
A partire da martedì 4 febbraio, la Pinacoteca Agnelli riaccoglie due capolavori di Henri Matisse: Intérieur au phonographe e Branche de prunier, fond vert. Queste opere, parte della prestigiosa Collezione Permanente, erano state temporaneamente esposte presso la Fondation Beyeler di Basilea nell’ambito della mostra Matisse – Invitation to the voyage.
L’esposizione svizzera, ispirata alla poesia L‘invitation au voyage di Charles Baudelaire (1857), ha esplorato il legame tra la vita dell’artista francese e i suoi numerosi viaggi, mettendo in evidenza l’evoluzione della sua pratica pittorica. Un tema che ben si sposa con il valore della collezione custodita al Lingotto, definita dall’Avvocato Gianni Agnelli «una collezione unica in Italia» per l’importanza e la varietà delle opere presenti.
La Pinacoteca Agnelli, infatti, vanta sette dipinti di Matisse, testimonianza di oltre vent’anni di ricerca artistica e dell’incessante evoluzione del suo stile. Dai primi anni ’20 con Femme et anémones e Méditation – Après le bain (1920) fino ai lavori più maturi degli anni ’40, come Assiette de fruits et lierre en fleur dans un pot à la rose (1941), Michaella, robe jaune et plante (1943) e Tabac Royal (1943), ogni opera riflette l’intensificarsi dell’uso del colore e la crescente semplificazione delle forme, cifra distintiva dell’artista.
Ora che Intérieur au phonographe e Branche de prunier, fond vert sono rientrati dalla loro prestigiosa trasferta, il pubblico potrà nuovamente ammirare l’intero corpus matissiano conservato a Torino. Un’occasione imperdibile per riscoprire la forza espressiva e l’armonia cromatica di uno dei più grandi maestri della pittura moderna.
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