Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata

Settore Procedure Amministrative Urbanistiche

Divisione Commercio

Settore Strumentazione Urbanistica - Settore Urbanistica Commerciale

Settore Attività Economiche e di Servizio - Sportello Unico per le Attività Produttive

2008 04921/009

n. ord. 36

CITTÀ DI TORINO

 

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 2 MARZO 2009

(proposta dalla G.C. 29 luglio 2008)

 

Testo coordinato ai sensi dell'art. 44 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale

 

Convocato il Consiglio nelle prescritte forme sono intervenuti nell'aula consiliare del Palazzo Civico, oltre al Vicepresidente COPPOLA Michele ed al Sindaco CHIAMPARINO Sergio, i Consiglieri:

 

ANGELERI Antonello

BONINO Gian Luigi

BUSSOLA Cristiano

CALGARO Marco

CANTORE Daniele

CAROSSA Mario

CASSANO Luca

CASSIANI Luca

CASTRONOVO Giuseppe

CENTILLO Maria Lucia

CERUTTI Monica

CUGUSI Vincenzo

CUNTRO' Gioacchino

FERRANTE Antonio

FERRARIS Giovanni Maria

GALASSO Ennio Lucio

GALLO Domenico

GALLO Stefano

GANDOLFO Salvatore

GENISIO Domenica

GENTILE Lorenzo

GHIGLIA Agostino

GIORGIS Andrea

GOFFI Alberto

GRIMALDI Marco

LAVOLTA Enzo

LEVI-MONTALCINI Piera

LO RUSSO Stefano

LONERO Giuseppe

LOSPINUSO Rocco

MAURO Massimo

MORETTI Gabriele

OLMEO Gavino

PETRARULO Raffaele

PORCINO Gaetano

RATTAZZI Giulio Cesare

RAVELLO Roberto Sergio

SALINAS Francesco

SALTI Tiziana

SBRIGLIO Giuseppe

SCANDEREBECH Federica

SILVESTRINI Maria Teresa

TEDESCO Giuliana

TROIANO Dario

TRONZANO Andrea

VENTRIGLIA Ferdinando

ZANOLINI Carlo

 

In totale, con il Vicepresidente ed il Sindaco, n. 49 presenti, nonché gli Assessori: ALFIERI Fiorenzo - ALTAMURA Alessandro - BORGIONE Marco - CURTI Ilda - DELL'UTRI Michele - PASSONI Gianguido - SARAGNESE Luigi - SESTERO Maria Grazia - TRICARICO Roberto - VIANO Mario.

 

Risultano assenti i Consiglieri: CUTULI Salvatore - MINA Alberto.

 

Con la partecipazione del Segretario Generale REPICE dr. Adolfo.

 

SEDUTA PUBBLICA

 

OGGETTO: VARIANTE PARZIALE N. 160 AL P.R.G., AI SENSI DELL'ARTICOLO 17 COMMA 7 DELLA L.U.R., DI ADEGUAMENTO URBANISTICO AI CRITERI COMMERCIALI DI CUI ALLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 12 MARZO 2007 N. 18 - ADOZIONE.

 

          Proposta dell'Assessore Viano,

          di concerto con l'Assessore Altamura.  

 

          Le novità normative in materia di pianificazione e programmazione delle attività commerciali, introdotte rispettivamente a livello nazionale con il D.Lgs. 114/1998 ed a livello regionale con la Legge Regionale n. 28/1999 e la deliberazione del Consiglio Regionale n. 563-13414 del 29 ottobre 1999, erano state recepite dalla Città di Torino con deliberazione del Consiglio Comunale del 18 maggio 2000, che ha fissato gli indirizzi generali e i criteri di programmazione urbanistica per l'insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa. Successivamente, con deliberazione del Consiglio Comunale del 27 marzo 2001, la Città aveva approvato la variante urbanistica n. 31 al P.R.G., finalizzata ad adeguare lo strumento urbanistico generale ai criteri comunali sopraccitati.

          L'adozione dei criteri comunali del 2000 e la conseguente variante urbanistica del 2001 hanno pertanto dato il via ad un processo di adeguamento complessivo, anche organizzativo, che consente oggi di affrontare la pianificazione del commercio secondo gli attuali indirizzi con maggiore consapevolezza ed esperienza.

          Il quadro normativo è stato successivamente aggiornato dalla Regione Piemonte che, in ultimo, ha modificato gli indirizzi generali della deliberazione del Consiglio Regionale n. 563-13414 del 29 ottobre 1999 con la deliberazione del Consiglio Regionale n. 59-10831 del 24 marzo 2006 (pubblicata nel B.U.R. n. 13 del 30 marzo 2006).

          La deliberazione del Consiglio Regioonale sopra citata richiama l'obbligo di adeguare alle disposizioni ivi contenute gli strumenti urbanistici oltre ai relativi atti presupposti e complementari.

          In adempimento a quanto sopra, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122) sono stati approvati i nuovi "Criteri Comunali per il riconoscimento delle zone di insediamento commerciale e per il rilascio delle autorizzazioni per l'esercizio del commercio al dettaglio su aree private" dando atto, al contempo, che con separato provvedimento si sarebbe proceduto ad approvare la relativa variante di adeguamento allo strumento urbanistico con allegata cartografia, atta ad individuare specificatamente gli ambiti di insediamento commerciale.

          I criteri approvati sono ispirati dall'esigenza di favorire la complementarietà tra i diversi canali di distribuzione commerciale e di valorizzare il contributo offerto dai punti vendita al miglioramento della qualità urbana.

          L'analisi delle dinamiche commerciali rilevate a Torino negli ultimi anni evidenzia che i rischi di desertificazione commerciale del tessuto urbano consolidato sono soprattutto connessi alla presenza di grandi strutture di vendita localizzate in ambiti extra e periurbani.

          Infatti la presenza di una corona di poli commerciali presenti sul territorio dei Comuni confinanti genera forte attrazione in uscita dei flussi di consumatori; nasce da qui l'esigenza di "ripolarizzazione" verso gli addensamenti commerciali della Città, utilizzando, a tal fine, le medie strutture di vendita in grado di svolgere il ruolo di "ancore commerciali", ovvero di migliorarne la capacità competitiva nella rete della distribuzione commerciale.

          In tal senso i Criteri forniscono indicazioni tese a favorire l'insediamento nel tessuto commerciale diffuso ed introducono strumenti di concertazione atti a promuovere, in modo sostanziale, l'integrazione tra i canali distributivi; integrazione e complementarietà che investono anche gli aspetti organizzativi ed edilizi (da qui il ricorso a Progetti di Coordinamento e Protocolli d'Intesa), con il fine di favorire interventi "estroversi", ovvero con affacci commerciali e vetrine rivolte verso lo spazio pubblico, piuttosto che spazi "introversi", dei quali le "big boxes" (grandi scatole) attorniate dai parcheggi, tipiche dei primi Centri Commerciali, costituiscono l'interpretazione più rappresentativa.

          Le localizzazioni commerciali L2 sono state conseguentemente circoscritte a quelle già riconosciute dal P.R.G., escludendo la possibilità di nuovi insediamenti, salvo nel caso in cui vadano a costituire occasione di riqualificazione urbana.

          A tal fine sono riconoscibili localizzazioni L2, solo in aree produttive dismesse da almeno dieci anni, previa concertazione con i rappresentanti delle organizzazioni più rappresentative a livello provinciale dei commercianti e dei consumatori e purché l'intero ambito sia oggetto di appositi piani di recupero e riqualificazione, valutata la sussistenza del pubblico interesse.

          Sotto un profilo più strettamente tecnico i criteri attuali hanno introdotto modifiche circa il metodo di riconoscimento degli addensamenti commerciali nell'ottica di garantire maggiore flessibilità e coerenza alle dinamiche commerciali, anche in relazione alla distribuzione dei negozi, la quale segue logiche diverse, a volte legate agli assi viari, a volte con vocazione di carattere areale.

          Per quanto riguarda, inoltre, la dotazione di parcheggi ed altre aree per la sosta, ferma restando la verifica dell'osservanza dello standard urbanistico di cui all'articolo 21 della Legge Regionale 56/1977 e articolo 25 dell'allegato A alla deliberazione del Consiglio Regionale n. 563-13414 del 29 ottobre 1999 e s.m.i., è stata introdotta la previsione di una maggior dotazione di parcheggi per le nuove strutture di vendita.

          In attuazione di quanto previsto della deliberazione del Consiglio Regionale n. 59-10831 del 24 marzo 2006 e dei criteri comunali del 12 marzo 2007, con il presente provvedimento si procede pertanto all'adeguamento del Piano Regolatore ai sensi dell'articolo 17 della Legge Regionale 56/1977 tramite variante urbanistica i cui contenuti sono qui di seguito riepilogati.

          La variante al P.R.G., in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente e con i criteri approvati dal Consiglio Comunale del 12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122), integra l'assetto urbanistico con gli indirizzi e la volontà espressi per l'insediamento delle attività commerciali al dettaglio in sede fissa, tenuto conto degli obiettivi generali e di settore, quali l'incentivazione e la modernizzazione del sistema distributivo della Città, il favorire il mantenimento di una presenza diffusa del servizio di prossimità, e orientare l'insediamento degli esercizi commerciali in ambiti idonei alla formazione di sinergie tra le differenti strutture distributive, la promozione e la diffusione sul territorio delle gamme tipologiche dell'offerta distributiva, garantendo la sostenibilità dell'offerta commerciale rispetto al territorio e favorendo al contempo il miglioramento della qualità urbana, architettonica e ambientale.

          In merito, è stata svolta un'analisi territoriale puntuale degli ambiti di insediamento commerciale, ed in particolare dei sistemi e degli addensamenti commerciali. Nell'ambito di tale ricognizione, ciascuno dei 22 sistemi individuati dalla deliberazione del Consiglio Comunale del 12 marzo 2007 è stato delimitato cartograficamente ed osservati fattori quali, ad esempio, densità di popolazione ed esame degli indici di concentrazione di giovani ed anziani, andamento del commercio nelle diverse categorie merceologiche, studio della diffusione delle tipologie commerciali sul territorio, della media e grande distribuzione, della densità commerciale e della ripartizione per classi di superfici di vendita, ecc..

          Sono stati, quindi, delimitati i 74 addensamenti individuati nominalmente con la deliberazione del Consiglio Comunale del 12 marzo 2007, raggruppabili per tipologia commerciale e per tipologia geografica.

          Non è stata prevista, al momento, la puntuale individuazione delle nuove localizzazioni commerciali urbane non addensate L1, essendo demandato il controllo del loro sviluppo al rispetto delle prescrizioni normative che ne definiscono la compatibilità territoriale.

          Come già anticipato, per le cinque localizzazioni urbano periferiche non addensate L2  (Botticelli, Comau, Grandi Motori, Romania, Stadio), il provvedimento in esame recepisce quanto indicato nei criteri commerciali approvati il 12 marzo 2007 e negli specifici provvedimenti urbanistici, ove esistenti, provvedendo alla loro perimetrazione indicativa; sarà possibile riconoscere nuove localizzazioni urbano periferiche non addensate L2 solo in aree produttive dismesse da almeno dieci anni, con specifico provvedimento della Città, valutata caso per caso la sussistenza del pubblico interesse e sentite le organizzazioni di tutela dei consumatori e le organizzazioni imprenditoriali del commercio.

          Con il presente provvedimento, si è quindi innanzi tutto proceduto ad individuare nei criteri comunali l'ambito di competenza della variante urbanistica, che necessitava di una specifica attività di trasposizione (rappresentazione cartografica delle aree di insediamento commerciale, attività commerciali ammesse nelle aree normative di P.R.G., revisione e modalità di calcolo della dotazione di standard e parcheggi, ecc.), distinguendolo da quello inerente gli aspetti di mero carattere commerciale (tipologie degli esercizi, autorizzazioni commerciali e relative procedure, ecc.), per i quali la normativa di settore ed i criteri stessi rimangono gli appropriati riferimenti prescrittivi.

          Il raccordo tra le due sfere di competenza è stato effettuato in modo tale da favorire ed anzi stimolare lo sviluppo del commercio secondo le linee precedentemente descritte con gli obiettivi sopra richiamati, mantenendo però la necessaria autonomia delle scelte di pianificazione, tramite la verifica della coerenza funzionale e urbanistica.

          In un contesto in continua evoluzione economica e sociale, il continuo raffronto tra la propensione commerciale e la prefigurazione urbanistica di Piano Regolatore assicura, al contempo, una conoscenza dinamica del territorio e la garanzia del controllo delle trasformazioni ivi previste.

          In tal senso, viene espressamente ribadito che l'insediamento delle nuove attività commerciali è subordinato, oltre che alla verifica dell'ammissibilità delle superfici di vendita rispetto alla compatibilità commerciale sotto il profilo tipologico e funzionale, anche alla conformità con le  ulteriori prescrizioni del P.R.G. vigente (destinazioni d'uso, parametri urbanistici ed edilizi, ecc.).

          La contestualità delle autorizzazioni commerciali e dei titoli abilitativi edilizi nonchè la presentazione delle istanze allo Sportello Unico per le Attività Produttive che coordina le diverse competenze, suggellano il principio sopra enunciato.

          La trasposizione nel Piano Regolatore di quanto precedentemente descritto ha comportato la predisposizione di modifiche normative (alcuni articoli delle NUEA e sostituzione integrale dell'Allegato C) e cartografiche (sostituzione degli allegati introdotti con la variante n. 31), oltre alla produzione della specifica documentazione a corredo delle analisi commerciali, elaborata dalla Divisione Commercio.

          In particolare l'allegato C viene sostituito integralmente dal nuovo allegato C "Norme sul commercio al dettaglio", elaborato prescrittivo contenente specifiche disposizioni in base alle quali viene svolta la verifica di coerenza degli interventi sotto il profilo commerciale, integrative delle prescrizioni di carattere urbanistico-edilizio contenute nel restante impianto normativo del P.R.G..

          In tal senso si è provveduto ad uniformare le norme in materia commerciale con quelle delle NUEA del P.R.G., sia per quanto attiene l'impianto normativo (articolazione in capitoli, commi, ecc.) sia per quanto attiene la terminologia adottata.

          I contenuti salienti del nuovo allegato C sono i seguenti:

-          definizione e modalità di riconoscimento delle localizzazioni, dei sistemi e degli addensamenti commerciali, per i quali l'unità di riferimento assunta per la rilevazione delle attività commerciali presenti sul territorio è la sezione di censimento;

-          previsione di una procedura di aggiornamento degli addensamenti commerciali, nel caso in cui il valore della sezione di censimento interessata sia pari al massimo previsto (100%) cioè piena rispondenza, attraverso apposita Conferenza di Servizi indetta dai Settori competenti in materia di commercio, a cui sono invitate per la consultazione i rappresentanti delle organizzazioni dei commercianti;

-          previsione che le modifiche al perimetro delle localizzazioni L2 vengano effettuate esclusivamente con Strumento Urbanistico Esecutivo, sentite le organizzazioni di tutela dei consumatori e le organizzazioni imprenditoriali del commercio;

-        obbligo di verificare la "doppia conformità" degli insediamenti previsti, ovvero sia rispetto alle specifiche norme dell'allegato C (compatibilità tipologico-funzionale delle strutture distributive del commercio, standard a servizi pubblici e fabbisogno di parcheggi, verifiche di impatto ambientale e sulla viabilità, ecc.), sia rispetto alla conformità urbanistica di cui alle ulteriori prescrizioni del P.R.G. vigente (destinazioni d'uso, parametri urbanistici ed edilizi, ecc.);

-          definizione delle modalità di calcolo per la dotazione di superfici a servizi pubblici (di cui almeno il 50% a parcheggi) dovuta ai sensi dell'articolo 21 comma 1 punto 3) della LUR, che è incrementale in funzione del tipo di intervento urbanistico ed edilizio previsto (dall'esenzione nel caso di interventi di manutenzione ordinaria fino al 100% della SLP per gli interventi di nuovo impianto) e prescinde dalla tipologia commerciale. Analogamente viene definita la modalità di calcolo per il fabbisogno di posti a parcheggio ai sensi dell'articolo 21 comma 2 LUR, dell'articolo 25 dell'allegato A alla deliberazione del Consiglio Regionale n. 563-13414 del 29 ottobre 1999 e s.m.i. e dell'articolo 17 della deliberazione del Consiglio Comunale 12 marzo 2007, che è invece incrementale in funzione della complessità della tipologia della struttura distributiva commerciale e dell'aumento della relativa superficie di vendita. Viene, altresì, data attuazione a quanto previsto dai criteri comunali, che prevedono una dotazione aggiuntiva di standard nel caso di superfici commerciali maggiori di 700 mq. di SLP e/o con superficie di vendita maggiore di 400 mq. per gli esercizi previsti negli addensamenti commerciali;

-        ulteriori garanzie di tutela degli ambiti di particolare interesse culturale e paesaggistico: oltre al rispetto delle specifiche prescrizioni del P.R.G. per gli immobili vincolati, deve essere verificato che gli interventi, con i relativi spazi vetrina, accessi ed arredi commerciali, si inseriscano correttamente nel contesto tipologico degli edifici adiacenti e, a tal fine, potranno essere sviluppati specifici regolamenti e progetti di riqualificazione.

          Un importante contributo è stato inoltre dato dal Settore Ambiente e Territorio, in merito alle verifiche circa l'impatto complessivo delle attività commerciali su viabilità e parcheggi, clima acustico, verde, ecc.. Viene infatti ribadito che gli strumenti di programmazione e pianificazione commerciale devono essere predisposti in coerenza con gli obiettivi di tutela ambientale, e che l'approvazione dei progetti per il rilascio dei titoli abilitativi edilizi e delle autorizzazioni per le nuove aperture, trasferimenti, variazione della superficie di vendita e/o di settore merceologico degli esercizi commerciali, è subordinata alla verifica della regolamentazione delle aree di sosta, di impatto ambientale e di impatto sulla viabilità.

          Contestualmente all'elaborazione del nuovo allegato C, riferito espressamente alla coerenza degli interventi sotto profilo commerciale, si è proceduto all'adeguamento dell'impianto delle NUEA, principale elaborato normativo prescrittivo del P.R.G..

          E' divenuto infatti fondamentale garantire l'evoluzione del settore commerciale in modo integrato con le altre componenti territoriali superando l'impianto settoriale originario del Piano Regolatore, al fine di valorizzare al massimo la funzione urbana degli insediamenti commerciali.

          In questo senso è stato rivisto l'articolato relativo alle destinazioni d'uso ammesse nelle Aree normative e contestualmente aggiornate le specifiche categorie delle destinazioni d'uso.

          Nelle Aree normative in cui è consentita la presenza di attività commerciali, vengono puntualmente precisate le tipologie commerciali ammesse e calibrati i tipi di intervento.

          Come detto precedentemente, il reperimento di idonei standard di aree a servizi e di parcheggi, trattata analiticamente nell'allegato C, riveste primaria importanza per il corretto inserimento degli insediamenti commerciali nel territorio. Al fine di perfezionare l'efficacia dell'impianto normativo è necessario intervenire anche su alcuni articoli delle NUEA.

          Tra le ulteriori modifiche introdotte nelle NUEA, vengono in ultimo dettate le disposizioni transitorie e finali  che fanno salvi gli Strumenti Urbanistici Esecutivi, i Progetti ed i Protocolli di Intesa e gli interventi conseguenti a convenzioni approvati prima dell'adozione della variante n. 160. In questi casi, viene data comunque la possibilità di uniformarsi alle disposizioni della stessa variante assumendole nella loro totalità.

          Per quanto riguarda gli elaborati cartografici, è stato inserito il nuovo Allegato Tecnico - n. 17 - "Ambiti di insediamento commerciale" prescrittivo che individua e delimita i sistemi, gli addensamenti e le localizzazioni commerciali L2, integrando quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122), e costituisce, pertanto, il riferimento per la verifica dell'appartenenza degli esercizi commerciali a ciascuna sezione di censimento.

          Come precedentemente richiamato, per quanto attiene le localizzazioni L2, la variante recepisce quanto indicato nei criteri commerciali approvati e negli specifici provvedimenti urbanistici ove esistenti.

          A differenza dell'elaborato grafico attualmente vigente, per garantire una più agevole lettura ed il diretto raffronto con le altre tavole del Piano Regolatore, la tavola è suddivisa in n. 27 fogli a colori, analogamente a quella dell'Azzonamento di P.R.G. ed utilizza come base cartografica la Carta Tecnica della Città di Torino aggiornata a giugno 2007.

          Al fine di permettere una più agevole valutazione della classificazione commerciale del territorio comunale sono state inoltre predisposte, a titolo illustrativo: una versione di detto allegato tecnico, su foglio unico comprendente tutto il territorio comunale (tavola M) ed una tavola nella quale gli Ambiti di Insediamento Commerciale sono sovrapposti all'Azzonamento di P.R.G..

          La presente variante urbanistica rientra tra quelle "obbligatorie di adeguamento a norme e piani sovraordinati", di cui all'allegato II della D.G.R. n. 12-8931 del 9 giugno 2008 "Norme in materia ambientale - Primi indirizzi operativi per l'applicazione delle procedure in materia di Valutazione ambientale strategica di piani e programmi", e si fonda sulle scelte di pianificazione commerciale delineate con i Criteri Comunali approvati il 12 marzo 2007; tuttavia, data la valenza del provvedimento, si ritiene di procedere alla Valutazione Ambientale Strategica, pertanto si allegano al presente provvedimento il "Rapporto Ambientale" con la relativa "Sintesi non tecnica" (all. 16 - n.           ). Tali documenti saranno pubblicati contestualmente al Progetto Preliminare di variante e inviati ai soggetti competenti in materia ambientale.

          Nel periodo di pubblicazione tutta la documentazione tecnica sarà messa a disposizione del pubblico, i pareri conseguenti e le eventuali osservazioni alla variante urbanistica ed alla documentazione in materia ambientale saranno esaminati e controdedotti in sede di approvazione del Progetto Definitivo.

          Il provvedimento di variante sarà inoltre sottoposto alla consultazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del commercio e delle organizzazioni di tutela dei consumatori e delle organizzazioni imprenditoriali del commercio rappresentative a livello provinciale, secondo quanto disposto dall'articolo 29 dell'allegato A alla D.C.R. 563-13414 del 29 ottobre 1999 e s.m.i., pertanto potrà essere oggetto di modifiche in recepimento della consultazione suddetta.

          Visto quanto sopra, la presente variante comporta:

1.       La modifica dei seguenti elaborati prescrittivi:

a)          N.U.E.A. - stato attuale, articoli 1, 3, 6, 8, 10, 15, 19, 24, 25, 26, 27, 31 e 33 con l'analogo fascicolo delle NUEA - variante (allegati 1.1-1.2).

2.       La sostituzione dei seguenti elaborati prescrittivi:

b)          N.U.E.A. - allegato C stato attuale, con l'analogo NUEA fascicolo - allegato C variante (allegati 2.1-2.2).

3.          L'eliminazione dei seguenti elaborati prescrittivi:

c)       Tavole n. 1 "Ambiti di insediamento commerciale" e n. 2 "Aree di lacuna e di copertura del servizio commerciale di prossimità" allegate alle N.U.E.A. fascicolo I - allegato C stato attuale (allegati 2.3-2.4).

4.          L'introduzione dei seguenti nuovi elaborati prescrittivi:

d)      Allegato Tecnico n. 17 "Ambiti di insediamento commerciale" integrando quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122) - scala 1:5.000 - 27 fogli a colori (allegati 3.1-3.27).

5.          L'introduzione dei seguenti nuovi elaborati a titolo illustrativo:

e)       Tavola M - "Ambiti di insediamento commerciale" - scala 1:20.000 - foglio unico a colori (allegato 4).

f)       Tavola N - "Azzonamento con sovrapposizione degli ambiti di insediamento commerciale" - scala 1:5.000 - 28 fogli a colori (allegati 5.1-5.28).

g)       Allegato "Riconoscimento delle zone di insediamento commerciale" (allegato 6).

h)       Allegato "Relazione illustrativa" (allegato 7).

          Il presente provvedimento ha rilevanza esclusivamente comunale, non presenta incompatibilità con i Piani sovracomunali vigenti, non comporta modifica delle aree per servizi pubblici e non produce gli effetti di cui al comma 4 dell'articolo 17 della Legge Urbanistica Regionale, costituisce pertanto variante parziale allo strumento urbanistico, ai sensi del comma 7 dell'articolo 17 della L.U.R..

          Successivamente all'approvazione del presente provvedimento, si procederà all'aggiornamento del Piano Regolatore Generale in conformità alla presente variante.

          Si dà atto che, in merito agli indirizzi operativi per l'applicazione delle procedure in materia di Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi, gli eventuali approfondimenti necessari saranno valutati prima dell'adozione da parte del Consiglio Comunale della variante urbanistica.

          Si dà atto che gli allegati alla presente delibera sono stati inviati alle Associazioni di Categoria per le valutazioni previste dalla normativa.

          Il documento sarà inoltre inviato, ai sensi degli articoli 43 e 44 del Regolamento Comunale sul Decentramento, alle Circoscrizioni per il relativo parere di competenza.

          La presente deliberazione è stata trasmessa ai sensi degli articoli 43-44 del Regolamento del Decentramento alle dieci Circoscrizioni per l'acquisizione del relativo parere.

          Le Circoscrizioni 5 e 10 non hanno espresso parere.

          Le Circoscrizioni 1, 2, 4, 6, 7, 8 e 9 hanno espresso parere favorevole (all. 8-9-11-12-13-14-15 - nn.                                      ).

          La Circoscrizione 3 ha espresso parere negativo, con deliberazione di Consiglio Circoscrizionale (mecc. 2008 06051/086) (all. 10 - n.             ), esprimendo preoccupazione per la tutela del commercio di vicinato in quanto "le grosse superfici di vendita che questa variante autorizza al fine di "ancorare" i consumatori alle vie commerciali sono considerate infatti eccessive" e per il "costante aumento delle varianti rispetto al P.R.G." avvenuto negli ultimi anni e la mancata ricaduta sul territorio circoscrizionale dei relativi oneri di urbanizzazione.

          La Città, relativamente alla prima osservazione, ribadisce che la Variante intende favorire la complementarietà tra i diversi canali di distribuzione commerciale e la valorizzazione della qualità urbana. La volontà, peraltro più volte dichiarata, è quella di "ripolarizzare" il commercio verso gli addensamenti commerciali della Città.

          La scelta peraltro di limitare l'individuazione di nuove L2 ai soli casi di recupero di aree industriali dismesse, ambiti inseriti nel tessuto più consolidato della città, si fonda proprio su questa ragione. Si ricorda poi che tutte le L2 sono già state inserite nei Criteri approvati dal Consiglio Comunale nel marzo 2007.

          Relativamente alla seconda questione posta dalla Circoscrizione 3 si precisa che analizzando nel complesso l'andamento dell'attività di gestione del Piano di questi anni si evidenzia una prima fase più indirizzata all'attuazione del Piano, ed una seconda in cui sono progressivamente emerse esigenze di revisione dello stesso.

          Nei primi anni seguiti all'approvazione del Piano, con la progressiva entrata a regime del nuovo strumento, l'attenzione e gli sforzi della Città e degli operatori privati si sono concentrati prevalentemente sull'attuazione dello stesso. Col passare degli anni, parallelamente all'attuazione del Piano si è effettivamente sviluppata la necessità di apportare allo stesso modifiche e adeguamenti per correggere alcuni limiti e per andare incontro a nuove esigenze emerse.

          Negli ultimi anni si è poi registrata una crescente esigenza di rivedere la disciplina normativa del Piano in attesa di una revisione generale, per la quale, però si ritiene fondamentale attendere la modifica della Legge urbanistica regionale ormai in corso.

          Per quanto attiene agli introiti a beneficio della Città per gli interventi derivanti dall'attuazione della presente variante, come per tutti gli altri interventi che generano oneri, si specifica che tali proventi sono a beneficio dell'intera collettività e non a beneficio esclusivo della singola circoscrizione sulla quale ricadono gli interventi stessi.  

Tutto ciò premesso,

 

LA GIUNTA COMUNALE

 

Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

          Visto il P.R.G., approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21 aprile 1995;

          Vista la Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i.;

          Dato atto che i pareri di cui all'articolo 49 del suddetto Testo Unico sono:

          favorevole sulla regolarità tecnica;

          Con voti unanimi, espressi in forma palese;  

 

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

 

per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si richiamano:

1)      di adottare la variante parziale n. 160 al vigente Piano Regolatore Generale di Torino ai sensi dell'articolo 17, comma 7 della L.U.R., concernente l'adeguamento urbanistico ai criteri commerciali di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 12 marzo 2007, dando atto che gli elaborati costitutivi della presente Variante sono i seguenti:

a)          N.U.E.A. - stato attuale, articoli 1, 3, 6, 8, 10, 15, 19, 24, 25, 26, 27, 31 e 33 con l'analogo fascicolo delle NUEA - variante (all. 1.1-1.2 - nn.                    );

b)          N.U.E.A. - allegato C stato attuale, con l'analogo NUEA fascicolo - allegato C variante (all. 2.1-2.2 - nn.                      );

c)       Tavole n. 1 "Ambiti di insediamento commerciale" e n. 2 "Aree di lacuna e di copertura del servizio commerciale di prossimità" allegate alla N.U.E.A. fascicolo I - allegato C stato attuale (all. 2.3-2.4 - nn.                     );

d)      Allegato Tecnico n. 17 "Ambiti di insediamento commerciale" integrando quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122) - scala 1:5.000 - 27 fogli a colori (all. 3.1-3.27 - nn.                               );

e)       Tavola M - "Ambiti di insediamento commerciale" - scala 1:20.000 - foglio unico a colori (all. 4 - n.             );

f)       Tavola N - "Azzonamento con sovrapposizione degli ambiti di insediamento commerciale" - scala 1:5.000 - 28 fogli a colori (all. 5.1-5.28 - nn.                                 );

g)       Allegato "Riconoscimento delle zone di insediamento commerciale" (all. 6 - n.            );

h)       Allegato "Relazione illustrativa" (all. 7 - n.            ).

Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;

2)      di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell?art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.

  

 

L'ASSESSORE ALL'URBANISTICA,

ALL'EDILIZIA PRIVATA

E AL PATRIMONIO

F.to Viano

 

L'ASSESSORE AL COMMERCIO,

TURISMO, ATTIVITA' PRODUTTIVE

E MARKETING URBANO

F.to Altamura

 

Si esprime parere favorevole sulla regolarità tecnica.

 

IL DIRIGENTE COORDINATORE

PIANIFICAZIONE URBANISTICA

F.to Gilardi

 

IL DIRIGENTE SETTORE

URBANISTICA COMMERCIALE

F.to Cavallaro

 

IL DIRIGENTE SETTORE

PROCEDURE AMM.VE URBANISTICHE

F.to Virano

 

IL DIRIGENTE SETTORE

ATTIVITA' ECONOMICHE E DI SERVIZIO

F.to Pizzichetta

  

 

In originale firmato:

IL SEGRETARIO

Repice

IL PRESIDENTE

Coppola