Consiglio Comunale

2009 01992/002

 

 C I T T À  D I  T O R I N O

 

MOZIONE N. 59

 

Approvata dal Consiglio Comunale in data 4 novembre 2009

 

OGGETTO: INSERIMENTO NEL PIANO REGOLATORE SOCIALE DI UN PROGRAMMA DI PREVENZIONE E CONTRASTO ALLA VULNERABILITA' E ALL'ESCLUSIONE SOCIALE E DEFINIZIONE DI UN PIANO DI EDILIZIA POPOLARE E SOCIALE.

 

          "Il Consiglio Comunale di Torino,

 

PREMESSO CHE

 

-        la crisi attuale, oltre a incidere pesantemente sulle persone già in condizioni di povertà assoluta, va a innestarsi su un processo di indebolimento di ampi gruppi di lavoratori divenuti "vulnerabili". Si tratta di cittadine e cittadini finora inclusi che non hanno più sufficienti risorse per affrontare le cause sopraggiunte di impoverimento. Tra le cause di impoverimento troviamo sicuramente i "cattivi lavori" (precariato diffuso, insicuro, non tutelato; orari che non consentono conciliazione tra tempi lavorativi e tempi di vita), la riduzione del potere d'acquisto dei salari, l'incremento dei costi di locazione, l'abitazione precaria (fonte di ansie e gravi insicurezze), le innumerevoli forme speculative, l'incentivazione del credito al consumo, l'aumento dei costi delle utenze. In generale possiamo verificare come cicli di vita "normali" (ad es. maternità, monogenitorialità) stiano divenendo cause di vulnerabilità, fonti di disagio psichico, stati di privazione dei fondamentali sistemi di protezione (ad es. in caso di malattia, infortunio, ecc.);

-      i dati recenti che emergono dai Servizi Sociali del Comune, come dai Centri di Ascolto Caritas, rivelano infatti un aumento preoccupante di nuove richieste di accesso di persone in difficoltà economica e sociale che possono essere anche portatrici di molteplici forme di disagio, precarietà, dipendenza, solitudine, deterioramento delle condizioni di vita;

-      la letteratura sociologica ha definito tale fenomeno come "vulnerabilità" sociale, e ha iniziato a esplorarne le dinamiche attraverso ricerche condotte dall'Università, ma anche altri soggetti, in particolare la Caritas e l'Ufficio Pio del San Paolo, hanno usato lo stesso concetto nel tentativo sia di dare una lettura dei processi sociali in atto (attraverso ricerche sui territori della città) sia di sperimentare forme di sostegno e di accompagnamento;

-        le politiche sociali specificamente mirate al contrasto della vulnerabilità sono in fase sperimentale, e si sono concretizzate in particolare nel Programma Fragili Orizzonti della Provincia di Torino, mentre il Comune di Torino dispone di numerosi interventi di politiche attive del lavoro, di sostegno alle fragilità sociali, di sostegno all'abitazione e housing sociale, di integrazione e di rigenerazione urbana, attuati da diverse Divisioni, ma non dispone di un programma specifico e integrato di contrasto alla vulnerabilità;

 

CONSIDERATO CHE

 

-        la prevenzione e il contrasto alla vulnerabilità sociale richiedono l'allestimento di infrastrutture sociali che esulano dal tradizionale workfare per sperimentare nuove forme di welfare integrato e allargato; inoltre, in quanto collocati nel campo della sicurezza sociale, richiedono competenze molteplici e l'azione coordinata di diversi Assessorati e Divisioni (Casa, Lavoro, Servizi Sociali, Cultura, Istruzione, Integrazione, Rigenerazione urbana, Gioventù, Pari Opportunità, Sport);

-        dalle rilevazioni e ricerche finora effettuate, la questione abitativa  e la qualità della vita sul territorio rappresentano uno degli aspetti più salienti del fenomeno della vulnerabilità;

-        il potenziamento del patrimonio di edilizia abitativa pubblica e di edilizia sociale, previsto nei documenti programmatici dell'Amministrazione, rappresenta un fattore di sicurezza sociale, anche nella percezione dei/lle cittadine/i;

-        come si afferma nella Relazione Previsionale e Programmatica (p. 99), "la carenza di alloggi di Edilizia Abitativa Pubblica e il numero crescente di sfratti hanno aumentato il problema dell'emergenza abitativa per la Città, pertanto il reperimento di alloggi pubblici attraverso la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione diventa attività prioritaria del Settore Edilizia Abitativa Pubblica Nuove Opere";

-        il Piano Regolatore Sociale rappresenta lo strumento istituzionale di coordinamento tra i diversi Assessorati e Divisioni;

 

VERIFICATO INFINE

 

che la mozione (mecc. 2009 00977/024) avente per oggetto "Attuazione Bilancio 2009", approvata dal Consiglio Comunale il 31 marzo 2009, impegna il Sindaco e gli Assessori competenti sia a "considerare l'obiettivo della prevenzione e contrasto alla vulnerabilità sociale come una delle priorità dell'azione amministrativa, insieme al sostegno delle politiche del lavoro, dirette e indirette, e ai cantieri di lavoro" sia a "definire un piano cittadino di edilizia popolare e sociale, integrato nella più generale programmazione urbanistica";

 

IMPEGNA

 

Il Sindaco e la Giunta a:

1)      definire, nell'ambito del Piano Regolatore Sociale, un programma di prevenzione e contrasto alla vulnerabilità sociale finalizzato a definire obiettivi e mezzi delle politiche dell'Amministrazione in questo ambito, a mettere in campo le azioni attraverso un lavoro coordinato interassessorile, interdivisionale e interistituzionale che dovrà comprendere sia strumenti di conoscenza del fenomeno sia la creazione di una rete fra l'Amministrazione comunale e i soggetti istituzionali e del privato sociale che operano nel campo della vulnerabilità, della precarietà e dell'esclusione sociale;

2)      inserire l'obiettivo della prevenzione e contrasto alla vulnerabilità nei progetti che verranno attivati con fondi Fesr (Urban 3), in coordinamento con il programma sopra descritto;

3)      assegnare le aree già destinate per edilizia sovvenzionata, affinché vengano edificati gli immobili previsti, a individuare le nuove aree da destinare a edilizia popolare e a edilizia sociale (Rsa, centri diurni, ecc.), definendo un piano cittadino di edilizia popolare e sociale, integrato nella più generale programmazione urbanistica;

4)      esaminare l'incidenza sul reddito delle utenze degli abitanti delle case Atc e a studiare l'opportunità di definire misure concertate di calmierazione delle utenze attraverso convenzioni con i servizi pubblici locali."