Consiglio Comunale

2010 00302/002

 

CITTÀ DI TORINO

 

ORDINE DEL GIORNO

 

Approvato dal Consiglio Comunale in data 1 marzo 2010

 

OGGETTO:   MURI IN PALESTINA.

 

Il Consiglio Comunale di Torino,  

 

PREMESSO CHE

 

-     in data 4 novembre 2009 è stata approvata la mozione n. 62;

-     in data 13 novembre 2006 è stata approvata la mozione n. 43;

-     che entrambe le mozioni con riferimento alla ricorrenza dell'abbattimento del muro di Berlino auspicavano "che non vi sia più bisogno di erigere muri tra i popoli";

 

RILEVATO CHE

 

-     lungo a linea di confine tra lo Stato di Israele e i Territori occupati della Palestina il Governo israeliano, a partire dal 2002, ha costruito un muro che assume caratteristiche diverse (lastroni di cemento armato alti fino ad otto metri, filo spinato, barriere elettroniche, torrette di sorveglianza, ecc.);

-     la costruzione non tiene conto della effettiva linea di confine definita in seguito alla guerra del 1967, tanto che il muro, una volta terminato, sarà lungo circa 600 km contro i 350 km della linea verde. In certi tratti esiste una strada pattugliata da guardie di frontiera, chiusa fra due recinzioni metalliche; in altri sono presenti passaggi, posti di blocco, cancelli per il transito di merci e persone autorizzate;

-     il muro, progettato nel 2002, nelle parti realizzate, è alto 8 metri, è circondato da fossati (larghi dai 60 ai 100 metri) e da reti di filo spinato ed ha torri di controllo ogni 300 metri. Lungo il tracciato sono state costruite strade di aggiramento per soli coloni, 41 varchi agricoli e sono stati eretti 9 check-point per pedoni e veicoli. Per la realizzazione del tratto settentrionale è stato annesso l'1,6% della Cisgiordania nel quale si contano 11 colonie, dove vivono 19.880 ebrei e nel quale risiedono circa 10 mila palestinesi;

 

CONSIDERATO CHE

 

-     la non corrispondenza tra il muro e la linea verde di confine ha comportato la divisione materiale di persone e beni, e che le modalità di mobilità di merci e persone rende problematico l'agire quotidiano delle persone;

-     il muro si è rivelato da un lato di scarsa efficacia dal punto di vista della sicurezza di Israele, dall'altro un ulteriore elemento di difficoltà nella ricerca di un processo di pace condiviso dalle parti in causa;

-     da molte parti del mondo se ne chiede l'abbattimento al fine di permettere non solo una libera circolazione di persone e merci ma, soprattutto il riaprirsi di una speranza di pace in quella porzione martoriata di terra;

-     anche nella porzione meridionale della Palestina, al confine con l'Egitto, lo Stato egiziano sta erigendo un altro, e più invalicabile, muro per impedire il transito di persone e cose, che, per effetto dell'isolamento della striscia di Gaza rende vieppiù problematiche le condizioni di vita e di lavoro dei residenti nella striscia;

 

RICORDATO CHE

 

-     l'8 dicembre 2003, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato ES-10/14 che domandava alla Corte Internazionale di Giustizia di emettere un parere consultivo sulla seguente questione: "Quali sono in via di diritto le conseguenze della costruzione del Muro che Israele, potenza occupante, è in procinto di costruire nel territorio palestinese occupato, al suo interno a Gerusalemme Est, secondo quanto esposto nel rapporto del Segretario Generale, tenendo conto delle  regole e dei principi del diritto internazionale, in particolar modo della quarta Convenzione di Ginevra del 1949 e delle risoluzioni consacrate all'argomento da parte del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale?";

-     il 9 luglio 2004, la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia ha emesso il suo parere sulla questione che gli era stata sottoposta dall'Assemblea Generale ONU affermando che: "L'edificazione del Muro che Israele, potenza occupante, è in procinto di costruire nel territorio palestinese occupato, ivi compreso l'interno e intorno a Gerusalemme Est, e il regime che gli è associato, sono contrari al diritto internazionale";

-     il 20 luglio 2004, l'Assemblea Generale dell'ONU ha adottato la risoluzione ES-10/15, dopo aver preso atto del parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia. La risoluzione "esige che Israele, potenza occupante, rispetti i suoi obblighi giuridici come essi sono enunciati nel parere consultivo";

-     la Città di Torino ha sottoscritto un gemellaggio con la Città di Gaza e che il partenariato istituzionale tra Torino e Gaza è coerente con la storica presenza di realtà no profit torinesi nell'area israelo-palestinese e con l'intenzione di coordinare le politiche della Città di Torino con Co.Co.Pa., ANCI, Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e le Città europee di Barcellona, Dunkerque, Lione (aderenti alla rete EuroGaza);

-     la Città di Torino ha stipulato altresì accordi di cooperazione con la Città di Haifa per promuovere e favorire il dialogo in una zona dove questo ha un valore di primaria importanza;

 

INVITA

 

-     il Governo israeliano a procedere all'abbattimento del muro costruito tra Israele e la Cisgiordania al fine di riprendere un processo di pace sotto l'auspicio delle Nazioni Unite.

-     il Governo egiziano a sospendere la costruzione del muro lungo il confine con la Striscia di Gaza;

 

IMPEGNA

 

Il Presidente del Consiglio Comunale a trasmettere il presente ordine del giorno al Ministro degli Esteri italiano ed agli Ambasciatori di Israele ed Egitto.