Consiglio Comunale
2008 01893/002
OGGETTO: LOTTA ALLA DISPERSIONE, AL DISAGIO ED AI COMPORTAMENTI DEVIANTI IN AMBITO SCOLASTICO, CON RIFERIMENTO PARTICOLARE AL PRIMO BIENNIO DELLA SCUOLA MEDIA SUPERIORE.
"Il Consiglio Comunale di Torino,
che riflettendo sugli accadimenti occorsi nel mondo scolastico torinese, di particolare gravità e con estesa risonanza nell'opinione pubblica;
che gli interventi in campo educativo da parte del Comune nonostante approfondimenti e contatti pregressi attivati dal "Settore Politiche Giovanili" per le scuole medie superiori (valutando in particolare la pubblicazione del 2004 "Città e scuola si confrontano sulla condizione giovanile" e altre documentazioni comunali) rimangono di fatto in larga misura incompiuti dal punto di vista operativo concreto e indefiniti sul piano strategico relativamente agli obiettivi qui indicati;
- le indagini effettuate a Torino e riportate nel volume di
Cagnassi, Dal Molin, Masuelli e Zanella compilato nel 2002 per
conto della Direzione Generale Regionale dell'Istruzione per il
Piemonte: "Psicologo e scuola: una collaborazione possibile,
indagine su visioni di psicologia nel mondo della scuola"
(all. 1 - n. ) dal quale risulta l'ampio gradimento
da parte delle Istituzioni scolastiche torinesi interessabili;
- le esperienze vissute in varie scuole torinesi, considerate
anche nel seminario dell'Ordine degli psicologi piemontesi del
novembre 2006, e in particolare il lavoro di indagine conoscitiva
compilato nel 2006 su "Adolescenza e disagio scolastico"
presso il più frequentato Istituto superiore cittadino
da Massimo Campisi (allegato 1);
- l'indagine dell'Istituto IARD del 2007 su "La Dispersione
scolastica nella Provincia di Torino" a cura dell'Amministrazione
Provinciale (allegato 1);
la richiesta contenuta nella Mozione n. 30 sulle "Linee programmatiche prioritarie" approvata il 4 aprile 2007 dal Consiglio Comunale contestualmente al Bilancio preventivo 2007 per l'individuazione degli impegni attuativi come indicato nel "definire strumenti concreti volti alla lotta della dispersione scolastica, al disagio, alla prevenzione e ai comportamenti devianti nelle scuole e nel territorio" (pagina 3, 4° capoverso dell'allegato 1);
le problematiche di difficile analisi, interpretazione e complessità, restringendo peraltro il senso della proposta formulata in questo Ordine del Giorno alla fattibilità di interventi di possibile interesse dell'Amministrazione Comunale specificamente orientati al primo biennio di scuola media superiore, coinvolgendo convenientemente l'Amministrazione Provinciale e la Regione Piemonte;
che possa risultare positivamente affrontabile e inseribile il ricorso a un servizio psicologico, anche con valenza psicopedagogia, dentro le sedi scolastiche, pur restando utilmente possibile l'intervento qualitativamente valido, ma quantitativamente limitato, attuato da A.R.I.A. (che si arricchirebbe di un ruolo coordinato di organizzazione generale e di monitoraggio), di fronte alle particolari vicende riferibili a situazioni di disagio sociale, economico e culturale, a disaffezioni allo studio non sufficientemente trattate in ambito educativo, a influssi di agenzie mediatiche esterne talvolta diseducanti che solleticano spesso prevaricazione e lassismo morale;
- il Comune possa con iniziativa esemplare innestare, in collegamento
con Amministrazione Provinciale e Regione, un'operazione per supplire
la carenza strutturale del servizio scolastico italiano che non
provvede adeguatamente nell'attuale situazione alla destinazione
di idonee risorse umane nei luoghi di studio;
- il problema non è affrontabile soltanto in termini generici
attraverso gli operatori scolastici, i quali di fronte a vaghe
proposte e pretese di impegno (talvolta ipoteticamente soddisfacibili
attraverso una volontaristica dedizione di docenti peraltro quantitativamente
non estesa) avanzate dall'Amministrazione scolastica, non posseggono
normalmente la capacità e competenze per assorbire i problemi
del disagio giovanile attraverso il loro ruolo fortemente compresso
dalle condizioni di lavoro contrattualmente vigenti, che li privano
altresì delle necessarie disponibilità temporali;
quindi logico ricorrere a competenze specialistiche esterne non occasionali e qualificate permanentemente presenti nelle sedi scolastiche, attraverso l'utilizzazione strutturata di professionalità adeguate come "psicologi e pedagogisti che sappiano intervenire e rendere più fluido e razionale il processo di formazione e crescita degli studenti" (Campisi);
dunque l'opportunità di un contorno educativo supplementare risolvendo aspetti organizzativi generali adeguatamente trattati che abbiano come riferimento l'utilizzazione di laureati in psicologia, ampiamente presenti nell'area torinese, assumibili con trasparenti criteri di valutazione (individuati anche attraverso opportune collaborazioni di ambiti scientifici del settore) e in forme occupazionali configurabili;
l'avvio di un intervento comunale apparentato con possibili similari ruoli di Provincia e Regione, con azioni inseribili che scaturiscano da una collaborazione tra "Settore Politiche Giovanile" e "Settore Educativo", oggi all'interno dell'apparato comunale non sufficientemente comunicanti per quanto riguarda la fascia scolastica delle scuole medie superiori, che sono, per i giovani coinvolti di questa fascia di età, le principali sedi di aggregazione e socializzazione;
altresì alle valutazioni emerse con risvolti di competenza professionale ("Traccia di Progetto" - allegato 1) che riflettono su forme di intervento generalizzabile e comunque incisivo nell'ambito dell'adolescenza, tenendo peraltro presente una percezione della psicologia non solo indirizzata alla cura del malessere, ma anche come risorsa per la potenziale crescita individuale e collettiva;
che l'iniziativa comunale:
- può accogliere innanzitutto l'esigenza di assegnazione
dell'operatore del servizio psicologico all'interno dell'ambiente
scolastico, che influisce notevolmente anche sui comportamenti
individuali, con un coordinamento generale da parte di esperti
già esistenti nelle strutture comunali anche in collaborazione
con ambiti professionali esterni;
- può interessare eventuali momenti conoscitivi in collegamento
con le scuole medie inferiori in relazione alle opportunità
di orientamento scolastico sulle scelte finali di continuazione
del percorso scolastico che incidono fortemente sul destino professionale
dello studente;
- può articolarsi contemplando l'ipotesi di perfezionamenti
in itinere, prevedendo di:
a) essere rivolta agli studenti (e con minore intensità
a genitori e operatori scolastici) del primo biennio di scuola
media superiore con particolare cura per gli iscritti accettati
dalla scuola al primo anno, che propone il massimo livello di
abbandoni e dispersione spesso peraltro dovute a cause familiari
e comunque non scolastiche, ma che dalla scuola devono essere
considerate;
b) stabilire la presenza non sporadica di un operatore in ogni
istituzione scolastica della fascia superiore (che normalmente
dovrebbe avere una popolazione scolastica di almeno 800/900 studenti)
o con abbinamenti per scuole al di sotto di tale entità;
c) avere come destinatari tutte le scuole medie superiori tendendo
alla generalizzazione dell'iniziativa;
d) coinvolgere le Circoscrizioni per il monitoraggio e la verifica
dell'andamento dell'operazione;
e) individuare il finanziamento attribuibile direttamente al Comune
ricavandolo dal ridimensionamento o abbandono di azioni obsolete
o eccessivamente ridotte nell'utenza reale o rese superflue dalla
sovrapposizione ad operazioni similari di altri Enti pubblici
o attività private sovvenzionate dagli Enti stessi e dallo
stesso Comune;
che l'impegno finanziario per una congrua attività (presenza di 8-10 ore settimanali per 25-30 settimane in circa 70 sedi scolastiche singole o abbinate in Torino) che può oscillare intorno a Euro 400.000,00 (ripartibile anche attraverso il concorso delle altre Amministrazioni citate) o in quota-parte se si ritiene di avviare una sperimentazione in un territorio circoscrizionale e/o in tipologie scolastiche specifiche;
inoltre che la proposta presentata non pretende di considerare esaustivo l'intervento possibile sui temi complessi oggetto di attenzione, recentemente acuita da avvenimenti che hanno fornito l'occasione di amplificare fenomeni gravi che non toccano peraltro particolarmente la città di Torino e il suo sistema educativo, ma che, proprio per dimostrare una precisa sensibilità in proposito può trovare nel Comune di Torino un'iniziativa implicitamente ostativa anche di tali disdicevoli eventi;
volutamente incompleto l'intervento possibile (giacchè sarebbe necessario allargare il discorso anche alla presenza di assistenti sociali e mediatori culturali oltre che ad una generalizzata predisposizione dei docenti su questi tematiche) udite anche le opportunità espresse e le esperienze riferite nell'audizione dell'Ordine degli Psicologi (attraverso la dr.ssa Druetta) ed essendosi ampiamente sviluppato il tema proposto nei lavori delle Commissioni IV e V;
Il Sindaco e la Giunta:
1) a definire una soluzione organizzativa idonea ad accogliere
le indicazioni presentate per sostenere lo "psicologo nella
scuola", come momento di continuità, adattamento e
sviluppo della vasta azione che caratterizza positivamente la
tradizionale presenza del Comune di Torino nel Settore Educativo
unitamente al Settore delle Politiche Giovanili;
2) ad attivare un contatto costruttivo per la compartecipazione
congiunta della Provincia di Torino, interessata istituzionalmente
alle Scuole Medie Superiori e al loro adattamento ambientale,
nonché alla Regione Piemonte nell'esercizio di ruoli attivi
nel campo del Diritto allo studio che assorbe anche gli ambiti
assistenziali;
cercando così di privilegiare la scuola come sede di prevenzione
e di soccorso al disagio giovanile; disagio che non è certamente
la scuola in se stessa - ancora priva di risorse adeguate così
come è organizzata - a determinare sullo sfondo delle attuali
trasformazioni sociali e culturali."