Consiglio Comunale
2007 01664/002
OGGETTO: INVITO AD APPROVARE UNA DISCIPLINA GIURIDICA CHE RICONOSCA I DIRITTI E I DOVERI DELLE PERSONE CHE CONVIVONO.
"Il Consiglio Comunale di Torino,
che il Consiglio dei Ministri nella seduta dell'8 febbraio scorso ha esaminato e approvato, su proposta del Ministro per i Diritti e Pari Opportunità e del Ministro delle Politiche della Famiglia un disegno di legge in materia di "Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi", cosiddetto "DICO";
che il provvedimento rientra nel programma dell'Unione e che è la sintesi di culture e sensibilità che intendono, nel rispetto degli articoli 2 e 3 della Costituzione, riconoscere diritti e doveri delle persone che danno o hanno dato vita a convivenze stabili;
delle risoluzioni dell'Unione Europea in materia di coppie di fatto, delle raccomandazioni rivolte agli Stati membri per l'adozione di norme in materia di antidiscriminazione e ai principi ricompresi nella Carta dei diritti fondamentali di Nizza del 7 dicembre 2000;
che il Parlamento dia attuazione agli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione approvando leggi che perseguano il riequilibrio del carico fiscale gravante sui nuclei famigliari ed il rafforzamento delle prestazioni sociali ed assistenziali in favore delle famiglie, con particolare riguardo alle famiglie numerose, la promozione della partecipazione al lavoro delle donne, attraverso il potenziamento degli strumenti di conciliazione famigliare e l'incentivazione delle prestazioni di lavoro flessibili su base volontaria, la complessiva riqualificazione degli istituti di sostegno al reddito delle famiglie con figli;
che il Parlamento - senza mettere in discussione la specificità della famiglia di cui all'articolo 29 della Costituzione - approvi una disciplina giuridica che riconosca diritti e doveri alle persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, ma non legate da vincoli di matrimonio, che convivono stabilmente, che si prestino assistenza e solidarietà materiale e morale, e che espressamente dichiarino di volersi sottoporre a tale disciplina."