Consiglio Comunale
2008 00103/002
OGGETTO: SPERIMENTAZIONE DI "RIFUGIO DIFFUSO" PER
RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI POLITICI E UMANITARI".
"Il Consiglio Comunale di Torino,
- fin dal 2001 la Città di Torino, attraverso l'Ufficio
Stranieri della Divisione Servizi Sociali, ha partecipato ai programmi
attivati dapprima dal Ministero dell'Interno, dall'UNHCR (Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) e dall'ANCI
(Associazione Nazionale Comuni Italiani), e, a partire dal 2002,
dallo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati),
per la costituzione di una rete diffusa di accoglienza in favore
dei richiedenti asilo e per la promozione di interventi di sostegno
e di integrazione in favore dei rifugiati;
- lo SPRAR, coerentemente con le Politiche Europee dell'asilo,
ha configurato il proprio ruolo in base ai principi del decentramento
e della governance multilivello, cioè incastonando sul
territorio le responsabilità progettuali e operative della
protezione e dell'asilo;
- i Comuni, caratterizzati dalla prossimità al territorio
e dalla capacità di governare in base a principi di democrazia
partecipativa, sono i soggetti privilegiati per la sperimentazione
di interventi integrati, finalizzati cioè al coinvolgimento
di tutti i soggetti possibili e all'uso efficace delle risorse;
- la Città di Torino ha già dimostrato capacità
diffuse di accoglienza, attraverso vitali reti di solidarietà
e di relazione tra persone disponibili a entrare in relazione
con culture diverse, nonchè una particolare sensibilità
nei confronti di coloro che nei loro paesi non vedono rispettati
i diritti umani fondamentali;
che nel 2008 ricorrerà il 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e della Costituzione Italiana;
il Sindaco e la Giunta a sostenere programmi sperimentali di
accoglienza, in particolare di "rifugio diffuso", coinvolgendo
un certo numero di famiglie di Torino, le quali potrebbero, in
convenzione con l'Amministrazione e in collaborazione con le Associazioni
del Tavolo Rifugio, ospitare ciascuna un rifugiato per un tempo
di sei mesi o un anno, facilitandone la socializzazione e l'integrazione,
mentre l'Amministrazione potrebbe, come peraltro già fa
per coloro che fruiscono dei progetti attivi, fornire servizi
di accompagnamento al lavoro, sostegno psicologico, apprendimento
della lingua italiana, consulenza giuridica, facilitazioni per
i trasporti pubblici, ecc., secondo modalità da definire
da parte dell'Assessorato competente."