La Guida pratica per il Monitoraggio dei luoghi in cui i minorenni sono privati della libertà realizzata da Defence for Children si rivolge essenzialmente ai luoghi di detenzione penale e amministrativa. In tali contesti essa rappresenta uno strumento importante per la ricchezza della documentazione, per le suggestioni e le indicazioni proposte. E’ scaricabile al link: http://www.defenceforchildren.it/files/DCI_-_Guida_Pratica_Behinde_Bars_3.pdf

Nel merito, riportiamo la dichiarazione del Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale Roma, Mauro PALMA Garante nazionale (giugno 2018) che offre interessanti spunti di riflessione:

Doppiamente vulnerabili: in quanto minori e in quanto privati della libertà. Sono i tanti giovani e giovanissimi dai 14 ai 25 anni che si trovano negli Istituti penali (187 a giugno 2018) o nelle comunità in varie modalità alternative (oltre 5000 nello stesso periodo). Ma anche i minori stranieri non accompagnati che si incontrano negli hotspot, trattenuti a volte per periodi lunghi – giorni o settimane – gli oltre 3000 ragazzi sotto i 18 anni che vivono in strutture residenziali per persone con disabilità fisica o psichica, talvolta in condizioni di forte limitazione se non di privazione della libertà: una privazione non definita giuridicamente ma comunque reale.
Si tratta di situazioni molto diverse tra loro, tutte accomunate dalla dimensione di non poter decidere il proprio libero muoversi e dalla esigenza forte di vedere riconosciuti e garantiti i propri diritti, in primo luogo quello a essere tutelati rispetto al rischio di tortura o trattamenti inumani e degradanti. È compito centrale delle istituzioni – in particolare quelle a cui sono affidati – di assicurare il pieno rispetto della Convenzione europea dei diritti umani e delle Convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e sui diritti delle persone con disabilità, così come delle Regole penitenziarie europee e delle Nelson Mandela rules e delle Regole europee del 2008 per i minori autori di reati destinatari di sanzioni o misure.
È a tutti i minori privati delle libertà in tali vari e differenti contesti che si rivolge, parlando il linguaggio comune dei diritti, il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale che è anche National Preventive Mechanism ai sensi del Protocollo opzionale delle Nazioni Unite contro la tortura (OPCAT).Si tratta di situazioni molto diverse tra loro, tutte accomunate dalla dimensione di non poter decidere il proprio libero muoversi e dalla esigenza forte di vedere riconosciuti e garantiti i propri diritti, in primo luogo quello a essere tutelati rispetto al rischio di tortura o trattamenti inumani e degradanti. È compito centrale delle istituzioni – in particolare quelle a cui sono affidati – di assicurare il pieno rispetto della Convenzione europea dei diritti umani e delle Convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e sui diritti delle persone con disabilità, così come delle Regole penitenziarie europee e delle Nelson Mandela rules e delle Regole europee del 2008 per i minori autori di reati destinatari di sanzioni o misure.

 Le visite che regolarmente e sistematicamente compie nei diversi luoghi di privazione della libertà in cui si trovano minori sono principalmente delle visite di carattere preventivo, tese a individuare le criticità e i problemi per trovare, con le Istituzioni competenti, risposte di carattere strutturale al fine di innalzare gli standard di tutela dei loro diritti. Sono visite non annunciate con accesso a ogni luogo, a tutte le persone con colloqui riservati, a tutti gli atti. La Guida pratica per il Monitoraggio dei luoghi in cui i minorenni sono privati della libertà realizzata da Defence for Children si rivolge essenzialmente ai luoghi di detenzione penale e amministrativa. In tali contesti essa rappresenta uno strumento importante per la ricchezza della documentazione, per le suggestioni e le indicazioni proposte. Uno strumento a disposizione dei tanti soggetti che entrano e visitano con mandati differenti tali luoghi, che offre delle lenti per vedere, per verificare, per esercitare quel dovere di garanzia di tutela dei diritti a tutte le persone qualsiasi sia la condizione in cui si trovano. I luoghi di privazione della libertà sono per definizione dei luoghi opachi e separati. Vedere nel buio non è facile, l’occhio ha bisogno di tempo per abituarsi. La Guida di Defence for Children aiuta a mettere a fuoco più rapidamente le situazioni e a vedere chiaramente nonostante l’opacità, ad affrontare con gli strumenti adeguati tale compito di vigilanza e di tutela. Ancora più importante per chi è doppiamente vulnerabile, in quanto minore e in quanto privato della libertà. “

Un nuovo strumento a favore di chi lavora con i minori privati della libertà