Consiglio Comunale
2008 07593/002
"Il Consiglio Comunale di Torino,
- la Motorola senza alcun preavviso ha comunicato di non puntare
più sulla piattaforma Symbian e di conseguenza di azzerare
il Centro Ricerche torinese di via Cardinal Massaia - viale Madonna
di Campagna (area ex stabilimento CIR);
- questa decisione produrrà inevitabilmente due conseguenze
tragiche e immediate:
1) il licenziamento di circa 380 addetti che hanno reso il Centro
Ricerche una eccellenza nel mondo. Va ricordato infatti che i
380 addetti sono ricercatori e tecnici il cui 90% gode di altissima
scolarità e professionalità, avendo progettato gli
ultimi 25 cellulari Motorola. Sono anche da aggiungersi da 100
a 150 dipendenti dell'indotto collegato al Centro Ricerche Motorola;
2) il rischio di perdere le competenze formate in questi nove
anni di attività, trattandosi di operatori e ricercatori
con un'età media di 34 anni e certamente appetibili sul
mercato internazionale (va ricordato che, oltre alla progettazione
degli ultimi 25 cellulari Motorola, erano pronti nuovi modelli
in grado di competere con la tecnologia dello Smartphone della
Apple: se vi sarà la "fuga dei cervelli" queste
competenze verranno trasferite all'estero con una perdita ancora
più rilevante per il nostro Paese);
- la crisi che ha colpito la Motorola è frutto di scelte
strategiche sbagliate e non di inefficienze legate ai territori
o agli addetti;
- le Regioni e gli Enti Locali (Province e Comuni) insieme con
il Politecnico di Torino hanno agevolato in modo consistente l'insediamento
Motorola. Si ricorda infatti che il Politecnico di Torino e Motorola
hanno stipulato il 31 marzo 1998 una convenzione per la collaborazione
nella ricerca scientifica;
- il 26 giugno 2000 vi è stata una convenzione tra Città
di Torino e Politecnico per la concessione dell'immobile di via
Cardinal Massaia (di proprietà del Comune) per vent'anni
ad uso esclusivo per un totale di mq. 9.660 integralmente ristrutturato
a spese della Città, per adeguarlo alle esigenze specifiche
della Motorola;
- concessione del diritto di prelazione alla Motorola in caso
di vendita;
- un canone annuo di affitto che Motorola avrebbe dovuto versare
solo a partire dall'undicesimo anno dalla stipula della convenzione;
- contributi a fondo perduto da parte di Regione Piemonte e Provincia
di Torino per la formazione del personale e lo sviluppo della
ricerca del Motorola Technology Centre;
- appare quantomeno singolare che la convenzione tra il Comune
di Torino e il Politecnico sia stata sottoscritta il 26 giugno
2000 con una previsione di durata annuale, ma dando la facoltà
alla Motorola di recedere dal contratto al compimento dell'ottavo
anno. Si potrebbe pertanto configurare un "fumus" doloso
da parte della Motorola che a decorrere dall'ottavo anno (termine
per il recesso anticipato) ha aperto la crisi usufruendo per l'esperienza
torinese di tutti i contributi pubblici;
- il Sindaco di Torino ha già sollecitato un intervento
alla Motorola annunciando di essere pronto anche ad azioni eclatanti
("Sono pronto a incatenarmi davanti alla Motorola ..."
- ha dichiarato in un'intervista tv);
- tali agevolazioni, di cui in premessa, di fatto hanno sostenuto
in modo importante lo sviluppo di una multinazionale a discapito
delle centinaia di aziende piemontesi e torinesi, piccole e medie,
che non hanno usufruito in questi anni di alcun sostegno, anzi
hanno subito una sistematica e crescente pressione fiscale e burocratica;
- occorre valutare la legittimità di tale intervento che
potrebbe configurarsi, di fatto, un aiuto di Stato in violazione
delle norme comunitarie;
- le cifre complessivamente impiegate dagli Enti Locali ammontano
a circa 11 milioni di Euro;
Il Sindaco e la Giunta Comunale ad attivarsi per impedire la
chiusura del Centro di Ricerche Motorola a Torino, valutando di
intraprendere iniziative giudiziarie volte alla restituzione dei
fondi erogati direttamente o indirettamente dagli enti pubblici
coinvolti e l'eventuale risarcimento del danno."