinti e chiusure monumentali che ne regolavano ulteriormente l’accesso e la fruibilità.
A Torino possono considerarsi come giardini storici, il Sambuy, il Lamarmora, la Cittadella, il Balbo e il Cavour, il Maria Teresa, la Tesoriera, il Rignon, i Reali, a cui si aggiungono i parchi del Valentino e della Rimembranza, di Villa Abegg, Europa e Leopardi (Villa S. Severino) e piazza d’Armi in quanto nuovo parco olimpico.
Funzioni prevalenti di questi giardini devono essere il passeggio ed il relax per i cittadini uniti alla valorizzazione dell’estetica del disegno paesaggistico, che devono armonizzarsi con gli altri utilizzi tipicamente praticati nelle aree verdi, fino ad escludere attività più impattanti come il gioco del pallone, il bivacco diurno e notturno, l’uso di biciclette, motorini e simili.
I giardinieri comunali devono esserne i curatori privilegiati ma non unici: occorre il supporto di imprese manutentive del verde, vigilanza adeguata, animazione culturale di qualità ma leggera, chiusura notturna e quindi dove manca, costruzione di adeguata recinzione.
I valori del bello e della contemplazione appartengono e qualificano anche i parchi monumentali di possibile interesse regionale. Data la loro estensione e una maggiore naturalità e robustezza strutturale sono in grado di accogliere, ma sempre controllate e gestite, attività e manifestazioni più di massa e in certa misura “più impattanti“. Su queste grandi superfici si applicherà una gestione differenziata che porterà a individuare al loro interno, attività e livelli manutentivi diversi.
Il parco del Valentino, primo parco pubblico cittadino nato come tale e non derivato da un lascito di proprietà nobiliare (analogamente ai Giardini Margherita di Bologna ed ai Giardini di Villa Borghese a Roma), può essere considerato come l’esempio più significativo, in quanto proprio dalla sua realizzazione e per la sua gestione, sono nate le Giardinerie della Città di Torino che possono quindi vantare una tradizione di oltre 130 anni.
Al suo interno, il Giardino Roccioso, il Roseto, il Borgo Medioevale e l’Orto Botanico dovranno essere trattati con criteri analoghi ai giardini storici, mentre sul resto del parco potranno (nel rispetto comunque del Regolamento vigente) essere ospitate attività che richiamano più folla e attrezzature più ingombranti come i festeggiamenti di San Giovanni, prevedendo comunque la realizzazione di una recinzione adeguata da chiudersi di sera.
Altro esempio è il parco della Rimembranza dove occorrerà curare con particolare intensità il piazzale superiore monumentale, i viali ed i cippi a ricordo dei caduti della 1^ Guerra mondiale e le macchie di rododendri, mentre il resto sarà trattato come parco forestale o bosco naturalistico quindi con minore intensità manutentiva.
Analogo discorso vale per il Parco Europa, dove occorrerà ripristinare la balconata e le terrazze fiorite che si affacciano sul Po e sulla zona di Italia ’61 e quindi reintrodurvi un livello manutentivo di qualità, mentre per il resto del parco la manutenzione si allineerà a livelli più estensivi, così come per i parchi Leopardi e di Villa Abegg.
Oltre ai luoghi sopra richiamati, esistono poi in città altre situazioni che, pur non fregiandosi della qualifica di storicità, meritano per l’importanza e la strategia che occupano nel contesto cittadino una particolare attenzione e quindi livelli di manutenzione elevata.
Si tratta delle aree a fioritura, delle piazze storiche e isole pedonali, delle fontane, delle entrate e delle penetrazioni urbane legate alla viabilità, cui deve affidarsi e perpetuarsi il messaggio della bellezza e dell’eleganza.
Le fioriture, specialmente dopo la grande e sorprendente qualità espressa a sorpresa durante i Giochi Olimpici Invernali, sono diventate un’aspettiva e una gradita presenza in città che non può più ridursi, ma anzi offre ancora ampi spazi di incremento a beneficio dell’estetica cittadina legata allo sviluppo turistico che Torino sta privilegiando.
Gli arredi delle piazze, delle isole pedonali, di edifici particolarmente significativi sono altrettanti luoghi dove la professionalità dei giardinieri, se supportata dalle strutture operative delle imprese private, può offrire un grande aiuto a migliorare la qualità dell’ambiente e della vita in città.
Infine possono rientrare in questa categoria del verde per la visibilità offerta, alcuni assi di penetrazione verdi e le nuove rotonde che stanno sorgendo in diversi punti della città. Il tema degli assi verdi non è un’invenzione contemporanea, ma, se pure modificato nel tempo, si ricollega ai viali alberati, i cosiddetti tiranti verdi che nel XVII e XVIII secolo, univano il palazzo del principe alle diverse residenze di loisir che costituivano la corona di delizie attorno alla città. Tali peculiarità erano peraltro già evidenziate nei P.R.G. del 1913 e del 1959 e nel P.R.I. del 1964 dove venivano previsti assi verdi di pregio e alberati continui verso l’esterno della città.
Alcuni di questi assi già oggi si prestano a essere oggetto di una più elevata manutenzione del verde, rispondendo così a esigenze estetiche, di immagine, di cultura e di bassa frequentazione fisica, caratteristiche che si rifanno al giardino storico. Nel contempo la grande visibilità, la difficile accessibilità difesa dall’intensità del traffico e la ricaduta positiva dell’immagine sul cittadino e sul turista sono condizioni che suggeriscono di considerare in un’unica ottica egualitaria sotto l’aspetto manutentivo i giardini più strettamente storici e i grandi assi verdi della viabilità cittadina.
Possono rientrare in questa categoria corso Unità d’Italia da sud, il nuovo corso Francia da ovest, corso Giulio Cesare tra Stura e autostrade da nord e via Agudio – piazza Gustavo Modena da est e le varie rotonde ubicate nelle zone di trasformazione, aree che ben si prestano anche a forme alternative di gestione mediante sponsorizzazione da parte di privati.
Per i parchi e giardini storici e monumentali e per le aree di rilievo strategico, la manutenzione della componente verde avverrà con l’utilizzo diretto di personale interno all’amministrazione (giardinieri comunali) necessariamente coadiuvato, visto il numero complessivo non sufficiente, da imprese esterne che si occuperanno delle parti più estensive e meno raffinate oltre ai servizi di igiene del suolo e pulizia dei servizi igienici, noleggio biciclette, gestione delle sedie nei parchi, manutenzione delle aree gioco e delle aree cani e degli eventuali servizi aggiuntivi, così come indicato per la tipologia successiva.
Si prevede quindi una forma innovativa di manutenzione che consisterà nell’affidamento a soggetti terzi, da parte del Settore Gestione Verde, della manutenzione integrata di tali complessi secondo modalità da definirsi – nel rispetto della normativa vigente, valutando anche la possibilità di utilizzare affidamenti in house, ed utilizzando come criteri di valutazione oltre al prezzo offerto, gli aspetti di ecocompatibilità del servizio includendo oltre alla manutenzione del verde anche l’igiene del suolo e la pulizia dei servizi igienici, il noleggio delle biciclette, la gestione delle sedie nei parchi, la manutenzione delle aree gioco e delle aree cani.
Inoltre verrà valorizzata l’offerta di servizi aggiuntivi per i cittadini come il controllo dell’area, l’accompagnamento e l’intrattenimento di gruppi di bambini e/o di anziani, la realizzazione di animazione nel parco, la predisposizione di isole ecologiche per la raccolta differenziata dei rifiuti, la messa a disposizione di veterinari nei pressi delle aree cani, ecc..., da valutarsi con pesi differenti a seconda che siano proposti in forma gratuita od a pagamento.
Per ciò che concerne le alberate urbane, l’enorme importanza che esse rivestono nell’ambito dell’intera area urbana, la loro distribuzione omogenea sul territorio cittadino suddivisa fra viali, piazzali, banchine a differente utilizzo, parchi, giardini, aree verdi e boschi collinari e la peculiarità della loro gestione che necessita di professionalità ed esperienze molto specialistiche rendono evidente il loro inserimento a pieno titolo in questa tipologia indipendentemente dalla loro età e stato di salute.
Per tale patrimonio la gestione verrà mantenuta a livello centrale proseguendo nella pianificazione e programmazione delle attività svolta da tecnici interni all’Amministrazione con la collaborazione dell’Università e di altri istituti di ricerca, mentre la fase di controllo statico e gli interventi di potatura e gestione fitosanitaria verranno affidati così come già accade attualmente, a professionisti e ad imprese specializzate mediante le consuete forme di appalto di servizi o di opera pubblica.

2. Parchi e giardini a valenza cittadina, sia di impostazione paesaggistica che naturalistica

Nella categoria dei parchi a valenza cittadina rientrano i grandi complessi verdi nati a partire dagli anni ’30 a beneficio dell’intera cittadinanza visto il grande bacino di utenza che, in molti casi coinvolge anche i comuni vicini come il Carrara (la Pellerina), il Ruffini, il Colletta, il Colonnetti, il Di Vittorio, il Piemonte, oltre ai più recenti nati nell’ambito della realizzazione dei progetti “Anello Verde” e “Torino Città d’Acque” come il S. Vito, il Nobile, l’ampliamento del parco della Maddalena, il parco forestale di Superga con la Panoramica, il Meisino, via Calabria, il Vallette, il Fioccardo ed il Sangone e, nel prossimo futuro, Spina 3, Stura nord e sud, Stura-Arrivore.
La gestione integrata di tali aree deve mirare a concentrare sotto un unico gestore sia la manutenzione del verde che quella dei rifiuti e dei servizi interni (servizi igienici, aree gioco, aree cani, attività di piccolo intrattenimento, ecc..) affinché esso rappresenti un vero e proprio “tutor” sotto il coordinamento del Settore Gestione Verde.
Per questi parchi, con modalità di affidamento analoghe a quanto descritto per la categoria precedente, tutte le attività saranno affidate a soggetti terzi da parte del settore Gestione Verde.

3. Giardini di interesse circoscrizionale

Rientrano in tale ambito le aree verdi di recente costruzione che per loro natura hanno un raggio di utenza afferente al territorio della circoscrizione come ad esempio, il giardino Grosa, il parco lineare Tazzoli, il Parco Crescenzo, i Giardini Ginzburg e quelli costruiti nell’ambito dei Piani di Edilizia Convenzionata la cui manutenzione è già attualmente affidata alle rispettive Circoscrizioni.
La gestione di tali aree può essere assimilata a quella prevista per le tipologie precedenti in quanto le finalità sono analoghe seppur con dimensioni ridotte ed il controllo e coordinamento viene confermato alle rispettive Circoscrizioni competenti per territorio

4. Aree verdi di quartiere

Si tratta di aree minori e piccoli giardini di vicinato con raggio di utenza assimilabile ai quartieri storici della città, oltre ai giardini scolastici ed agli orti urbani regolamentati.
Per tale tipologia la gestione, conformemente a quanto previsto agli art. 4 5 e 6 del Regolamento, può prevedere un coinvolgimento diretto dei cittadini riuniti in gruppi, Associazioni od altre forme organizzate con cui l’Amministrazione tramite le Circoscrizioni competenti per territorio avvierà rapporti privilegiati, allo scopo di raggiungere una partecipazione attiva degli utenti nel processo di adozione del territorio anche a scopo di integrazione e tutela.

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai sensi dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli organi di governo che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del Sindaco o degli organi di decentramento;
Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica
viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;

D E L I B E R A

1) di definire, nelle more della predisposizione del Piano del Verde Comunale, una nuova classificazione delle aree verdi cittadine secondo le linee guida elencate in narrativa e che possono riassumersi nel seguente schema:
• Parchi e giardini storici e monumentali a valenza sovracomunale, aree verdi di importanza strategica, alberate urbane.
• Parchi e giardini a valenza cittadina, sia di impostazione paesaggistica che naturalistica .
• Giardini di interesse circoscrizionale.
• Aree verdi di quartiere;
2) di approvare le nuove linee guida relative alle nuove forme di gestione integrata della manutenzione del verde pubblico;
3) di rinviare a successivi provvedimenti dirigenziali l’approvazione dei progetti di manutenzione integrata del verde pubblico e l’indizione delle relative gare di affidamento;
4) di dare atto che il presente provvedimento non comporta variazioni di competenza sulle aree verdi elencate nella citata deliberazione della Giunta Comunale del 16 marzo 2004 (mecc. 200401771/094) “Decentramento della manutenzione ordinaria del verde pubblico orizzontale”. A parziale modifica della sopraccitata deliberazione si specifica che competeranno al Settore Gestione Verde le manutenzioni di tutti gli impianti ed attrezzature come aree gioco e piastre per il gioco libero, aree cani ecc. che insistono sui parchi in gestione al predetto Settore di cui alle categorie 1 e 2 secondo i principi espressi al punto 1;

5) di dare atto che per l’avvio del nuovo progetto di manutenzione integrata, le risorse economiche necessarie per la pulizia dei parchi verranno trasferite dai fondi annuali a disposizione per il servizio di igiene urbana a favore del Settore Gestione Verde e delle rispettive Circoscrizioni secondo valutazioni economiche da definirsi in accordo fra gli enti interessati; le risorse economiche ed umane relative alla gestione delle aree gioco ed aree cani verranno ridistribuite fra le rispettive circoscrizioni ed il settore Gestione Verde secondo criteri proporzionali da definirsi prioritariamente fra il Settore Gestione Verde e le circoscrizioni; le risorse economiche relative alla gestione dei punti di noleggio delle biciclette nei parchi verranno trasferite dal Settore Tutela Ambiente al Settore Gestione Verde;
6) di prevedere un confronto con la circoscrizione competente nella definizione dei capitolati di gara, nell’esame dei progetti relativi ai parchi di rilevanza cittadina che insistono sul suo territorio ed un coinvolgimento nel monitoraggio della ditta assegnataria;
7) di prevedere un coinvolgimento vincolante delle circoscrizioni competenti per territorio sulla realizzazione di nuove aree giochi;
8) di demandare alle Circoscrizioni la scelta delle forme di gestione per le aree di competenza tenendo conto della sperimentazione attuata a livello cittadino;
  1. di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.
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