La notte dei draghi

" Itinerario nella città che non chiude…" cita la piccola guida di Big Torino 2000, e un po’ così è stato. La città ha risposto bene all’iniziativa. Alle otto davanti al palco dei Sushi, giovane gruppo emergente di musica rock, l’atmosfera era davvero piacevole. Il cielo ancora chiaro, i rimanenti influssi del sole pomeridiano ed un pubblico variegato hanno contribuito a dare all’evento una connotazione totalmente diversa rispetto a quella che ha caratterizzato le altre manifestazioni. Le corse, la folla ed il caos dei primi due giorni della Biennale hanno trovato l’elemento normalizzante in piazza Castello, in via Roma e nelle altre vie del centro storico, filtrate dalle installazioni artistiche o dalle manifestazioni altisonanti dei giorni passati, arricchite dalla luce caleidoscopica di Malcom Liston ( Interventi Metropolitani- proiezioni sulle architetture della città), dalla musica e dalle persone.

Unico disappunto è stato che il giovane entusiasmo dei draghi notturni non è stato totalmente soddisfatto dai commercianti della generazione passata, che, di NON andare a dormire, non ne volevano sapere. Quindi malnutriti (la distribuzione gratuita del riso si è esaurita molto presto) e ancora troppo svegli gli attori hanno abbandonato la scena di Big. (Multi task Force.feem)