Consiglio Comunale

2008 03896/002

CITTÀ DI TORINO

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale in data 22 settembre 2008

OGGETTO: RICHIESTA DI ELIMINAZIONE DELLE ACCISE CHE GRAVANO SUL PREZZO DEI CARBURANTI.

     "Il Consiglio Comunale di Torino,

PRESO ATTO CHE

-    il Paese è in ginocchio e il popolo italiano si ritrova all'affanno economico, a causa dei continui rincari dei beni di consumo e di prima necessità, del continuo aumento dei prezzi dei servizi essenziali una volta pubblici, dell'impossibilità di accedere ad un mutuo per l'acquisto della prima casa ed infine del caro benzina;
-    la situazione geopolitica internazionale impone un rialzo del prezzo del greggio venduto al barile, dovuto non solo alla continua richiesta della materia prima da parte delle nuove potenze economiche orientali e dal potere di contrattazione di paesi membri dell'OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), ma anche dalle operazioni puramente speculative della finanza internazionale che ad oggi impongono il prezzo della benzina sui mercati internazionali;
-    oltre a questa assurda situazione che vede il nostro paese come vittima del ricatto energetico e della speculazione finanziaria internazionale, assistiamo al ricatto dei nostri governanti nazionali che in questi ultimi 50 anni non hanno saputo altro che aumentare le accise sui carburanti e ad oggi infatti il 60 % del costo del carburante viene intascato dallo Stato per tasse assurde;

CONSIDERATO CHE

-    le accise infatti sono state utilizzate per reperire fondi o entrate pubbliche straordinarie. Purtroppo, una volta decise non sono mai state rimosse dopo aver raggiunto lo scopo e corrispondono a:
   -    1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
   -    14 lire per la crisi di Suez del 1956;
   -    10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
   -    10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
   -    10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
   -    99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
   -    75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (anche se dopo tutti questi anni sono ancora molte le famiglie dell'Irpinia senza una casa);
   -    205 lire per la missione in Libano del 1983;
   -    22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
   -    39 lire (0,020 Euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
   Totale 485,9 lire/litro (0,25 Euro/litro);
-    al termine dei conti si può verificare come la tassazione costituisce più del 60% del prezzo finale di un litro di benzina, infatti abbiamo:
   -    accisa (sopra indicate);
   -    Iva sul prezzo;
   -    Iva sull'accisa (una tassa sulla tassa!);
   -    (Nota: in Italia non è possibile tassare una tassa, perché le tasse per essere ritenute valide devono produrre benefici diretti al consumatore che paga quel tributo);
   -    tassazione dei profitti delle compagnie;
-   se andiamo a confrontare i dati italiani con quelli europei comprendiamo quanto i consumatori nel nostro paese siano svantaggiati, infatti le accise italiane sono del 57,1% superiori al minimo UE. Le imposte sui carburanti costano agli italiani, in proporzione al reddito, più che agli altri cittadini europei. Le imposte su un pieno di benzina al mese su un'auto di media cilindrata equivalgono al 2,65% del nostro Pil pro capite, contro il 2,25% dei francesi, 2,33% dei tedeschi, 1,79% degli svedesi. Per dare un idea più concreta di quello che accade alle tasche degli italiani ogni volta che fanno benzina consideriamo i costi per un'automobile di piccola cilindrata a benzina: pieno medio Euro 44,00 di cui Euro 27,00 sono imposte;
-    considerando invece gli introiti globali della vendita dei carburanti si arriva a cifre da capogiro: 56,2 miliardi di Euro nel 2007, di cui 43,6 sulla rete distributiva stradale e autostradale. Sono suddivisi in 21,2 miliardi di Euro per la benzina (pari al 37,8% del totale) e 34,9 miliardi di Euro per il gasolio (pari al 62,2%). Di quei 56,2 miliardi di Euro, solo 19,3 miliardi sono il vero carburante che finisce nei motori, cioè il 34,3% della spesa. Invece, circa 5,2 miliardi di Euro costituiscono il costo del servizio di logistica e capillare distribuzione all'utente finale o la remunerazione della fase di commercializzazione: una componente che vale il 9,3% della spesa. Però la batosta vera sono i circa 31,7 miliardi di Euro di imposte pagate all'erario (accise e imposta sul valore aggiunto). Insomma, su 100 Euro di pieno 56,4 Euro vanno allo Stato;

VISTO CHE

-    di fatto una tassazione così estrema dei carburanti, non fa altro che rallentare lo sviluppo economico del nostro paese facendo aumentare vertiginosamente l'inflazione e il costo della vita delle famiglie italiane, i cui redditi sono congelati ormai dal tempo dell'entrata in vigore dell'Euro;
-    questa situazione è ormai diventata insostenibile, visto anche il continuo rincaro della materia prima, per cui il nostro paese dovrà decidere a cambiare rotta;

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta ad attivarsi con il Parlamento e le Forze Politiche tutte, ad adoperarsi, affinché con i provvedimenti economici che sono in corso di dibattito avanti il Parlamento, siano completamente eliminate le accise che oggi gravano sul prezzo dei carburanti."