Un uomo più debole sarebbe subito impazzito e anch’io sarei diventato pazzo se avessi dovuto continuare ancora a lungo in quello stato di continua beatitudine. Perciò, nella condizione in cui mi trovo, sradicato dal mio terreno creativo, con dita tremanti inumidite nella mia saliva amara, mi sono messo a dipingere per non impazzire del tutto. Servendomi delle macchie nell’intonaco ho creato paesaggi e teste sulle pareti della cella, poi osservavo il loro lento asciugarsi fino a impallidire e sparire nella profondità del muro, come fatti sparire dall’invisibile potenza di una mano incantata.