Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata
Settore Permessi di Costruire

n. ord. 198
2008 04189/038

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 22 DICEMBRE 2008

(proposta dalla G.C. 11 novembre 2008)

OGGETTO: COSTRUZIONE DI EDIFICIO DI CIVILE ABITAZIONE A 7 PIANI F.T. PIÙ UN PIANO INTERRATO DESTINATO A CANTINE E BOX AUTO, CON MANTENIMENTO DELLA FACCIATA DELLA PORZIONE MINIMA DI FABBRICATO CARATTERIZZANTE IL TESSUTO STORICO, IN TORINO VIA CIGLIANO 29-31 DI PROPRIETA' DELLA SOC. PRONDA 78 S.R.L.- APPROVAZIONE AI SENSI DELL'ART. 26 COMMA 23 BIS DELLA N.U.EA. DEL P.R.G..

Proposta dell'Assessore Viano.

L'articolo 26 comma 23 bis delle Norme Urbanistico-Edilizie di Attuazione del Piano Regolatore Generale Comunale disciplina le modalità d'intervento su immobili riconosciuti di valore storico-documentario esterni alla Zona Urbana Centrale Storica. La norma, nello specifico, consente di realizzare interventi edilizi in aggiunta a quelli indicati nella tabella dei tipi d'intervento contenuta nell'articolo 26 e relativo Allegato A delle N.U.E.A. del P.R.G., ordinariamente non superiori alla ristrutturazione edilizia, limitatamente agli edifici "di particolare interesse storico" (campiti di nero nelle tavole di P.R.G.) dei gruppi 3, 4 e 5 e agli edifici "caratterizzanti il tessuto storico" (i cosiddetti "baffati" nelle tavole di P.R.G.), a condizione che il progetto sia approvato dal Consiglio Comunale, avendo preventivamente acquisito il parere della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte. La normativa consente, in sostanza, di andare oltre le limitazioni d'intervento fissate ordinariamente dal Piano, orientate alla conservazione e valorizzazione delle preesistenze, sulla base di un progetto edilizio che sia riconosciuto migliorativo rispetto alle indicazioni di P.R.G., in quanto capace di delineare soluzioni architettoniche innovative ma organiche e pertinenti, finalizzate in primo luogo alla qualificazione del contesto urbano e ambientale in cui la preesistenza, costituita dall'edificio "caratterizzante", è inserita.
Tra gli interventi proposti alla Città in applicazione di questa specifica normativa si annovera quello proposto in via Cigliano 29-31 con pratica prot. ed. 2004-1-17952 presentata il 7 dicembre 2004 da Soc. G.E.I Gruppo Essenziero Italiano S.p.A., successivamente volturata in capo a Soc. Pronda 78 S.r.l., con sede in Torino, via Perrone n. 3, in persona del legale rappresentante Peris Paolo, per la costruzione di edificio di civile abitazione a sette piani fuori terra più un piano interrato destinato a cantine e box auto, previa demolizione dei fabbricati esistenti con mantenimento della facciata della minima porzione di fabbricato caratterizzante il tessuto storico. Sotto il profilo tecnico l'immobile ricade in Zona Urbana Storico Ambientale 18, con indice fondiario 1.35 mqSLP/mqSF, Area Normativa Misto M1. L'intervento in oggetto si qualifica come completamento di tipo f2) ai sensi dell'articolo 4 lettera f delle N.U.E.A. del P.R.G.C. e pertanto supera quello massimo consentito dalle Norme di Piano, nel caso specifico di risanamento conservativo per l'esterno degli edifici su spazi pubblici e per il sistema distributivo e di ristrutturazione edilizia per l'interno dei corpi di fabbrica e cortili, giardini privati e fronti verso tali spazi.
L'area interessata dalla proposta di progetto si trova nell'isolato compreso tra via Cigliano, corso Belgio, via Lessolo e via Oropa. Il fabbricato di via Cigliano 29-31, di cui solo limitata porzione risulta "caratterizzante il tessuto storico", è stato utilizzato fin dal dopoguerra per attività industriali e l'edificio ha, poco per volta, coperto tutti gli spazi a disposizione, accorpando gli edifici limitrofi e i bassi fabbricati confinanti all'interno dell'isolato e assumendo l'aspetto odierno. Esso si inserisce in un contesto eterogeneo, caratterizzato su via Cigliano da edifici costruiti tra gli anni venti e trenta, tra i quali due fabbricati di due piani risultano "baffati". Il resto dell'isolato è caratterizzato, su via Lessolo, da edifici di quattro piani costruiti nei primi due decenni del secolo scorso, di cui uno sopraelevato a sei piani negli anni cinquanta; su corso Belgio, da costruzioni di cinque-sei piani realizzate negli anni trenta con sopraelevazioni degli anni cinquanta, con fronti compatti e omogenei.
Allo scopo di giungere ad un riconoscimento, il più ampio e fondato possibile, del carattere migliorativo della proposta d'intervento è stata attuata, come in altri casi simili, una procedura di dialogo e confronto sul progetto tra tecnici comunali, Urban Center Metropolitano e i progettisti, che ha condotto, attraverso la modifica degli elaborati originari e con il coinvolgimento della Soprintendenza, alla attuale soluzione progettuale.
Detta configurazione progettuale, dovuta anche all'adeguamento dell'intervento alle norme di Piano e di Regolamento Edilizio, delinea, attraverso la modifica del disegno di facciata e la ridefinizione della sezione della copertura, un nuovo edificio che integra in sé la porzione "caratterizzante il tessuto storico", tenuto conto della difficoltà di mantenere una preesistenza di limitate dimensioni a fronte della consistente capacità edificatoria generata dalla superficie complessiva del lotto. In essa dunque il disegno dell'edificio "baffato" funge da elemento compositivo generatore per l'intera costruzione (basamento, allineamenti, successione di pieni e di vuoti, riferimenti all'architettura tardo eclettica…). Infine, in data 14 marzo 2008, 14 aprile 2008 e 16 aprile 2008 sono stati presentati nuovi elaborati progettuali, al fine di soddisfare le condizioni poste dalla Commissione Edilizia inerenti il ripristino della configurazione progettuale originaria dei balconi e dei pilastri sul fronte principale, oltre che per l'adeguamento alla Variante normativa 100 al P.R.G.C. e infine per la scelta della Società proprietaria e del progettista di prevedere una nuova distribuzione interna di unità immobiliari di dimensioni inferiori rispetto a quanto precedentemente progettato, allo scopo di una migliore commercializzazione del fabbricato.
L'istruttoria tecnica si è conclusa con esito positivo con referto del Settore Permessi di Costruire del 29 maggio 2008, previ pareri del Settore Urban Center del 29 luglio 2005, del 27 settembre 2006 e del 3 marzo 2008, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte prot. DB 18993 del 5 dicembre 2006 e della Commissione Edilizia nella seduta del 21 febbraio 2008, in quanto l'intervento può essere ammesso ai sensi e con le procedure di cui all'articolo 26 comma 23 bis delle N.U.E.A. del P.R.G., in aggiunta agli interventi indicati nella "Tabella dei tipi d'intervento" di cui all'articolo 26 e Allegato A.
In data 8 ottobre 2008, il progetto è stato sottoposto ad un esame preventivo da parte della Commissione Consiliare competente che ha espresso alcune perplessità sulla soluzione architettonica proposta ed ha individuato, all'interno del percorso progettuale illustrato, altra soluzione ritenuta maggiormente idonea a conseguire un corretto inserimento ambientale.
Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
Visto il P.R.G. approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21 aprile 1995;
Vista la Legge Regionale 5 dicembre 1977, n. 56 e s.m.i.;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1) di approvare ai sensi dell'art. 26 comma 23 bis delle N.U.E.A. del P.R.G., per i motivi espressi in narrativa che integralmente si richiamano, l'intervento di costruzione di edificio di civile abitazione a sette piani fuori terra più un piano interrato destinato a cantine e box auto, previa demolizione di fabbricati esistenti con mantenimento della facciata della porzione minima di fabbricato caratterizzante il tessuto storico, avvalendosi della facoltà ammessa dall'articolo 26 comma 23 bis delle N.U.E.A. del P.R.G. in Torino, via Cigliano n. 29, come da allegato progetto, aggiornato secondo le indicazioni fornite dalla Commissione Consiliare competente, in nove tavole (all. 1-9 - nn. ) a firma Arch. Maria Peris Giacomini. Tale procedura consente la realizzazione dell'intervento di cui trattasi in aggiunta a quelli indicati nella tabella dei tipi di intervento di cui all'articolo 26 e Allegato A delle N.U.E.A. del P.R.G., secondo cui sarebbero ammessi interventi fino al risanamento conservativo/ristrutturazione edilizia.
Il presente provvedimento non comporta oneri di spesa;
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;
2) di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.